Non ne farei una questione geografica perché i comportamenti trovano terreno fertile un po' ovunque e il retaggio culturale non appartiene solo ad una parte del Paese. Anzi.
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c'è anche una certa saggezza biologica in tutto questo, però alla fine aveva ragione la Banotti nei 60, quando diceva che gli uomini - di quella generazione - sono tutti stupratori;
a quello schema, corrisponde inevitabilmente l'adattamento psicologico per cui è giustificato prescindere dalla ritrosia, come convenzione, ivi inclusa quella del matrimonio riparatore - dello stupro; con tutta una serie di conseguenze accessorie, per cui cacciata la preda, l'interesse scema, perché quello era il trofeo e non la gratificazione femminile.
Ma infatti siamo tutti sperduti e in crisi. Per questo molti uomini, e anche tante donne, come Cono propugnano un ritorno ai ruoli tradizionali. Sui social c'è questa moda delle casalinghe di ritorno, che fanno i video mentre tutte felici e soddisfatte allevano cinque o sei figli, mungono le mucche e cucinano torte.
Io confesso di essere nevrotica, lo so bene. Perchè ho un intima nostalgia del Padre protettivo che risolveva tutti i problemi pratici, ma non accetto più la contro partita di obbedienza che lui richiedeva. E quando un uomo fa una cazzata, come le facciamo tutti, me ne accorgo e lo correggo, nelle scelte familiari, economiche, ecc.
Ecco, vorrei che il supporto maschile, la loro "protezione" fossero gratuiti, un gesto di amore, e non pretendessero in cambio una perdita della mia libertà, così come il mio supporto non richiede in cambio la loro. Per quello in un altro post cercavo di evidenziare quanto sia importante verificare la reazione di un uomo al dissenso, se si offende e si allontana per me non è un buon segno. Se discute, magari alla fine mi convince, o convinco io lui.
io sono convinto che l'estetica - dei comportamenti - preceda l'etica; ci si vuole assimilare, e poi per emulazione si adottano i valori;
comunque, i personaggi degli attori che citi sono interessanti - a tratti - ma comunque abbastanza in ritardo in termini di modello "forte"; l'Affleck di Pearl Harbour veicola un trauma impiantato sul modello tradizionale: l'amico che si percepisce tradito e cornuto, ma poi fa i conti con la cosa e si accolla il figlio dell'altro; Will Hunting è figo, ma troppo eterodosso; Jason Bourne una macchina scarica-frustrazione, con quel fascino neo-positivista che lo accomuna all'infallibilità di Holmes; Sherlock, sia chiaro :asd:
il paradosso è che alla fine il tema in questione viene più affrontato da un vecchio arnese da caserma come il 94enne Clint, che davvero negli ultimi decenni ha rivisto gli stereotipi virili, ma non so quanto a beneficio di generazioni che non possono condividere quell'evoluzione da un punto di partenza totalmente alieno.
eh, ma questa storia della "libertà" la vedi solo in termini procedurali quando il dissenso è inconciliabile; per questo ho scritto come deve essere quando lo lasci, perché quello è il momento in cui si scoprono le carte;
puntualmente, gran parte delle commedie americane hanno questi personaggi - Eastwood, per primo, ma anche certi Mel Gibson, che è tutto dire - al tempo stesso orgogliosi del loro machismo, ma pure consapevoli di essere stati lasciati perché stronzi, con interessanti evoluzioni nella trama:
30 anni fa l'eroe-poliziotto riconquistava la moglie e il rivale si dimostrava un poco di buono o addirittura un delinquente, ma dopo sono venuti fuori script in cui l'eroe accettava la cosa e faceva amicizia col rivale, meno stronzo di lui, per poi trovare una nuova compagna con la quale comportarsi meglio;
solo che questi messaggi in genere sono un po' sottotraccia, trame secondarie in action movies, per cui si sedimentano nell'immaginario in tempi lunghissimi, nonostante gli sforzi subliminali degli sceneggiatori radical-chic di Hollywood e NY :asd:
sono in ritardo nel senso che stanno all'auto come l'ibrida sta all'auto elettrica; cioè, non c'è un archetipo di relazione diverso da quello tradizionale, ma un adattamento alle circostanze; in via teorica, ci si dovrebbe aspettare il recepimento di certe cose à la Almodovar o Ozpetek, ma questa è una cosa che credo avvenga nelle commedie francesi; in USA c'è proprio un muro altissimo.
a proposito di ginestre e di beat generation
Da "Le donne di Sorolla". Lawrence Ferlinghetti.
"E io sentivo il giorno precipitare
come i gabbiani che si tuffavano
fino quasi a terra
mentre gli ultimi gitanti si sdraiavano
e si amavano nel giallo delle ginestre ventose"
tutto sarebbe così semplice ma è il genere umano che vuole complicarsi la vita...
ma è solo un OT... mi è venuta così :v
Io amo, adoro, venero "I Duellanti"
Il mio film preferito, là!
E comunque leggendo, capisco che se nasco un"altra volta, me ne so lontano dalle donne.
Siete problematiche, asfissianti, con perenne mania di controllo... se una formica si azzarda ad attraversare un pavimento, spruzzate DDT da avvelenare un toro... siete territoriali, diffidenti, spietate con chi è del vostro stesso sesso e implacabili quando decidete di rovinare qualcuno.
E adesso dai, giurate che non è vero!!