Originariamente Scritto da
axeUgene
beh, no; ripeto, questa che esponi è una contraddizione in termini;
posto che "vasi di misericordia" non vuol dire una ceppa alla luce di quanto effettivamente scritto da Paolo, il quale afferma esplicitamente che è il Vasaio a destinare i vasi, non che questi scelgono;
se affermi che il primato è della Grazia - ossia, del Volere divino - questa si impone sulla volontà e libertà umana, imponendo quell'adesione di cui dici;
perché se è l'uomo a condizionare l'esito mediante l'esercizio della sua libertà - come asserisci contestualmente - allora neghi proprio l'efficacia di quella Grazia, condizionata dal volere umano, e neghi l'onnipotenza divina;
oltretutto, neghi anche la stessa pre-scienza divina; come Gesù sapeva che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte prima dell'alba, Dio conosce dal primo istante ogni azione umana, adesioni e conversioni incluse, perché così ha creato e destinato i Suoi vasi;
postulare una pretesa libertà umana di scegliere, implica necessariamente che Dio non sappia, cioè un'incertezza dovuta proprio a quella libertà: si convertirà oppure no ?
questo negherebbe la pre-scienza divina, e quindi l'onniscienza;
al più potresti sostenere che l'essere umano ha l'illusione di scegliere liberamente; e allora l'unica cosa che potresti fare, nel filone paolino-agostiniano-luterano, è quello di esortare l'uomo a desiderare la virtù, nella speranza di aver ricevuto la Grazia, ma nella consapevolezza che in nessun modo egli può condizionare quanto già deciso;
questo produce conseguenze enormi nel modo di vivere la fede, e ti spiega anche il perché la Riforma è il Cristianesimo delle società modernizzate, mentre il Cattolicesimo resta radicato in quelle più arretrate e primitive:
il dio cristiano della Riforma è quello che si rivolge all'umanità-padrona dell'ambiente, responsabile anche se non ha Legge (sempre Paolo), perché deve dimostrarsi all'altezza in coscienza;
quella presunta libertà che invece evochi nell'ambito di quella dottrina, è la libertà finta di obbedire ad un'autorità clericale intermediaria, tipica di società para-pagane, che interpretano il Vangelo come un manuale di negoziato della salvezza;
puntualmente, questa postura incontra un sentimento congruente in società arretrate, autoritarie, tradizionaliste, e produce anche tutti quei fenomeni di devozione folkloristica come i culti accessori che hanno solo formalmente sostituito l'antica religiosità pagana, senza modificare il sentimento opportunista che ha scatenato lo scisma di 5 secoli fa;
nessun calciatore nord-europeo si segnerebbe quando entra in campo, come fanno in tanti da noi o in Sudamerica; non ci raccomanda a Dio per vincere una partita di calcio, ma nemmeno per evitare un infortunio... il sentimento pagano dei fedeli nostrani è talmente ovvio e radicato che nessuno - tanto meno il clero - si scandalizza o ha qualcosa da obiettare, e persino nota il comportamento stesso come qualcosa di intrinsecamente blasfemo...