[QUOTE=mat612000;1038000]Ecco.
Ieri sera ho visto l'inqualificabile on. Santanch
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[QUOTE=mat612000;1038000]Ecco.
Ieri sera ho visto l'inqualificabile on. Santanch
Secondo me è il concetto totalizzante di "musulmani" che è equivoco.
Essendo alcuni miliardi come si può pretendere di definirli in blocco?
Che è come dire che il delitto è sì un fenomeno sociale (dal momento che si manifesta nella società) ma il movente o i moventi sono sempre strettamente soggettivi, quindi non si può imputare a qualche miliardo di credenti nell'Islam l'atto individuale di un fedele.
[QUOTE=exhile;1038013]
se commentassimo le notizie usando l'unica categoria delle "persone" sarebbe secondo me molto pi
* Quoto.
*Ri e stra-quoto
Concordo... anche se poi penso che il mondo sia di tutti ma che ogni nazione non sia poi terra di tutti. Ma questo è un altro discorso.
Hai fatto benissimo! :) :approved: Al di là delle tue idee, condivisibili o meno, sei stato chiaro e corretto!
concordo.
Ed è la stessa cosa che mi fa incazzare quando si parla di cristiani, presupponendo che siano tutti come il Papa.
Non e' questione di religione o di razza. In questo mondo manca il rispetto verso l'altro, verso chi non la pensa come noi.
Su La Stampa:
«Perdono mio marito: ha commesso un gesto orrendo, ma è mio marito, il padre di altre mie due figlie. Forse ha sbagliato Sanaa»
Adesso mi chiedo, va bene fare discorsi politically correct, va bene cercare sempre il buono ed evitare fino allo sfinimento accuse di razzismo e commenti ingenerosi...ma davanti alla madre della vittima che dice una cosa simile, e considerato che non è la prima volta che si sentono "giustificazioni" come questa, in cui è evidente che la madre stessa condanna il gesto ma comprende le ragioni dell'omicida (padre n.d.r.), mi chiedo: siamo proprio sicuri che la cultura/religione non c'entri una mazza?
Scusa Evil, ma il marito della Annamaria Franzoni ha sempre "difeso" l'omicida del piccolo Samuele. Ed erano una coppia culturalmente e socialmente molto distante da quella in questione. E Serena parlava anche di padri-padroni e di mamme silenti anche da noi. Boh, cosa vuoi dire, in particolare?
Ehm, io direi che la mamma ha capito che è meglio per la sua vita se sta zitta, o se proprio deve parlare, dire ciò che ha detto... non riesco ad interpretare una simile dichiarazione altrimenti.
Oppure sono assuefatte al gioco della sottomissione :sticazzi:
Difesa?
Non l'ha difesa dicendo che "capisco perchè gli ha spaccato la testa". Le è stata vicino, non l'ha crocifissa. E questo posso capirlo, anche se non lo condivido.
Quello che voglio dire è che, in questo caso come in altri casi simili, in cui i protagonisti provengono da culture "medioevali", per usare un eufemismo, è evidente nelle parole della madre una comprensione dei motivi di fondo che hanno spinto l'omicida ad agire. Pur criticandone le modalità, o la conclusione se vogliamo.
Per dirla senza mezzi termini, sono convinto che se il padre avesse massacrato Sanaa di botte, senza ucciderla, la questione non sarebbe venuta nemmeno fuori. Sarebbe stata una cosa "normale".
Un pò come il burka, anche se l'esempio non rende giustizia alla gravità di questo episodio. Parecchie donne, se intervistate, hanno affermato che è giusto indossarlo, che non ne vogliono fare a meno....e noi li a farci seghe mentali su quanto non è giusto, su quanto siano sfruttate, bistrattate, mortificate.
Spesso partiamo dall'assunto che tutti abbiano gli stessi valori. Ed è un errore.
edit: c.v.d.
Ehm, io direi che la mamma ha capito che è meglio per la sua vita se sta zitta, o se proprio deve parlare, dire ciò che ha detto... non riesco ad interpretare una simile dichiarazione altrimenti.
Oppure sono assuefatte al gioco della sottomissione
Artemis, non ce l'ho con te, ma mi servi come esempio.
Anche qui, non c'è il minimo dubbio che la donna sia sottomessa, spaventata...che per queste persone sia normale e giusto vivere in questo modo (non mi riferisco all'omicidio, ma alle regole ed all'applicazione delle stesse anche con la violenza) non vi passa nemmeno per la testa.
Questo voglio dire.
Non ho mai sentito in vita mia essere accaduto il contrario (la moglie o il marito che condannano il coniuge nel caso di un omicidio in danno di figlio o figlia).
Magari la mia conoscenza della casistica è limitata ma non ne ricordo uno che sia uno.
Non approvano ma nemmeno condannano.
Mai...
Fermo restando che, sarò strano io, ma trovo inconcepibile un atteggiamento simile, ho dato un'occhiata rapidissima in rete e non ho trovato articoli che trattano l'argomento nei particolari. Quello che h notato, però, nei casi di cronaca delle ultime settimane, è che nessuna moglie o marito dell'omicida di turno si è azzardato a fare dichiarazioni simili.
Bada bene, non parlo di condannare il coniuge. Ma da qui a "giustificarlo"....
[QUOTE=mat612000;1038123]Non ho mai sentito in vita mia essere accaduto il contrario (la moglie o il marito che condannano il coniuge nel caso di un omicidio in danno di figlio o figlia).
Magari la mia conoscenza della casistica
[QUOTE=The Evil Twin;1038126]Fermo restando che, sar
[QUOTE=The Evil Twin;1038126]Fermo restando che, sar