già... tipo quelli che giudicano i comportamenti sessuali delle donne in base ai principi del branco patriarcale che hanno alle spalle.
Visualizzazione Stampabile
:mumble:
No. Dopo lunga riflessione, penso di no: considero impegno mentale sprecato il conservare "crediti inesigibili" o coperti dalle scorie del tempo.
...ma...
l'eventualità di poter essere la "Nemesi" di qualcuno/a (a mia insaputa), mi sullucchera.
:mmh?:
I nemici, chi non li ha? Chi non li ha avuti? La nostra vita è costellata, di avversari e nemici; ora: qual'è il comportamento corretto verso di loro? Odiarli o amarli? Invocare la vendetta e il karma contro di loro o parlarci, dialogarci e - perfino - pregare per loro?
Pace,non siamo in religione, quindi evita discorsi su preghiera, fede e altro. Qui siamo in "sesso e sentimenti".
E neppure si è chiesto quale sia l'atteggiamento giusto. Ho chiesto se voi avete una nemesi (quindi, non un nemico qualunque). E, se vi va, di raccontare,
Non voglio discutere di una "nemesi" in particolare perché nella mia vita ho avuto contatti con troppa di questa gente. Con troppe "nemesi".
Quindi mi ritengo un esperto in materia. La nemesi (garante di giustizia, misura ed equilibrio) la interpreto forse un pò a modo mio e in un in modo tutto sommato - positivo - Per me non è solo riconoscere o rifiutare alla grande un rapporto tossico svalutante che l'altro\a ( narcisista o non ) ci vuole propinare, ma è anche in grado di far avvertire e di sbattere in faccia al personaggio la propria miseria umana attraverso il rifiuto o l’indifferenza.
Non credo sia questione di vendetta o il desiderio che l'altro\a stia male o cose del genere, è piuttosto un'affermazione della propria forza e, se vogliamo, anche del nostro equilibrio mentale, della nostra identità e personalità. È un comunicare all'altro\a che lo si rifiuta perché propone rapporti malati che lasciano solo sofferenza e tristezza, è fargli vedere che questo giocare con una persona usando l'astuzia, con falsità e ipocrisia è da disturbati e che per essere apprezzati, bisogna essere qualcosa, proporre una sostanza vera, non qualcosa di ordinario, oppure ipocrisia, falsità. Se da narcisista vuoi essere ammirato\a devi essere veramente qualcosa di speciale, non fingere di esserlo. Il mio rifiuto è rifiuto della malattia mentale. La nemesi è quella che ti dice con un malato e disturbato mentale non ci si sta e ci si e rifiuta di ammalarsi insieme a lui o a lei. E' colei che ci dice che continui pure le sue scemenze, io decido di vivere veramente, io scelgo di basarmi su cose vere, rapporti veri, sani, ecco questa per me è nemesi.
Le persone "nate" per godere nel farti del male, credendoti o vedendoti debole, alla fine sono quelle che soffriranno di più.
Nessuna gioia o trionfo.
Solo acqua che passa sotto un ponte.
....e dunque in che cosa saresti meglio di lui? Vendetta chiama vendetta, non vedi cosa sta accadendo in Medioriente?
Sei sicuro? E' accaduto questo nella storia? Quando ci vendichiamo stiamo meglio? Se dialoghiamo e - addirittura - perdoniamo, siamo dei rammolliti?
Ma vi date il cambio voi due? Com'è, due ore di turno e due di riposo? :tajo:
...Io dico solo che se uno fa del male e l'altro porge l'altra guancia il primo da che potrà continuare impunito, se invece riceve una testata nei denti molto probabilmente non lo rifarà, pensaci ;)
:ciaociao:
curiosa dicotomia:
pacifismo sui valori pubblici - cioè, quelli effettivamente denominatore comune; e "combattere" quando si tratta di relazione privata, tipicamente paritaria, per composizione di due prospettive individuali divergenti;
nel primo caso, davvero si tratta di Bene comune; per quanto arbitraria ne sia la definizione; nessuno si scandalizza se la legge pretende il monopolio della forza, e tu non fai il cazziatone ai carabinieri che la usano per impedire lo scippo o la violenza a un tuo famigliare; non chiedi a quei militi di "perdonare" e lasciar andare il reo con la refurtiva o impunito;
nel secondo caso, invece, si invoca un "perdono" - cioè il riconoscimento di rapporti di forza iniqui - dove palesemente si tratta di due punti di vista degni di pari tutela, più o meno come in qualsiasi forma contrattuale;
le brave persone, di comune sensibilità e diligenza, leggono perplesse e dismettono, come per una telefonata commerciale a metà mattinata.
L'arte della vendetta... c'è forse cosa più sublime? :love:
Date ad uno scorpione una vendetta, e lui sarà felice! :D
Scherzi a parte, per fortuna con la mia nemesi non ho avuto bisogno di vendicarmi, ci ha pensato la vita, direi.
Tra l'altro, giusto ieri sera mi scrive mia sorella (a cui avevo raccontato di averlo incontrato venerdì) che era a cena nel ristorante dove lavora lei. Pure lei non lo vedeva da anni. Ora, nel giro di due settimane, si è palesato per due volte. :afraid: