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Dice il saggio: "Al di là dell'aldilà c'è l'andirivieni".
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Originariamente Scritto da
conogelato
Non c'è niente di più concreto della Morte, amico Turbociclo. In fondo è l'unica cosa certa della Vita, se ci pensi. A noi fa così impressione e spavento perchè Dio ci ha creati A SUA IMMAGINE: Fatti per la Vita, cioè! E una Vita che non finisce....:)
Cono, anche senza credere ad un aldilà e per forza a un Dio, la morte è l'unica certezza che abbiamo e che accomuna tutti, credenti e non, non è affatto un'illusione, si parla naturalmente della morte fisica, del corpo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bumble-bee
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Laldilà lo immagino un posto in cui la propria coscienza viene rimossa, azzerata e poi riassegnata ad un corpo... il primo che capita che stia venendo alla luce in una qualunque parte dell'universo.
Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
LadyHawke
Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?
Se nulla si crea, si distrugge ma tutto si trasforma le anime in più arrivano dalle trasformazioni di organismi che non esistono più, oppure , secondo un'altra ipotesi le anime in più sono dovute a divisioni, dunque nei secoli, da una sola anima, di divisione in divisione ora abbiamo l'impressione che ce ne siano di più. Insomma un'anima che si espande
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Originariamente Scritto da
doxa
Ciao Crepuscolo. Si hai ragione, la fede senza dubbi diventa comoda rassicurazione, ostinata ideologia, idem la ragione troppo sicura di sé.
Fides e ratio sono agoniste nella ricerca della “verità”, nonostante il silenzio di Dio.
Il sacro postula la trascendenza come difesa psicologica contro l’angoscia dell’evento morte nell’homo religiosus.
L’Aldilà. Che cosa accade quando si muore? Attorno al pesante interrogativo si è sviluppata una ricerca filosofico-teologico-letteraria che offre risposte destinate a restare in sospeso. E la paura della morte incombe sull’umanità.
Il filosofo epicureista e poeta Tito Lucrezio Caro (94 a. C. – 50 a. C. circa) nel “De rerum natura” afferma che solo la morte è immortale.
Per Seneca, la morte è un dies natalis, una nuova nascita sulla quale si irraggia una lux divina, fermo restando che l’interrogativo “Mors quid est?” (la morte cos’è ?).
Tutti conveniamo e constatiamo la differenza tra l’aldiquà di una persona (in vita) e il suo aldilà (da morta), ma c’è la zona intermedia. Per esempio in ambito medico la fine delle funzioni cerebrali coincide con la fine dell’io. Ma un corpo non ancora colto dall’aldilà può essere utile come donatore di organi.
Mi dispiace smentire Tito Lucrezio, ma la morte finirà la sua immortalità quando la vita sarà finita. Evidentemente l'epicureista e poeta Lucrezio pensava forse che il mondo fosse immutabile come le immutabili stelle del cielo, ma oggi sappiamo che le stelle non hanno neanche una briciola di pensiero in quanto soggette a leggi immutabili; gli ex dei immortali nel cielo della notte si sono spenti con la conoscenza delle cause che è vera conoscenza.
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Originariamente Scritto da
bumble-bee
L'unica cosa di cui non sono curioso è quella di scoprire cosa c'è nell'aldilà... perlomeno, fino a quando sto aldiquà. :D
Immagino, giusto per un'idea di uguaglianza e giustizia, che, così come non è eterna la vita, non dovrebbe essere eterna neanche la morte.
Laldilà lo immagino un posto in cui la propria coscienza viene rimossa, azzerata e poi riassegnata ad un corpo... il primo che capita che stia venendo alla luce in una qualunque parte dell'universo.
Mi sembra che tale credenza sia stata sconfessata poco fa dal Dalai Lama.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Dio ha parlato, Doxa. Si è rivelato. Non è affatto rimasto in silenzio nella Storia dell'Umanità. Siamo noi che, spesso, non vogliamo ascoltarLo e non vogliamo credere alla Resurrezione di Cristo e, di riflesso, alla nostra.
"Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza!" (Giovanni 10)
@ cono.
No, Cono, anche Isaia parla del silenzio di Dio. Il nostro è un Dio nascosto
e silenzioso. Non dardeggia all'orizzonte salmodiando tutti i giorni ma ci
lascia liberi e non ci asfissia. Casomai è il Papa che asfissia.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Mi sembra che tale credenza sia stata sconfessata poco fa dal Dalai Lama.
Magari mi sbaglio e ho capito male, ma il Dalai Lama ha negato la reincarnazione del Dalai Lama non tutto il sistema della reincarnazione
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Citazione:
Originariamente Scritto da
LadyHawke
Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?
il ciclo di rinascita non è un automatismo , ci si rincarna quando lo spirito ritiene il momento giusto per assimilare quel tipo di esperienza e in quelle condizioni di vita a intervalli brevissimi o lunghissimi
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Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico.
Il nulla ci sfida a pensare all’assoluto. Infatti circa 2500 anni fa Il filosofo Parmenide di Elea elaborò il concetto di “nulla assoluto”, come assoluto “non essere”, pertanto impensabile e inesprimibile.
Nell’ambito dell’antica filosofia greca il concetto del “nulla” fu originato dall’antitesi tra “essere” e “non essere”, nella quale il secondo termine fu considerato come “nulla”.
Il nulla come concetto filosofico ovviamente non è una realtà fisica, né tanto meno qualcosa di sperimentabile.
Allora come sinonimo del nulla va bene il “vuoto” ? No ! Per la fisica non esiste un luogo senza niente all’interno: ci sono masse, energie, ecc., invece per la filosofia il vuoto esiste in modo speculare.
Sono due lemmi con significati distinti.
Il nulla è un “quantificatore”, indica l’assenza di un’unità (per es. “non c’è nulla”).
Il “vuoto fisico”, invece, sarebbe un luogo senza atomi, privo di materia.
In senso metaforico nella filosofia tedesca il vuoto coincide col nulla all’interno del nichilismo e la caduta dei valori privi di fondamento ultimo o metafisico (Schopenhauer e Nietzsche).
La concezione di "essere" parmenideo-platonica è collegata con quella giudeo-cristiana della “creatio ex nihilo”, del Dio creatore dal nulla.
Il nulla assoluto immaginato dai mortali come destino ultimo può creare angoscia oppure indifferenza. Ma perché temerlo ?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico. ...
Doxa, penso che la delusione non sia una delle possibili emozioni nell'aldilá. Anche nell'ipotesi che hai formulato, cioé se anzichè la divinità troveranno il nulla, chi o cosa resterá consapevole ad esperimentare la delusione? Se la realtá é il nulla, non é possibile una consapevolezza esterna al nulla che lo possa sperimentare.
Se poi me lo consenti, nelle Scritture delle religioni abramitiche, si trovano termini come Padre ...che ha creato il mondo in sei giorni... che si é dato un figlio... che siede sul trono nell'alto dei cieli e così via. Personalmente credo che sia possibile una interpretazione diversa da quella antropomorfa e che il linguaggio usato non sia necessariamente equivalente al concetto che si vuole esprimere. L'uso di metafore, parabole, espressioni figurate é largamente presente nella letteratura e nella lettura popolare dei fenomeni, non per questo "Il sole che domani nasce alle 7,40" nasce... eppure cosí é scritto su giornali di tutto rispetto. Anche sullo scontrino del supermercato, laddove é scritto "mele; 1,50 kg X 1,65 €", sullo scontrino non ci sono nè mele, nè Euro. Quindi se vogliamo davvero discutere di Religioni, al di lá del dogma confessionale, dovremmo meglio differenziare fra i limiti del linguaggio e i concetti che si vogliono esprimere.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
LadyHawke
Cono, anche senza credere ad un aldilà e per forza a un Dio, la morte è l'unica certezza che abbiamo e che accomuna tutti, credenti e non, non è affatto un'illusione, si parla naturalmente della morte fisica, del corpo.
Chiaro! E può diventare terrore o Sorella. Dipende dalla Fede che abbiamo o che non abbiamo.
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Originariamente Scritto da
Lilia
@ cono.
No, Cono, anche Isaia parla del silenzio di Dio. Il nostro è un Dio nascosto
e silenzioso. Non dardeggia all'orizzonte salmodiando tutti i giorni ma ci
lascia liberi e non ci asfissia. Casomai è il Papa che asfissia.
"Dov'era Dio ad Auschwitz?" chiede Primo Levi.
Era in questa Immagine che vedi a sinistra. Era (E'!) nei crocifissi di tutte le epoche. Nei poveri, negli ultimi, negli scartàti dal mondo.
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Originariamente Scritto da
King Kong
Doxa, penso che la delusione non sia una delle possibili emozioni nell'aldilá. Anche nell'ipotesi che hai formulato, cioé se anzichè la divinità troveranno il nulla, chi o cosa resterá consapevole ad esperimentare la delusione? Se la realtá é il nulla, non é possibile una consapevolezza esterna al nulla che lo possa sperimentare.
Se poi me lo consenti, nelle Scritture delle religioni abramitiche, si trovano termini come Padre ...che ha creato il mondo in sei giorni... che si é dato un figlio... che siede sul trono nell'alto dei cieli e così via. Personalmente credo che sia possibile una interpretazione diversa da quella antropomorfa e che il linguaggio usato non sia necessariamente equivalente al concetto che si vuole esprimere. L'uso di metafore, parabole, espressioni figurate é largamente presente nella letteratura e nella lettura popolare dei fenomeni, non per questo "Il sole che domani nasce alle 7,40" nasce... eppure cosí é scritto su giornali di tutto rispetto. Anche sullo scontrino del supermercato, laddove é scritto "mele; 1,50 kg X 1,65 €", sullo scontrino non ci sono nè mele, nè Euro. Quindi se vogliamo davvero discutere di Religioni, al di lá del dogma confessionale, dovremmo meglio differenziare fra i limiti del linguaggio e i concetti che si vogliono esprimere.
:clap
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico.
Il nulla ci sfida a pensare all’assoluto. Infatti circa 2500 anni fa Il filosofo Parmenide di Elea elaborò il concetto di “nulla assoluto”, come assoluto “non essere”, pertanto impensabile e inesprimibile.
Nell’ambito dell’antica filosofia greca il concetto del “nulla” fu originato dall’antitesi tra “essere” e “non essere”, nella quale il secondo termine fu considerato come “nulla”.
Il nulla come concetto filosofico ovviamente non è una realtà fisica, né tanto meno qualcosa di sperimentabile.
Allora come sinonimo del nulla va bene il “vuoto” ? No ! Per la fisica non esiste un luogo senza niente all’interno: ci sono masse, energie, ecc., invece per la filosofia il vuoto esiste in modo speculare.
Sono due lemmi con significati distinti.
Il nulla è un “quantificatore”, indica l’assenza di un’unità (per es. “non c’è nulla”).
Il “vuoto fisico”, invece, sarebbe un luogo senza atomi, privo di materia.
In senso metaforico nella filosofia tedesca il vuoto coincide col nulla all’interno del nichilismo e la caduta dei valori privi di fondamento ultimo o metafisico (Schopenhauer e Nietzsche).
La concezione di "essere" parmenideo-platonica è collegata con quella giudeo-cristiana della “creatio ex nihilo”, del Dio creatore dal nulla.
Il nulla assoluto immaginato dai mortali come destino ultimo può creare angoscia oppure indifferenza. Ma perché temerlo ?
Interessante, una bella analisi.
Fattore importante, per capire, è ragionare come ragionavano loro, quelli che nella catena della conoscenza scientifica erano condizionati dal loro mondo, gli antichi; credo che il " non essere" fosse considerato solo in maniera assoluta ma oggi possiamo dire in maniera relativa: io non sono ( non essere) Arcobaleno ed Arcobaleno non è cono, io non sono te e tu non sei me, e così via.
L'occidente contrariamente all'oriente ragiona in modo analitico anziché sintetico, più che una sintesi noi occidentali amiamo l'analisi dei fatti.
Quello che vorrei dire è che il "non essere" non solo risulta inconcepibile ma non è neanche il contrario dell'essere.
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Originariamente Scritto da
Breakthru
Se nulla si crea, si distrugge ma tutto si trasforma le anime in più arrivano dalle trasformazioni di organismi che non esistono più, oppure , secondo un'altra ipotesi le anime in più sono dovute a divisioni, dunque nei secoli, da una sola anima, di divisione in divisione ora abbiamo l'impressione che ce ne siano di più. Insomma un'anima che si espande
Si espande come l'universo? Mi viene anche un'altra opzione, perchè dovremmo essere le uniche forme di vita intelligenti nell'universo? Conosciamo ancora troppo poco, magari le anime in più potrebbero appartenere ad altri mondi a noi sconosciuti.
Insomma non sappiamo, di certo c'è che prima o poi tutti moriremo, cioè il nostro corpo fisico morirà e la vita che conosciamo terminerà, cosa accadrà dopo sono solo supposizioni, ipotesi, pur sapendo che la materia si trasforma, tutto si trasforma, cibo per altri esseri viventi per quanto riguarda il corpo, l'energia che lo anima chi lo sa.
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Originariamente Scritto da
dietrologo
il ciclo di rinascita non è un automatismo , ci si rincarna quando lo spirito ritiene il momento giusto per assimilare quel tipo di esperienza e in quelle condizioni di vita a intervalli brevissimi o lunghissimi
Nel frattempo dove si sta? Sono tutte ipotesi, non certezze, illusioni forse, dipende sempre dal punto di vista, dottrina o religione che si abbraccia, ma non darà risposte, convincenti, certe a tutto o metterà mai tutti d'accordo.
Credere in un Aldilà è comunque confortante, ci aiuta ad accettare e sopportare meglio la malattia,la sofferenza, la morte, il dolore della perdita del proprio caro.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Chiaro! E può diventare terrore o Sorella. Dipende dalla Fede che abbiamo o che non abbiamo.
Diciamo che aiuta nel trapasso e a prepararsi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
LadyHawke
Nel frattempo dove si sta? Sono tutte ipotesi, non certezze, illusioni forse, dipende sempre dal punto di vista, dottrina o religione che si abbraccia, ma non darà risposte, convincenti, certe a tutto o metterà mai tutti d'accordo.
Credere in un Aldilà è comunque confortante, ci aiuta ad accettare e sopportare meglio la malattia,la sofferenza, la morte, il dolore della perdita del proprio caro.
non esserne tanto certa , anche da quella scienza medica che sembra aver posto l'attenzione al mistero della morte nei fenomeni di N.D.E. (Esperienze in punto di morte).
inoltre la Parapsicologia e i fenomeni medianici non fanno altro che confermare e rafforzare questi indirizzi di pensiero anche con "delle prove" che pur non essendo oggettive, con i parametri usati dalla scienza, risultano pur sempre fondamentali per chi, come me, ne ha vissuto l'esperienza e la può testimoniare e ti assicuro che la vita in quel momento cambia e senza abbracciare nessuna religione o credo , sai perché ci sei stato ma non lo puoi spiegare
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Sì, sì, la parapsicologia conferma:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dietrologo
non esserne tanto certa , anche da quella scienza medica che sembra aver posto l'attenzione al mistero della morte nei fenomeni di N.D.E. (Esperienze in punto di morte).
inoltre la Parapsicologia e i fenomeni medianici non fanno altro che confermare e rafforzare questi indirizzi di pensiero anche con "delle prove" che pur non essendo oggettive, con i parametri usati dalla scienza, risultano pur sempre fondamentali per chi, come me, ne ha vissuto l'esperienza e la può testimoniare e ti assicuro che la vita in quel momento cambia e senza abbracciare nessuna religione o credo , sai perché ci sei stato ma non lo puoi spiegare
Guarda io non ho certezze se non che prima o poi morirò :D
Cosa ci sarà dopo la morte resta, per me, un mistero.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Non c'è niente di più concreto della Morte, amico Turbociclo. In fondo è l'unica cosa certa della Vita, se ci pensi. A noi fa così impressione e spavento perchè Dio ci ha creati A SUA IMMAGINE: Fatti per la Vita, cioè! E una Vita che non finisce....:)
Muore e si decompone il corpo. Solo il corpo...
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Guarda io non ho certezze se non che prima o poi morirò :D
Cosa ci sarà dopo la morte resta, per me, un mistero.
Ma se dici che morirai ti levi già ogni possibilità di continuità a credere.
O forse ti riferisci alla dissoluzione del corpo che Paolo chiama corruttibile perché soggetto all'usura tempo.
Forse il tuo è un non pensarci.
Credere che non esista la morte definitiva o completa dell'individuo significa dare ascolto a Gesù quando dice agli apostoli di chi trovava scuse nel seguirlo e quindi nel credergli: " Lasciate che i morti seppelliscano i morti", intendendo che chi non crede in Dio è già morto, nel senso che crede solo alla sua fine.
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Originariamente Scritto da
dietrologo
ti assicuro che la vita in quel momento cambia e senza abbracciare nessuna religione o credo , sai perché ci sei stato ma non lo puoi spiegare
Non lo puoi spiegare perché il linguaggio è ricalcato sulle esperienze della nostra realtà ordinaria, e metafore e analogie hanno ormai perso di significato al di fuori delle licenze poetiche. Ma per questo non occorre nemmeno scomodare l'aldilà: anche nel mondo sensibile, qualunque ipotesi di relazione che vada al di fuori dei noti schemi di causa ed effetto soffre di questa inadeguatezza.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Ma se dici che morirai ti levi già ogni possibilità di continuità a credere.
O forse ti riferisci alla dissoluzione del corpo che Paolo chiama corruttibile perché soggetto all'usura tempo.
Forse il tuo è un non pensarci.
Credere che non esista la morte definitiva o completa dell'individuo significa dare ascolto a Gesù quando dice agli apostoli di chi trovava scuse nel seguirlo e quindi nel credergli: " Lasciate che i morti seppelliscano i morti", intendendo che chi non crede in Dio è già morto, nel senso che crede solo alla sua fine.
Mi riferisco alla morte fisica, quando cessano le attività vitali, il cuore smette di battere e il cervello cessa ogni attività, quindi fine dell'esistenza così come la conosciamo, del dopo, poi o oltre se mai ci sia, non so nulla, posso solo immaginare, illudermi o forse sperare ma non esiste un riscontro fisico di qualcuno che dopo essere morto (non parlo di morte apparente o pre-morte) sia tornato di nuovo in vita dopo una settimana, un mese o qualche anno dall'essere dichiarati morti, a raccontarci, almeno credo.
Poi sulle esperienze di pre-morte ci sarebbe da discuterne, visto che anche qui le ipotesi diverse spaziano dalla spiegazione scientifica, al paranormale e spirituale, come per l'esistenza di Dio non c'è un'unica spiegazione e ipotesi che metta tutti d'accordo.
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Originariamente Scritto da
LadyHawke
Diciamo che aiuta nel trapasso e a prepararsi
Molto, Lady: Moltissimo! E' il Bene più prezioso che abbiamo, la Fede. Dice il Signore che ne sarebbe sufficiente anche solo un semino. Un semino di senape. :)
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Originariamente Scritto da
Turbociclo
Muore e si decompone il corpo. Solo il corpo...
Vero! L'Anima è immortale. La nostra essenza più vera sopravvive alla Morte. :)
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Originariamente Scritto da
conogelato
Vero! L'Anima è immortale. La nostra essenza più vera sopravvive alla Morte. :)
OK. Ma se, da cattolico, credi nel Giudizio finale e nella resurrezione dei corpi, credi pure che dalle ceneri di infinito tempo prima rinasca il fisico così com'era?
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Originariamente Scritto da
Turbociclo
OK. Ma se, da cattolico, credi nel Giudizio finale e nella resurrezione dei corpi, credi pure che dalle ceneri di infinito tempo prima rinasca il fisico così com'era?
Quella sarebbe ancora una delle cose meno grottesche di tutta la faccenda.
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Allegati: 1
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Originariamente Scritto da
Turbociclo
OK. Ma se, da cattolico, credi nel Giudizio finale e nella resurrezione dei corpi, credi pure che dalle ceneri di infinito tempo prima rinasca il fisico così com'era?
Perbacco certo! Nell'Ultimo Giorno anche il nostro Corpo risorgerà. Gesù Cristo non è risorto solo col Suo Spirito, no? Si fa toccare, parla e mangia coi Suoi Discepoli....
Oh si, Turbociclo: Vedremo Dio. Faccia a faccia. Proprio con gli occhi che abbiamo. :love:
Allegato 29820