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Discussione: Agape > Carità

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  1. #1
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    Lieto 2024 gentile Folle.

    Immagina Roma come un metaforico frutto, esempio il mandarino. Devi "mangiarne" solo uno spicchio alla volta, per evitare sovrapposizioni di epoche diverse e confusioni.

    Fammi sapere cosa vorresti vedere: quale periodo storico ti interessa e in quale museo, oppure archeologia in catacomba o "en plein air".

    Tenterò di organizzare al meglio.


  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Lieto 2024 gentile Folle.

    Immagina Roma come un metaforico frutto, esempio il mandarino. Devi "mangiarne" solo uno spicchio alla volta, per evitare sovrapposizioni di epoche diverse e confusioni.
    "Roma, non basta una vita" di Silvio Negro
    ...per un sorvolo veloce....un "assaggino"

  3. #3
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Lieto 2024 gentile Folle.

    Immagina Roma come un metaforico frutto, esempio il mandarino. Devi "mangiarne" solo uno spicchio alla volta, per evitare sovrapposizioni di epoche diverse e confusioni.

    Fammi sapere cosa vorresti vedere: quale periodo storico ti interessa e in quale museo, oppure archeologia in catacomba o "en plein air".

    Tenterò di organizzare al meglio.

    Che gentile!

    Mi "mancano" alcuni siti precisi, come la villa di Livia o la Domus aurea, ma pure le catacombe.
    Sono andata più volte a Roma, ma mai sono riuscita a vedere tutto quello che desideravo, perché magari c'erano delle mostre interessanti in corso.


    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    "Roma, non basta una vita" di Silvio Negro
    ...per un sorvolo veloce....un "assaggino"
    Prezioso suggerimento, magari dopo averlo letto mi "mancheranno" molti altri posti...

  4. #4
    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio

    Mi "mancano" alcuni siti precisi, come la villa di Livia
    Gli affreschi sono al Museo Nazionale (presso la stazione Termini). O...in libreria :" Le pareti ingannevoli. La villa di Livia e la pittura di giardino"
    di Salvatore Settis
    9788843599691_0_536_0_75.jpg

  5. #5
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Gli affreschi sono al Museo Nazionale (presso la stazione Termini). O...in libreria :" Le pareti ingannevoli. La villa di Livia e la pittura di giardino"
    di Salvatore Settis
    9788843599691_0_536_0_75.jpg
    Grazie per la segnalazione.

  6. #6
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    prima parte

    Fratel Cono "bon matutino". Dopo le tue preghiere del mattino ti offro come colazione virtuale una composizione pittorica di Raffaello Sanzio che comprende anche la personificazione della Carità. Per descrivere quest'opera ho bisogno di "spazio", perciò uso quattro post. Questo è il primo.

    Ti racconto brevemente la storia che indirettamente indusse "il gran pittor d'Urbino" a realizzare la pala d'altare conosciuta come "pala Baglioni".

    Tutto cominciò con le cosiddette “nozze rosse (sangue) dei Baglioni,” nobile casata che in quel tempo aveva il potere a Perugia.

    Il 28 giugno del 1500 si celebrò il matrimonio tra Astorre Baglioni e Lavinia Orsini Colonna. L’evento venne festeggiato con grande sfarzo per 12 giorni: vestiti sontuosi, gioielli ostentati, banchetti gastronomici, balli e canti.

    Il cugino dello sposo, Carlo Oddo Baglioni detto il Barciglia, avido di potere, organizzò una congiura familiare per eliminare Astorre, Guido e Rodolfo Baglioni ed assumere il governo di Perugia. Ebbe la complicità del ventiquattrenne Federico Baglioni (detto Grifonetto) e di altri ambiziosi personaggi.

    Nella calda notte tra il 14 e il 15 luglio le residenze dei Baglioni furono assaltate e i Signori di Perugia assassinati. Dalla strage si salvò Gianpaolo Baglioni che riuscì a fuggire.

    Compiuta la strage i congiurati tentarono di aggregare altri maggiorenti perugini, ma inutilmente.

    Nel frattempo Gianpaolo radunò degli armigeri e con loro il 16 luglio tornò a Perugia. I congiurati scapparono ma non Grifonetto, che fu ucciso in strada. Aveva 23 anni. All’età di circa 18 anni sposò la bella Zenobia Sforza (anche lei ritratta da Raffaello), dalla quale ebbe tre figli.

    Il corpo di Federico fu tumulato a Perugia nella Cappella funeraria di famiglia, dedicata a San Matteo, nella Chiesa di San Francesco al Prato.

    Nel 1505 circa, la madre, Atalanta, commissionò a Raffaello, quell'anno presente a Perugia per altri impegni, "un Cristo morto portato a sotterrare", da collocare sopra l’altare sovrastante la tomba del figlio.

    L’artista urbinate nel 1507 completò il dipinto sul quale scrisse il suo nome: RAPHAEL URBINAS MDVII, sullo scalino in basso a sinistra, ma è poco visibile.

    In origine la composizione era alta circa 5 metri, composta dalla cimasa, il fregio, la parte centrale con la Deposizione, e la predella, ma poi la composizione fu divisa in parti.


    com'era strutturata la pala d'altare Baglioni nel 1507

    Nella cimasa, dipinta ad olio su tavola, è personificato Dio benedicente a mezza figura, con folta barba bianca, testa inclinata verso il basso, circondato da angeli. Questo dipinto fu eseguito dal pittore Domenico Alfani, collaboratore del Sanzio.
    La cimasa è conservata a Perugia nella Galleria Nazionale dell’Umbria.


    Il fregio, in origine un’unica tavoletta di legno, poi divisa in quattro segmenti; alcune parti sono disperse.
    Ci sono quattro coppie di putti alati seduti su teste di ariete, che offrono vasi con frutti a otto grifi coronati. La corona allude o allo stemma di Perugia, o a Grifonetto Baglioni, figlio della committente: Atalanta.


    Raffaello Sanzio, frammento del fregio con putti e grifi, 1507. Tempera su tavola, 21 x 37 cm. Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria

    Il grande pannello centrale con la scena del “Trasporto di Cristo nel sepolcro” è custodito a Roma nella Galleria Borghese, perciò detto “Deposizione Baglioni” o “Deposizione Borghese”.

    La predella: è divisa in tre tavolette rettangolari dipinte con la tecnica pittorica in monocromo, detta “grisaille”, in italiano “grisaglia”.

    Ognuna delle figure delle virtù è inserita in un tondo nell'ambito di una superficie quadrata. Ai lati di ogni virtù ci sono i putti in finte nicchie, correlati alle figure principali.

    I tre scomparti che formano la predella sono esposti ai Musei Vaticani.


    segue
    Ultima modifica di doxa; 05-01-2024 alle 07:27

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