Si vis pacem, para bellum
'Sta frase (di autore sconosciuto. Prego la Signora Pazza di passare per correggermi) é di gran moda.
Mai sentito tanti clamori bellico-guerrieri da quando il cafomerikano, essendo conseguiti gli obbiettivi, si é messo a parlare, con la delicatezza che gli é consona, di pace.
Pace: sinonimo di vigliaccheria, filoputinismo, antidemocrazzzzia, populisfassistonazismo...
'Na malaparola, insomma. Politicamente scorrettissima.
Veramente la Valkyria Commissaria e tutta la banda scalmanata ed impazzita di dirigentidellenazionieuropeeenon, temono che i carristi cosacchi rabboccheranno il liquido lavavetri dei loro tanks alle fontane di SanPietro, dei Champs-Elysées...allo zampillo del Manneken-pis?
L'esercito russo impantanato da anni nell'Est dell'Ucraina, con perdite umane (russe o nordcoreane, vassapé) incalcolabili?
Mi fa pensare alle armi di distruzione di massa ed al terribile esercito di Saddam buonanima. E a quello che é seguito: califfato etc etc etc.
Armiamoci, fino ai denti. I russi sono alle porte.
Facciamo scorta di carta igienica. Quella del covid é finita.
La vedo male.
(Alla domanda: preferisci vivere schiavo in russia-nordcorea o libero in america, ho già risposto. Una della altre ipotesi possibili.)