perché mi raccontava di un nuovo fidanzato, con zero entusiasmo, nonostante sembrerebbe una persona in grado di suscitare qualcosa; io bevevo un negroni, però :v
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io non parlo di felicità, mi tengo lontano da cose difficilmente definibili e così soggettive; ho fatto un discorso molto terra terra in effetti;
il saldo è che si modula una scelta in base ad una preventiva propria economia emotiva, e magari si è scelti in base allo stesso criterio: Gina me la posso permettere, non mi lascia perché vale poco, come me;
lo avvertono entrambi e quando il patto salta viene fuori il rancore accumulato nel pensiero sottotraccia di quella svalutazione; se ascolti con attenzione certe coppie così te ne accorgi anche quando stanno insieme, ed è una cosa comunissima;
io ho storie finite, ma se mi chiedono cosa trovassi di bello ci metto una frazione di secondo a citare una o due cose molto rilevanti in termini di unicità di quella persona e di impatto su di me.
Sei tu che hai parlato di essere sentimentalmente felice.
Comunque guarda che chi non ti sa trovare nulla di positivo in una relazione finita è perché Tendenzialmente cova del rancore irrisolto.
Io stessa fino a qualche mese fa avrei detto peste e corna del mio ex. Perche ero incazzata. Ora l'incazzatura è passata e ragionando lucidamente so benissimo che ci sono cose belle della relazione che ho vissuto con lui.
Io cmq ribadisco il concetto che quando la fatica si fa doppia, nel senso di dura
Si rimodellano pure i comportamenti e non sempre ci si assume la responsabilità della suddivisione equa del carico
Come dice Nahui, a posteriori, certe cose le sai
Dopotutto se le sapessi prima
Ci saremmo estinti
Da mo! :D
Ma capisco pure che parliamo tutti di cose diverse e abbiamo tutti ragione
Le nostre ovviamente, quali altre se no?
Ma allora scusa, di cosa ti lamenti esattamente? La soluzione, alla fine, visto che uomini e donne parlano lingue differenti, è davvero stare da soli? Vivere separati? Uomini da una parte e donne dall'altra? O esiste ancora uno spazio franco, tra i due universi, dove possa attecchire il dialogo, la condivisione, la mutua accettazione e (diciamola pure la parolona) l'amore?
In pochi giorni dal suo incipit, l'argomento ha riempito già una dozzina di pagine, segno che tale domanda a una qualche risposta dovrà arrivare.
Esiste questo spazio franco?
Questa terra (per ora di nessuno) dell'incomprensione, può essere ri-abitata?
E se si, come? Con quali paletti delimitarla? Su quali parametri coltivarla affinché porti frutto?
Ma chi lo decide il metro di giudizio? Chi le fa le percentuali, in amore? Chi è che ritiene di dare 100 e l'altro 70? Non potrebbe essere viceversa? Io credo che il segreto in un ménage affettivo, sia proprio dare tutto, Dark. Dare il meglio di sé. Senza aspettarsi il contraccambio. Il vero amore è sempre disinteressato, gratuito.... totalizzante! Se ci mettiamo a calcolare, mi pare l'abbia detto Kanyu, diventa un gioco al massacro: e addio coppia.
"Io ho fatto questo e quest'altro e quest'altro ancora. E lui/lei niente, poco o niente" certifica solo che al centro ci vogliamo essere noi. Che ci piace essere compatiti e fare la vittima. Con gli altri che ci dicono "poverina, hai ragione".
*********!!!!
Tutti abbiamo fatto così, Barbara. Tutti all'inizio siamo attratti dal bello, di una persona. E non parlo solamente dell'aspetto fisico: c'è una bellezza interiore (nell'uomo e nella donna) in grado di attrarre e sedurre molto più di due occhi azzurri o di un bel sedere. Altrimenti, si sposerebbero solo i super fighi e le super fighe. Cosa che non avviene assolutamente.....
Il gioco al massacro invece è proprio quando i due partner si impegnano in modo diverso. Quando uno da 100 e l'altro invece no.
Perché si crea uno squilibrio pesante e difficile da gestire.
Ho trascorso anni in una relazione in cui ho dovuto lottare per due, anche dal punto di vista sentimentale. Ho combattuto da sola per tenere in piedi le cose. E sai a cosa è servito? A nulla. O meglio, a far si che lui si guardasse costantemente intorno, fino a trovarsi un'altra. Certe persone semplicemente sono sentimentalmente disfunzionali, probabilmente.
Certo che al centro dobbiamo essere noi. Ci mancherebbe pure il contrario. E stupida io ad averlo capito tardi. Perché le relazioni tossiche si instaurano proprio così.
beh, lì era esattamente la richiesta di una sensazione soggettiva di quella persona; tra l'altro, articolata su una precisa questione che emerge in alcune cose, tra cui i rapporti coi suoi figli, di cui mi investe spesso;
ma questo lo do per scontato, e capita a tutti; ma qui si parla di un rinoceronte in salotto; se io fossi la tua migliore amica e trovassi interessante il tuo miglior amico e ti chiedessi una recensione dell'essere umano, tu attaccheresti in in un istante:Citazione:
Comunque guarda che chi non ti sa trovare nulla di positivo in una relazione finita è perché Tendenzialmente cova del rancore irrisolto.
Io stessa fino a qualche mese fa avrei detto peste e corna del mio ex. Perche ero incazzata. Ora l'incazzatura è passata e ragionando lucidamente so benissimo che ci sono cose belle della relazione che ho vissuto con lui.
guarda, Eriprando-Maria è una persona buona e leale, in 20 anni che lo conosco non solo non mi ha mai detto una cosa cattiva, ma non lo fa nemmeno con gli altri, anche quando assenti; quando andiamo insieme alla fiera della salsiccia di cinghiale o del mobile rococò della Bassa, mi diverto un sacco perché ridiamo e mi fa notare delle cose a cui non avrei pensato e su cui poi ci divertiamo a discutere; ha un entusiasmo che ti trascina, e anche quando teng u' sturzill' mi capisce subito ed è capace di dirmi qualcosa che mi mette di buon umore; possiamo stare pure due ore sulla spiaggia senza dirci niente ma comunicando lo stesso;
poi ha pure questo e quest'altro difetto, che però a me non disturbano troppo...
ho descritto una rara capacità di visione della persona, quanto una laurea in astrofisica ? non credo;
quindi, mi stupisco un po' quando non viene fuori lo stesso per i partner;
mi secca parlare di me, ma in queste cose è inevitabile, e non è pubblicità:
se mi chiedono delle mie ex, su 6/7 rilevanti, in due casi ho un'opinione relativamente "fredda" perché, nonostante la stima e una notevole e facile intesa fisica, siamo potuti entrare poco in risonanza e forse i rispettivi talenti di relazione erano poco esaltati;
ma nella maggior parte dei casi, pure a storia finita, l'amore per quella persona e i suoi caratteri resta; cioè, a un me stesso ipoteticamente riverginato direi senza dubbia: vai, quella è una gran bella persona, comunque vada ! e quelle constatazioni restano in positum, come quelle tue su Eriprando-Maria; se rivedo quelle persone, il sentimento è lo stesso, magari con la frustrazione di non essere riuscito a far quadrare il cerchio; per spiegarmi, per esempio con A. non sono riuscito a fare sponda per compensare un sentimento di persecuzione che la fa stare perennemente incazzata e in sospensione nei miei confronti; ma quando qualche anno fa la sono andata a trovare in ospedale, col sospetto di una malattia fatale, l'amore - gratuito - si tagliava col coltello; poi è tornata a frequentare circoli paranoici e complottisti, e io sta cosa non la reggo :asd:
senza arrivare all'aspetto etologico per cui ci si innamora del nerboruto protettivo, che poi però te mena o peggio, oppure del fascinoso conquistador, che inevitabilmente continua pure con le altre, non è che il ménage di coppia può sommergere quella relazione; magari ti può capitare:
sai, con Eriprando-Maria ora ci vediamo poco e mi dispiace; ma lui si è messo con Clotilde, che è un'arpia, gelosissima di me, ma pare pratichi delle fellatio da applauso e io capisco che al pompin non si comanda; del resto, Eri è malato di figa, e lo capisco; probabilmente al posto suo farei lo stesso; però, vi trovaste bene insieme, mi farebbe tanto piacere ci fossi tu al posto dell'arpia di Clotilde;
io noto che questa cosa del "saldo" suscita tanto imbarazzo in quasi tutti e non ho mai ricevuto una smentita organica, del tipo: no, guarda, questa cosa che la gente si accontenta e svaluta l'altro, o lo sceglie già svalutato per garantirsi un controllo non è vera per questo e quest'altro motivo...
perciò, quando osservo certi decorsi e rancori di coppia, con certi partner che diventano pupazzi-provider fungibili di servizi, la prima spiegazione logica è che si sono presi - appunto, a saldo - quello che capitava in mancanza di meglio; e che la cosa a livello subconscio era chiarissima ad entrambi, consapevoli di essere seconde o terze scelte, e quindi per forza poco entusiasti, collaborativi e costruttivi;
questo - va detto - al netto di altre necessità psicologiche che ad uno strato ancora più profondo possono creare trame di necessità e dipendenza, compensazione di traumi, ecc...
Beh non è proprio la stessa cosa.
Se parli della tua migliore amica o del tuo migliore amico parli di un rapporto ancora in essere. Se con il suddetto amico avessi rotto, non avresti delle gran belle parole. Eì una dinamica normale. Quando si incrina un rapporto non è che te ne rimangono dei gran bei ricordi. Qualsiasi sia il rapporto. E se te ne rimangono, il rancore, finché è presente, li surclassa e non te li fa vedere con chiarezza. E soprattutto molto dipende dal motivo per cui finisce una relazione.
Se un tuo presunto amico ti sputtana in giro a destra e a manca, voglio vedere se poi vai in giro a parlare bene di lui.
Se uno ti molla per un'altra, non sarai mai obiettivo nei suoi confronti, quantomeno finché non ti passa. E se diventi obiettivo, non è che andresti a dire "No ma guarda quella persona te la consiglio". Cioè, io il mio ex lo potrei consigliare solo a qualcuna che mi sta fortemente sulle palle, per dire :asd:
Beh, però una persona può essere ottima, ma non compatibile con te. Se lo si riconosce, il rancore svanisce e si possono anche dare recensioni positive :D