“Life's but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.”
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“Life's but a walking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.”
Kurono complimenti. L'immagine che hai creato con la AI mi piace. Sembra un dipinto !
Se ti va, con la AI prova ad elaborare un testo sul significato della vita, vediamo cosa dice. :mumble:
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Sono d'accordo, ma...
MA in tutto questo mancano almeno due elementi che considero essenziali:
1) Una fonte che ci renda noti tutti questi elementi;
2) Una predisposizione empatica ad accettare quello che ci viene trasmesso.
Nino ed io abbiamo la stessa età, abbiamo frequentato la scuola in classi parallele e ci siamo frequentati in periodi importanti della nostra vita con grande rispetto e anche affetto.
Poi, per ragioni a me sconosciute, io ho iniziato a frequentare di giorno le manifestazioni contro la guerra del Vietnam mentre Nino di notte sfondava le saracinesche dei negozi di armi, in parte su commissione, in parte per "uso personale".
L'ultima volta che l'ho visto al distributore di benzina davanti a casa, era alla guida di una Ferrari grigia e, sul sedile del passeggero, due donne di quelle che credi esistano solo nei film o nelle fantasie di uomini con un forte eccesso di testosterone in cerca di uno spasimo liberatorio. Ci siamo salutati, eppure il suo sguardo era incredibilmente triste.
Poi io sono partito e sono rimasto via per quasi tre anni.
Tornato al paese ho ritrovato gli amici e, dopo i baci e gli abbracci, ho chiesto:
"E Nino dov'é?"
Risposta secca:
"In galera".
Mi é venuto spontaneo un sorriso.
"E questa volta cos'ha combinato?"
"Omicidio".
OMICIDIO! NINO, IL MIO AMICO!
Un altro personaggio suo pari era venuto a mettere in discussione il controllo del suo territorio e avevano deciso di risolvere la questione con un incredibile duello sull'argine del canale fuori dal paese.
Nino ha vinto, ma quando i carabinieri hanno trovato il cadavere del suo concorrente dentro la cava di ghiaia, sono andati a colpo sicuro. Nino non aveva nemmeno avuto il tempo o l'accortezza di cancellare le tracce più compromettenti.
Il secondo personaggio é 'Genio, di una decina di anni più giovane con l'abitudine di venire la sera nel parco, alla "nostra" panchina per essere uno di noi.
Lo abbiamo sempre deriso e a volta cacciato via con qualche insulto, anche se senza cattiveria.
Genio é poi diventato sindaco del paese per due mandati e infine senatore della Repubblica.
La mia domanda:
abbiamo frequentato le stesse scuole, ricevuto gli stessi impulsi, lo stato sociale delle nostre famiglie non era dissimile;
Cosa ha fatto di noi dei personaggi così diversi?
C'é dell'altro oltre a una memoria remota da riempire con informazioni e valori? Una teoria da risolvere con una formula vestita da scienza sociale?
Idem per i gemelli, se ci pensi: perché diventano 2 persone diverse? A volte molto dissimili fra loro? Eppure stessa educazione, stesso ambiente, stessi input.....
Un senso, la Vita, ce l'ha sicuramente. Quale. Ecco: individuare quale sia stato il nostro, cosa ha guidato la nostra esistenza, il leit-motive che l'ha indirizzata in un certo modo.... è il vero punto della questione. L'Amleto di Shakespeare è ancora lì che ci pensa.....
King ha scritto:
Ciao King, interessante la tua domanda. Gli adolescenti e il crimine !Citazione:
La mia domanda:
abbiamo frequentato le stesse scuole, ricevuto gli stessi impulsi, lo stato sociale delle nostre famiglie non era dissimile;
Cosa ha fatto di noi dei personaggi così diversi?
C'é dell'altro oltre a una memoria remota da riempire con informazioni e valori? Una teoria da risolvere con una formula vestita da scienza sociale?
Nel mio precedente post ho elencato alcuni valori guida all’azione per vivere nella società, ma ho volontariamente trascurato la parte psicologica e psichiatrica dell’individuo, perché di competenza degli esperti.
E' noto che i ragazzi nell’età dell’adolescenza subiscono cambiamenti nell’agire quotidiano. Pensa ai tanti che si drogano e poi spacciano droga. Fragilità di carattere ? “Cattive compagnie” ? Sono giovani che superano quell’invisibile “filo rosso” e infrangono regole e leggi. Da aggiungere la violenza (apparentemente immotivata), ecc..
Sono vite che cercano di dare una forma riconoscibile alle loro esistenze. Molti crescono cercando ciò che a loro manca e che nessuno gli dà.
Bisognerebbe esaminare le occasioni che inducono quei giovani ad agire in un determinato modo, quali sono le loro relazioni che strutturano le loro difficili esistenze, le coercizioni subite dal gruppo che li mette continuamente alla prova e da cui è difficile fuggire, specie se la socializzazione (primaria e secondaria) è carente.
Un’indagine eseguita da ricercatori dell’Università dell’Arkansas e della Virginia, pubblicata sulla rivista scientifica “Frontiers in Developmental Psychology”, ha evidenziato che i rapporti amicali adolescenziali aiutano la salute psico-sociale e il benessere psicologico.
Chi si sente ben considerato dai propri coetanei e si percepisce come un pari nel gruppo, sa adattarsi meglio nella vita ed ha un’autostima forte. Ciò spingerà il giovane a fare meglio il primo passo di maturazione della vita quando uscirà dal gruppo per cercare relazioni personali più ristrette con l’esplorazione dell’identità e dell’intimità o, come dicono gli psicologi, del proprio Sé.
Da tener presente, infine, il disagio giovanile, le patologie mentali e i disturbi del comportamento nell’adolescenza. Sono anni cruciali per lo sviluppo della propria identità, l’orientamento sessuale, i primi legami di coppia, l’autostima, la capacità di adattamento all’ambiente sociale (i “disadattati”). :nyuppi:
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[QUOTE=doxa;1917167]Kurono complimenti. L'immagine che hai creato con la AI mi piace. Sembra un dipinto ![quote]
Io non c'entro, ho solo passato la citazione di Shakespeare all'AI e chiesto di trasformarla in immagine.
solite banalità spruzzate di piacioneria... questo per me è il lato più insopportabile delle AI:
https://www.pcosta.net/ima/sigvita.png
Per la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto , basta un po' di memoria banalmente umana: 42
:mmh?:
...ed un asciugamano. Sempre.
Sì doxa, ma qualche cognizione medico/psicologica ce l'hanno quasi tutti, perché c'entra la salute in definitiva e non c'è niente al mondo di più disabilitante di una mente che non ragiona come dovrebbe.
Purtroppo i genitori di quelli che nascevano nei primi anni ottanta e che non avevano conosciuto la contestazione sociale con annesso consumo massiccio di droghe di tutti i tipi, non potevano in alcun modo essere di aiuto ai propri figli e figlie, i quali credevano di trovare nelle ideologie "forti" una giustificazione per drogarsi o magari per tentare la rivoluzione. Stessa cosa vale per tutte le generazioni a partire forse dalla stessa nascita della civiltà per come ne conosciamo le origini, cioè in modo confuso e troppo inttellettualmente distante. Non sapremo mai la verità.
E' proprio questo il disagio che hanno. Se però qualcuno gli spiegasse che ad esempio quando vanno in treno senza biglietto e il controllore fa finta di "non vedere" perché conosce il problema, allora forse comincerebbero a riflettere su quale sia il "loro" scopo nella vita, oppure semplicemente a fare ordine nelle loro teste.
Io credo in cose come quel detto per cui "il silenzio è doro" oppure il detto "chi fa da sé fa per tre", oppure ancora "aiutati che Dio ti aiuta". Se cominci ad entrare in un gruppo va a finire che prima fai cazzate madornali come drogarti "all'interno del gruppo" perché lo "fanno tutti" e alla fine "della fiera" litigare con tutti e "uscire dal gruppo" che sarebbe come dire uscire dalla caverna di platonica memoria e capire che, o ti droghi o non ti droghi, il Sole non manca "mai".
No. Io credo sia vero il contrario. Stare in gruppo anche solo per parlare può essere un aiuto ad evitare certe esperienze, ma va comunque a finire che nel 90% dei casi cominci a fare certe cose. E per uscirne bene ci vuole il bello e il buono.
Questo tipo di situazioni semplicemente non esistono. Al giorno d'oggi il vero collante nei rapporti tra adolescenti è sempre l'uso di sostanze, e questo perché "la realtà è cattiva, non c'è pace, si sta come dice Quasimodo e non a caso 'soli sul cuor della Terra trafitti da un raggio di sole. Ed è subito sera.'"
Si comincia a maturare, come dici bene, quando puoi disporre di una serie di informazioni su come vanno le cose che ti consentano quanto meno di stemperare le accidentalità della vita, cioè di "elaborare" i traumi, anche quelli più lievi. E c'entrano molto cose come "capirsi in famiglia" perché se scegli la comitiva vuol dire nel 90% dei casi che in famiglia non ti ci ritrovi. E potrei continuare.
Non dimeticare i fricchettoni per i quali, pur così pieni di sé, c'è la pena del "limone", nel senso di "grande lima". E alcuni va anche "male". Ma non se la prendono troppo.