Originariamente Scritto da
axeUgene
ora, io non sono un esperto di etologia e connessi, però - fatte salve determinate emozioni - la peculiarità che sembrerebbe solo umana, ad osservazione, è una elevatissima capacità di astrarre consentita dal linguaggio, oltre che dallo sviluppo cerebrale, il quale forse è anche selettivamente dovuto proprio al linguaggio stesso;
parole come "nostalgia", distinta da "rimpianto", sono più o meno comprensibili e distinguibili da chi abbia studiato un minimo e consentono di comunicare stati d'animo in modo piuttosto preciso, ancorché poi si potrebbe obiettare sull'arisotelicità del tutto;
la capacità di astrarre per linguaggi, per cui un'espressione poetica, matematica o geometrica ci apre mondi, ma non sempre felici e, soprattutto, evidentemente produce un sacco di norme e comportamenti che palesemente limitano ciò che sarebbe istintivo; una cosa che nel mondo animale non si osserva;
cioè, grosso modo, anche i comportamenti "altruistici" e cooperativi del mondo animale fanno parte di un pool istintivo che non mostra conflitti di sistema particolari;
una cosa come "i Comandamenti" è chiaramente una censura di comportamenti che sono il retaggio di un'istintualità di tipo animale, ed evidentemente comune tra gli umani; altrimenti, non ci sarebbe stato bisogno di censurare;
nemmeno possiamo dire che avrebbe operato una selezione di utilità del comportamento "non rubare", dato che due o tre millenni sono un arco di tempo ridicolo in termini evolutivi per deselòezionare un comportamento in una specie così complessa;
magari i cetacei, che hanno un cervello proporzionalmente più grande del nostro - anche se non è solo il volume che conta - hanno sviluppato capacità comunicative e poetiche attinenti al loro ambiente e relazione, ma questo non lo possiamo sapere; un linguaggio l'hanno;
però sembrerebbe che tra lo stato animale e quello del sapiens si sia verificato un complessivo salto di qualità evolutivo che, per diversi motivi, mostra una funzione esponenziale di capacità;
il che non verifica certamente le mitologie religiose, sia chiaro; però restringe in buona misura le ipotesi di studio dei comportamenti umani "culturali" a quelle prerogative eccezionali di capacità di astrarre e trasmettere cumulativamente quelle astrazioni, il sapere;
teoricamente, anche senza simulatore, una persona mediamente istruita - saper distinguere 30° da 45° sul monitor - di capacità manuali medie - mano ferma - addestrata al sangue freddo e alla disciplina - non se la deve fare sotto - potrebbe pilotare un aereo di linea soltanto avendo studiato meticolosamente il manuale;
volendo, si potrebbero attribuire anche le proiezioni religiose alla "natura" biologica del cervello, nel cercare spiegazioni razionali all'esistente percepito, perché di questo si tratta: proiettare un'intenzionalità a fenomeni troppo complessi, come fanno i fan dei complotti; è la stessa cosa :asd:
resta il fatto che la condizione umana produce architetture di idee che informano i rapporti nell'ambito della specie in modi molto lontani da quanto si osserva in tutte le altre.