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Originariamente Scritto da
meogatto
Tutto sta a fidarsi del governo e dei suoi uffici:D che sparano dati contraddetti il giorno dopo da altri enti, comunque dati interpretabili e interpretati, perche', se e' vero che all'aumentare del campione i deviati diminuiscono in percentuale sul campione, resta che aumentano in numero assoluto, il che aggrava il problema:D
ecco, vedi, questo � discutibile;
se tu hai un effetto-sostituzione l'aumento in termini assoluti � comunque minore rispetto a quello che avresti con l'incremento di popolazione autoctona; altrimenti, dovresti perorare la diminuzione netta di popolazione; certo che se tu avessi una popolazione completamente composta da settuagenari e ottuagenari, la quota di violenti, rapinatori, topi d'appartamento, stupratori :D, calerebbe drasticamente;
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Nel caso studiati bibbia e vangelo per avere la risposta che comunque resta vaga, ambigua e di origine discutibile, cosa che lascia il problema irrisolto e comunque nulla specifica sul credo del singolo nel momento che afferma una incerta fede di quel momento.
i testi sacri possono essere oggetto di studio, ma solo filologico, in quanto opere e secondo criteri scientifici; cos� come potresti fare per le Mille e una notte o altri testi che narrano mitologie, prescindendo dal proprio personale rapporto col contenuto;
altrimenti, lo studio verte sull'interpretazione di quegli stessi testi, e diventa teologia, che ha altre regole;
sempre regole ci sono, per�...
la venerazione
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Infatti nella discussione fra persone non vale tanto il testo che da solo delle nozioni senza dare quelle risposte che invece si chiedono.
Da cui, prendendo atto atto del dire mitologico detto, si entra subito nel valore mentale proprio che il singolo gli da, a cui puo' non esserci una grande spiegazione, ma che ci si aspetta sia abbastanza chiaro nel periodo in cui lo si condivide.
E perche', secondo il relatore, le sue conclusioni dovrebbero, o potrebbero essere risolutive per tutti.
Nella narrazione, es, c'e' il porgi l'altra guancia che dovrebbe sconvolgere lo schiaffeggiatore e convertirlo, ma realta' dice che dopo uno schiaffo, senza reazione adeguara, se ne pigliano 2, 3 e pure 4, convincendo lo schiaffeggiatore che quella e' la giusta via.
Da cui tanto dire, in prima approssimazione lodevole, non farebbe altro che produrre effetti diversi da quelli lasciati intendere.
E si torna all'esigenza di una buona descrizione del creduto proprio del singolo perche' la narrazione generale ben poco risponde alle situazioni reali diverse dai presupposti ideali narrati.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
il punto � come se ne parla;
se chi interviene esprime idee definite d'autorit� come "verit�", quindi indiscutibili, � inutile discutere;
lo stesso se si esprimono idee che chi scrive afferma di essere l'unico a poter capire, in quanto sue proprie, iniziatiche ....
Non vedo come mai le mie idee dovrebbero essere iniziatiche in quanto non ho mai frequentato circoli culturali in genere, io direi che piuttosto sono mie idee vaganti che tu non puoi condividere in quanto non hanno n� capo n� coda:asd:.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non vedo come mai le mie idee dovrebbero essere iniziatiche in quanto non ho mai frequentato circoli culturali in genere, io direi che piuttosto sono mie idee vaganti che tu non puoi condividere in quanto non hanno n� capo n� coda:asd:.
� l'atteggiamento ad essere quello dell'iniziato, perch� lascia intendere una sapienza speciale all'interlocutore, sempre non in grado di capire perch� non sa, non � allo steso livello, non ha la stessa esperienza, ecc...
e questo presuppone un oggetto non documentato e non verificabile, dove prima o poi, chi va a chiedere, si vede opporre un misterioso :D "mistero" che giustifica qualsiasi incoerenza o mancanza di senso.
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Un mistero che non gli si dovrebbe porre se avesse sperimentato, capito, vissuto in un certo modo.
Appunto l'iniziato che ascolta gia' avendo fatto suoi certi presupposti caratterizzanti, fissi e indiscutibili.
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Io sono un buddhista poco praticante
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Originariamente Scritto da
Tiberio
Io sono un buddhista poco praticante
Simpatizzo anch'io per il buddhismo, mi piace soprattutto l'idea di un Assoluto non identificato in modo antropomorfico o comunque dotato di personalità umana, cosa evidentemente ridicola. E' per questo che qualche sprovveduto ha parlato di "una religione senza Dio", seppure la definizione si possa considerare vera per quanto riguarda il modo comune in ogni religione di considerare Dio.
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A me piace l'dea di un Dio che comunichi intimamente con quello che possiamo chiamare genericamente animo; qual'è il senso? Il miglioramento personale indipendentemente dagli altri.
Quando non ledo la personalità altrui la mia coscienza è a posto, non tanto come contentino per stare in pace, quanto piuttosto per gustare la pace interiore.
La vita, permettendolo, offre tante possibilità di personale esperienza, e mi sembra una madornale rinuncia non approfittarne; in fondo, fino a prova contraria, abbiamo nel concreto solo questa vita ; se poi tutto deve finire, amen; almeno posso dirmi di avere vissuto al meglio, soffrendo nella sofferenza e gioendo nella gioia.
Ovviamente nel mio mondo non devo né predicare e né convincere chicchessia alle mie idee, e questo è uno sgravio non indifferente, poiché per me la libertà non è liberazione dall'esterno ma liberazione dall'interno.
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Originariamente Scritto da
Tiberio
Io sono un buddhista poco praticante
Praticamente sono agnostico... Come il vero buddhismo, quello di Gautama
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Originariamente Scritto da
SilviaR
Avere fede significa avere paura della perdizione eterna
Più hai paura della perdizione eterna e più vivi male.
Lutero, Paolo e & hanno detto che tanto non dipende da noi,.......anche axe.:dentone: