Voi criticate, ma nessuno qui dentro riflette sul tempo che ci dedica per rispondere in maniera opportuna, precisa e argomentando.
Siete veramente delle arpie con un' ala sola!
Visualizzazione Stampabile
Voi criticate, ma nessuno qui dentro riflette sul tempo che ci dedica per rispondere in maniera opportuna, precisa e argomentando.
Siete veramente delle arpie con un' ala sola!
:rotfl:
L'acqua della Felicità non arriverà mai ad ebollizione nelle vostre pentole per cuocere la Pasta!
Il Punto di Fumo delle vostre fritture farà pof ogni volta che immergerete un moscardino infarinato nell' olio delle vostre Padelle!
Non hai né l'uno né l'altro, solo una ripetizione instancabile dei soliti discorsi, cavolate e dei soliti giudizi, mai un quadro reale dei problemi e dei perché.
Solo fare il cecchino, soprattutto contro le donne.
Se tu lo faccia perché convinto o per provocare /prendere tutti per i fondelli, chi lo sa.
Senti, possiamo leggere insieme questa riflessione del professor Pellai? Ce li hai 5 minuti d'orologio?
"Noi esseri umani siamo nati con una mente affamata di relazionalità. Nel film Cast Away Tom Hanks, unico sopravvissuto in un incidente aereo, approda su un’isola deserta e deve imparare a sopravvivere. Prima di allora non aveva mai dovuto procurarsi il cibo, l’acqua o un riparo dalle intemperie. Nella sua vita tutto era garantito. Quando riesce a portare a termine questi obiettivi primari, e quindi quando la sopravvivenza non è più un problema, sente che gli manca qualcosa di fondamentale: una persona con cui relazionarsi. Ma l’isola è deserta e quindi non c’è nessuno. Per tamponare la disperazione, costruisce un pupazzo con un pallone riportato a riva dalla marea. Disegna un volto su quel pallone e lo umanizza: è così che nasce Wilson, il suo compagno di vita durante l’esperienza di uomo condannato alla solitudine da un incidente imprevedibile.
Questa immagine di uomo solo e disperato che, pur di relazionarsi con un “altro da sé”, umanizza un pallone da calcio è una metafora potentissima, che racconta in modo formidabile il bisogno di prossimità e intimità, di contatto e dialogo tipico degli esseri umani. La relazione amorosa rappresenta l’esperienza che nella vita più risponde ai nostri bisogni di prossimità e intimità, contatto e dialogo. La violenza di genere ci testimonia però che noi esseri umani siamo anche in grado di trasformare questo “bisogno” in sopraffazione, violenza, sottomissione....
Nel percorso di educazione oggi necessario si deve proporre ai ragazzi la bellezza e l’importanza di lavorare su di sé, sul proprio gruppo di riferimento, e più in generale su tutto l’universo maschile affinché ogni bambino che diventerà adolescente e poi uomo possa formarsi alla scoperta del valore e delle competenze emotive e cognitive necessarie a sentirsi appartenenti a una relazione, così da generare e condividere un’intimità sana con “l’altro da me”. In questa dimensione il controllo perde di significato, perché la formazione esistenziale e affettiva si basa sulla fiducia e sul rispetto della capacità di ENTRAMBI I COMPONENTI DI UNA COPPIA.
Non penso sia possibile per noi uomini e padri fare tutto questo da soli. Questa sfida, educativa e culturale al tempo stesso, deve essere affrontata FACENDO SQUADRA. Tra noi maschi, ma anche e soprattutto con le ragazze e le donne che vivono al nostro fianco. Il rischio, altrimenti, è quello di diventare tutti come Tom Hanks sull’isola deserta: ce la raccontiamo, ma stiamo in realtà parlando senza avere un vero interlocutore con cui confrontarci, generare ascolto e condivisione. In questo percorso è fondamentale imparare a costruire una nuova alleanza tra genere maschile e femminile che permetta a entrambi di trovarsi coinvolti a vivere relazioni efficaci e rispettose, dignitose e reciprocamente arricchenti, in cui il valore e la bellezza della parità e della reciprocità diventino prerequisiti desiderati e ricercati – con uguale passione e sforzo, consapevolezza e determinazione – da entrambi i membri della coppia. Non siamo nati per stare soli. L’altro ci permette di dare compimento alla nostra dimensione umana più complessa e profonda, quella che si basa sulla relazione, sulla cooperazione e sulla condivisione."
ALBERTO PELLAI - Psicoterapeuta dell'età evolutiva
https://www.avvenire.it/opinioni/pag...enza-di-genere
Ragioniamo, Ladyhawke. Riflettiamo insieme: non è forse la capacità di dominare, disciplinare e orientare i nostri sensi a differenziarci profondamente dai nostri amici animali? Il che non vuol dire castrarsi, soffocarsi, auto annientarsi....
L'Uomo e la Donna che, per i più svariati motivi, si ritrovano soli nella loro vita, hanno egualmente la capacità e la possibilità di raggiungere la loro piena realizzazione. Anche vivendo in castità, certo. Anche dedicandosi agli Altri, anche esprimendosi nell'arte, nello scrivere, nel dipingere, nello sport, nei lavori socialmente utili, nell'impegno pubblico, nella difesa e salvaguardia dell'ambiente eccetera. Tutto questo per dire che non siamo i nostri genitali. Siamo il nostro cuore.
La nostra ESSENZA non è nascosta nell'organo sessuale. Ma nella nostra Anima!
no Cono, questo è assolutamente falso, se si parla di adulti;
tu rimuovi la realtà pur di affermare certe sciocchezze che confermano i tuoi pregiudizi e tesi, persino la realtà che hai davanti agli occhi;
ti pare che le storie personali di chi scrive qui dentro raccontino di persone superficiali, che avrebbero mollato alle prime divergenze ?
pure troppo hanno combattuto...
Sto prendendo atto che discutere con Cono è praticamente impossibile ed inutile, il "ragionare" è solo ciò che scrive lui.
Quindi rispondendo non è necessario mantenersi casti se non si ha un compagno fisso o non si ama qualcuno, ognuno fa come gli pare senza doversi sentire giudicati a livello di animali, se vuole si dedica a quello che gli piace, oppure fa sesso con chi gli pare quando e se gli pare, o spippolarselo o titillarsela se preferisce, e non significa essere schiavi del proprio corpo e dei propri bisogni, come riconoscere che il sesso rientra nella scala di bisogni come bere, mangiare, sopravvivere ecc...che Cono non riconoscerà mai.
Mi autocito di nuovo anche se non ho speranza che comprenda il discorso:
Citazione:
Originariamente Scritto da LadyHawke
Appunto SE LA PERSONA GIUSTA ESISTE LA VITA TE LA FARÀ INCONTRARE.
SE ESISTE.
Quello che tu chiami Dio per me può essere benissimo il destino, il caso, la fortuna o Dharma: legge cosmica, legge naturale universale.
Vedila come ti pare!
Avere desiderio sessuale e praticare la sessualità non è essere schiavi del proprio corpo ma risponde ad un bisogno naturale di tutti, che poi te lo vuoi reprimere, limitare, praticare a patto di, ecc... è un'altra faccenda.
E mi pare che qui dentro leggendo nessuno è schiavo del proprio corpo o di desideri sfrenati e incontrollabili.
Comunque meglio che rinuncio a "ragionare" con Cono, per la mia salute mentale :D
Ma spiegami per quale motivo uno dovrebbe vivere in castità e non vivere invece la sessualità come meglio preferisce? E questo non toglie certo di fare anche tutte le altre cose, come sport, arte, lavori socialmente utili, volontariato, ecc. Ma ripeto, non vedo perché uno non dovrebbe comunque trombare. Non è questione di essere "schiavi del corpo", ma semplicemente di fare cose che fanno stare bene. Tutto sto tabù sulla sessualità è patetico.
Dark,
evidentemente non vuoi capire oppure non ti è comodo capire.
Evidentemente.
Voglio però aiutarti in questo momento di passaggio da uno stato libidinoso ad uno stato, si spera, casto.
Cono ci sta dicendo, oramai con diverse encicliche, che SOPRATTUTTO NOI DONNE non dobbiamo svenderci alla ricerca del PIACERE FISICO di una noche o di tre minuti e mezzo (che è la media).
Dobbiamo invece PREFERIRE la serenità dell' attesa, la dolcezza del momento prezioso rivalutando il potenziale delle ragnatele.
Se nemmeno la mia spiegazione ti è bastata, non so cosa dirti...forse hai perduto la bussola del buon senso e forse sei rimasta bloccata nell' ascensore per gli Inferi.
Cerca il pulsante e salvati!
Hai ragione Baux, ma cosa posso farci se sono una peccatrice senza speranza?
Per di più ho la fobia dei ragni, quindi capirai bene che non posso permettermi di lasciare che si formino ragnatele.
:D
Alla fine sempre lì finisco!
Vegaaaaaaa! Qual è la mia punizione?
:asd:
Tutte scuse!
Leggendo Cono mi sento spinta verso il Satanismo erotico, comunque, così per dispetto :asd:
Ma quale tabù? Le due alternative sono evidenti Dark. Sono manifeste. O è Dono, la Sessualità, o è merce. San Paolo non fa un discorso sessuofobico, ma esistenziale: tutto ti è lecito, ma sta a te scegliere fra FARE L'AMORE o trombare.
"Tutto mi è lecito! Ma non tutto giova. Tutto mi è lecito! Ma io non mi lascerò dominare da nulla....
Il corpo non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai!
Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo.
Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?
Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!"
(1. Corinzi, 6)
Rifletti Bauxite: perché cani e gatti vengono sterilizzati? Perché, quando vanno in calore, non possono fare a meno di accoppiarsi. Ok? Mi segui?
Avviene forse la stessa cosa per noi umani?
Cos'è che ci distingue da loro?
Cosa ci differenzia profondamente?
Perché l'Uomo e la Donna sono in grado di padroneggiare, disciplinare e orientare i loro istinti?
Mi rispondi seriamente per favore?
Ti ringrazio.
Nahui, sei stata paragonata addirittura alla Prima Donna, che onore! :love:
:rotfl:
abbi pazienza, ma se tu studiassi psicologia in luogo proprio - come potresti, non ti manca davvero nulla - e non nutrissi questa cupidigia di ignoranza sapresti che dietro quelle motivazioni che valuti in modo tanto superficiale in tutta evidenza allignano problemi rimossi molto più gravi;
ma chi è che metterebbe in crisi una relazione altrimenti felice per questioni così futili ? :asd:
Questo denota la superficialità con cui vengono valutate certe cose.
Quando con il mio ex andammo in terapia di coppia emerse proprio lo scontro sulle cose più futili. Ma è ovvio che se ti scontri a quel livello è perché hai maturato un malessere molto più profondo, per cui tutto quello che riguarda l'altro ti infastidisce. E quello è un chiaro segnale che probabilmente sei arrivato al capolinea. E' che semplicemente, capita di arrivarci, e bisogna prenderne atto, non, come dice Cono, insistere per sistemare le cose per forza. A volte ci si riesce anche, per carità, ma non è sempre così.
ecco, nella tua concezione matrimonio è esattamente merce, inserita in quello che il Codice chiama negozio giuridico - negozio - e che nella tua dottrina è inclusa tra i doveri;
laddove la gratuità è effettivamente manifesta proprio nell'incontro che nulla chiede in cambio se non quel riconoscimento reciproco di piacere nel vivere quell'esperienza, che evidentemente a te sfugge; perché se tu l'avessi vissuta non la disprezzeresti affatto, visto che in quel momento può - non è sempre così, ovviamente - esserci un momento di verità inconfutabile che resta nella costituzione psichica di un essere umano.
va beh, nel caso di Cono c'è proprio la negazione della realtà per un fine ideologico, poco efficiente in sé, ma con una sua ratio che non dovrebbe essere dismessa come stupida, perché non lo è; è solo rivolta ad un uditorio diverso da te, me o altri, ma lavora comunque sottotraccia;
il guaio è che se noi vediamo facilmente le disfunzionalità ex-post - soprattutto con l'aiuto di psicologi, ecc... - difficilmente siamo in grado di capire in tempo reale certe contraddizioni, perché poi le aspettative e i meccanismi di default sono culturalmente gli stessi cui fa riferimento Cono stesso;
cioè, senza citare i casi personali qui dentro, sia chiaro, siamo al paradosso per cui la contestazione alle iniquità delle relazioni fa emergere quasi sempre una domanda disattesa di virtù "tradizionali", che è il paradosso dell'istituto tradizionale di coppia che include l'equazione del caos del romanticismo;
cioè, se vuoi la verità-equità in una relazione, devi pensare te stessa e l'altro come due star di Hollywood, libere dal bisogno, che stanno insieme finché dura, fanno due figli e poi si rimescolano, come natura imposta; se uno se lo può permettere;
per Mario Rossi e Lina Bianchi è un po' più complicato, quindi bisogna che si inventino qualcosa; ma qualcosa di strutturato in positum, che funziona quando c'è da sbaraccare o rimettere insieme i cocci;
ora, con tutte le critiche ce faccio a Cono, e nonostante lui intenda la cosa come pare a lui, in una cosa devo dargli ragione:
se un modello sociale e di relazione non fa figli come tendenza stabile, non per questo è esecrabile; ma sicuramente non funziona; cioè, la vita va avanti per conto suo e l'umanità non si estingue di certo; ma le tue idee o le mie sì, perché le bambine egiziane che ora hanno 5 o 7 anni, per quanto crescano qui, domanderanno e genereranno tipi umani adattati al modello di Cono.