Axe, se e’ permanente e non una fase
Si vede che io ci sono arrivata tardi… :D
Il purgatorio non e’ menzionato, qualcosa manca :v
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Intanto i pnzier sono plurale e anna sta semb a casa loro :teach:
E a proposito e purgatorio
Nu bell purgatorio pur ca’ :asd:
Cono torna
Che senza di te siamo a corto di santita’ e paradise :D
In realtà è diverso quello che dicevi tu da quanto dicevo io.
Tu dici che uno si adegua all'altro. Io ti dico che uno può riconoscere in un altro quello di cui lui ha bisogno. Non è che "diventi come l'altro", ma trovi quella persona che ha la vita come la vorresti tu, e percepisci che con quella persona potresti vivere magari in un modo che sognavi di fare ma che fino a quel momento per varie circostanze non sei riuscito a fare. Sono due cose molto diverse.
Tu parli di adeguarti a qualcosa che non avevi preventivato e che tutto sommato però non ti dispiace. E non dico che sia sbagliato, ci può stare anche, ma è un tipo di meccanismo diverso. Io ho fatto così col mio ex. Mi sono adeguata ai suoi problemi, alla sua necessità di essere seguito. Ma perchè in quel momento lui rispondeva a un mio bisogno.
Poi i bisogni cambiano, le persone cambiano. Come ha detto anche Nahui, non è che uno sbaglia tutto nello scegliere, è che si cambia, si evolve a velocità diverse, e ad un certo punto si può pure diventare degli estranei.
qui credo ci sia un mismatch linguistico-concettuale che ci incasina; c'è gente molto vispa che studia apposta per risolvere determinati aspetti :love:
se io ti dico "felino", e tu hai esperienza di una tigre, è probabile che una discussione su prenderne uno in casa risulti piuttosto vivace :asd:
la parola "adeguarsi" magari corrisponde ad una tua esperienza, ma ha un connotato negativo: vorrei questo ma mi devo adeguare, mio malgrado;
o immagina di aver bisogno; gli Stones ci hanno scritto la loro canzone, secondo me, più bella, tanto è concreto il punto;Citazione:
Io ti dico che uno può riconoscere in un altro quello di cui lui ha bisogno.
proviamo ad azzerare tutto:Citazione:
Non è che "diventi come l'altro", ma trovi quella persona che ha la vita come la vorresti tu, e percepisci che con quella persona potresti vivere magari in un modo che sognavi di fare ma che fino a quel momento per varie circostanze non sei riuscito a fare. Sono due cose molto diverse.
per quello che ho imparato, l'emulazione è il principale veicolo di cambiamento; in alcuni casi, ci sono reazioni che prescindono da un modello; non sono moralista, ma se bevo troppo mi fa male lo stomaco, perciò sono tendenzialmente sobrio;
ma in media si cambia per l'intermediazione di un modello che piace; prima piace, istintivamente - e si può approfondire -poi si emula e solo attraverso quell'uniforme si acquisisce l'ideologia/sentimento di quel modello;
si vende tutto così, e persino la politica e i sentimenti hanno un mercato, vedi "Pubblicità-Progresso"; se si vende, evidentemente il meccanismo funziona;
il testimonial piace, evoca un pool di qualità-feticcio di una condizione alla quale si vorrebbe essere assimilati; per due secoli il vestito ha avuto questa funzione; poi l'automobile, la marca di sigarette e persino il sale - che c'è di più anonimo ? - se è "di Sicilia" su molti ha un appeal maggiore; siccome i farmaci evocano qualcosa di indesiderato, il raziocinio di solito fa preferire i generici, che costano meno;
se il modello è raggiungibile o l'osservatore pacificato, l'emulazione opera in direzione positiva; se l'osservatore si sente escluso, hai l'invidia e schadenfreude: vedi ? l'attore X è tanto bello, ricco e tromba come non ci fosse un domani, ma è infelice, si droga, si è lasciato... anche se non posso essere come lui, non è una gran perdita :asd:
così, se tu esprimi libertà, un'amica affascinata da te può emularti, mentre una più timorosa invidiarti; non è un caso che nell'analisi, tramite il transfert, l'analista autorizza il paziente a fare certe cose, superando o aggirando certi ostacoli nevrotici a quel bisogno;
questa tua esperienza mi pare che ti suggerisca un'elaborazione del tornaconto piuttosto negativa; nel senso che l'identità di te che ti suggerisce quella postura non è gratificante, ha un qualcosa di umiliante; non ho voglia, né gli strumenti per farmi i fatti tuoi, ma forse è possibile che in terapia escano fuori aspetti che invece puoi metabolizzare diversamente, in termini di orgoglio e positività;Citazione:
Tu parli di adeguarti a qualcosa che non avevi preventivato e che tutto sommato però non ti dispiace. E non dico che sia sbagliato, ci può stare anche, ma è un tipo di meccanismo diverso. Io ho fatto così col mio ex. Mi sono adeguata ai suoi problemi, alla sua necessità di essere seguito. Ma perchè in quel momento lui rispondeva a un mio bisogno.
su questa cosa che si cambia sto un po' rivedendo l'idea; la mia impressione, piuttosto, è che determinati conseguimenti fanno emergere parti di desiderio e bisogno che erano in seconda fila; che, certamente è un cambiamento, ma al tempo stesso è rilevante in termini di capacità di vedere e prevedere l'evoluzione di una persona;Citazione:
Poi i bisogni cambiano, le persone cambiano. Come ha detto anche Nahui, non è che uno sbaglia tutto nello scegliere, è che si cambia, si evolve a velocità diverse, e ad un certo punto si può pure diventare degli estranei.
anche perché è difficile distinguere un bisogno primario dalle modalità di sublimazione che lo compensano.