mi permetto di interloquire...io bauman non lo leggo, non solo perché lo ritengo un mediocre intelletto (e forse è proprio questa la causa del suo successo: ragionare come ragionano le masse) ma soprattutto perché mi pare che non dica niente di nuovo in confronto ai tanti affabulatori prezzolati di cui il mondo è pieno. bauman non fa altro che vendere le proprie risibili idee cercando (e con successo) di scrivere come pensa chi lo legge.
poi...non è che ci voleva lui per dire che il padre è "assente" anche quando non lo è...a mio parere la perdita di retaggi tradizionali interessa tutti, indistintamente, gli aggregati familiari. ma dico io: quando la gente delle mie parti si sposava e metteva al mondo magari, 12 figli per famiglia, il padre era più o meno "assente"? allora c'era una povertà tale da non consentire di riflettere sul proprio diciamo, "retroterra valoriale". sto parlando di "prima" del regime corporativo. anche se quest'ultimo, pur tentando, non riuscì di molto a cambiare le cose. ditemi voi...