Originariamente Scritto da
axeUgene
avevo una coppia di amici, insieme da quando avevano 16, tutti noi compagni di classe, con lui dalle medie; tipo fratelli, quasi tutte le vacanze insieme, ecc...
le loro relazione è sempre stata molto nevrotica-di controllo; molto uniti, ma anche con un certo rancore di fondo e ovvie tentazioni centrifughe;
nel tempo, quell'instabilità li ha spinti ad una specie di regresso conservatore, in una certa misura nell'educazione delle figlie e nelle opinioni in generale, loro che erano stati liberissimi su tutto, e hanno goduto di quella libertà;
io provavo un certo disagio, ma ad un certo punto determinate mie circostanze hanno rappresentato un detonatore delle loro cose, ed ero quello che viveva come loro avrebbero voluto e si negavano; non è che me la potessi prendere più di tanto;
questo è un bambino che vuol dimostrare alla mamma che è capace di disobbedire, oppure la vuol far ingelosire, ma direi meno;
può capitare che senza rendercene conto incutiamo soggezione, senza volerlo, e quel partner si vendica di una condizione che avverte come umiliante, magari per sue fragilità;
io, purtroppo, in diverse occasioni in passato non mi sono reso conto di produrre quest'effetto, perché in realtà per tollerare una persona accanto - e in questo sono in una certa misura davvero difficile - devo aver interiorizzato una grande stima e ammirazione;
ora credo ci farei più attenzione, anche se serve a poco se si incistano male certe cose.