[QUOTE=hancock;1061018]A tal proposito ti pongo uno dei tanti dubbi etici dell'ambiente medico.
Un giorno si presenta da te, chirurgo, una persona che ha perso una gamba in quanto gli
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[QUOTE=hancock;1061018]A tal proposito ti pongo uno dei tanti dubbi etici dell'ambiente medico.
Un giorno si presenta da te, chirurgo, una persona che ha perso una gamba in quanto gli
Quindi tu stai paragonando un bambino ad una gamba o ad una dentiera?
Mi piaceva piu' la bistecca di erin.
Hancock, l'amputazione della gamba "perche' mi va" non e' un motivo medico.
Tu ragioni come se tutti gli aborti della Terra fossero richiesti da ragazzine che ci sono andate pesanti con la vodka qualche settimana prima e poi se ne sono pentite. Ma scherzi???
Allora siamo daccordo che il medico debba avere un'etica la quale abbia priorità anche sul volere del paziente?
(Quindi non è sempre il paziente a decidere se è per lui un bene levarsi tutti i denti o amputarsi una gamba perchè gli da fastidio).
P.S. la gamba ha un motivo preciso, non è perchè "gli va" come i denti, ma perchè gli rende la vita più difficile, è un fardello da portarsi dietro per spostarsi, secondo l'ipotetico caso del paziente.
[QUOTE=hancock;1061035]Allora siamo daccordo che il medico debba avere un'etica la quale abbia priorit
[QUOTE=erin;1061049]No, siamo d'accordo sul fatto che non si pu
L'ultima parola è giusto che spetti al paziente che dice l'ultima parola perchè pazienta.
[QUOTE=erin;1061328]Al (alla) paziente. Infatti il paziente pu
[QUOTE=hancock;1061331]benissimo, allora mi sembra di capire che se uno vuole farsi amputare una gamba perch
a me quando si parla di aborto viene da piangere perch
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L'aborto e' sempre e comunque un dramma per la donna. L'epìteto di quel medico e' stato decisamente eccessivo.
[QUOTE=erin;1061332]Mi hai gi
Si, l'ultima parola spetta al medico.
No, non mi andrebbe bene e farei di tutto per impedirlo.
Ognuno pretende di decidere per il suo corpo, anche chi vuole praticare l'eutanasia per motivi clinici o il suicidio assistito per motivi psicologici (checchè se ne dica, non tutte le persone che sono stanche di vivere devono essere necessariamente in condizioni di salute precarie o malate di mente).
Deve esistere una morale, un'etica medica, la quale deve poter prevalere sulle decisioni del paziente, perchè io non accetterei mai di amputare qualcosa senza motivo, perchè al paziente così gli gira.
Quindi tu ti faresti operare anche contro la tua volontà.
Esattamente l'esatto opposto di ciò che determinate categorie (paraplegigi, malati terminali, intersessuati, ecc.) stanno chiedendo a gran voce.
Stranamente, le persone che si trovano nella situazione vera sono meno rigide di te, che fai un ragionamento astratto.
Comunque, per rispondere alla tua domanda, sì, trovo l'antiabortismo (inteso non come "io non abortirei" o "lavoriamo per diminuire il ricorso all'aborto", ma come "le donne che abortiscono sono assassine" oppure "bisogna cancellare la legge sull'aborto"). insensato e pericoloso.
Insensato perchè in difesa di una generica vita ne mette in pericolo due, e perchè non fa differenza tra vita e mera esistenza.
Pericoloso perchè elimina l'autodeterminazione delle donne, facendo anzi rischiare loro la vita per un aborto clandestino.
[QUOTE=erin;1062322]Quindi tu ti faresti operare anche contro la tua volont
[QUOTE=hancock;1062666]Quindi il punto
Che domanda e' quindi?!?!?
Ti si sta dicendo che voler giudicare a tutti i costi un feto (che non e' altro che un feto) qualcosa che in realta' non e', somiglia molto ad una pratica cattolica.
Ora, se vogliamo proprio ragionare per assurdi, penso a quante vite ho stroncato masturbandomi. Un genocidio, altroche'.
Dai un nome a tutte le tue ovulazioni, Elliot?
C'e' colpa e colpa.
Una puo' essere quella indotta dal desiderio di maternita', non dimentichiamo che l'organismo si prepara ad una situazione particolare, pensieri e sensibilita' sono diversi da quelli che si hanno tutti gli altri giorni.
Un'altra potrebbe essere quella che nasce dalla nostra educazione cristiano-cattolica, che ci porta appunto a pensare che quell'embrione sarebbe potuto diventare una vita meravigliosa, un nostro bambino.
Ma e' un embrione, o un feto. Si battezzano embrioni abortiti naturalmente? Mah.
Nell'istruzione Dignitas personae si legge:
Se un essere umano va trattato come una persona, questo allora non e' una persona. Tantomeno lo sono l'embrione o il feto. Se un essere umano non e' una persona, che cacchio sono le persone?? Ma tu forse volevi parlare di vita, non di persona.Citazione:
Originariamente Scritto da Congregazione per la dottrina della fede
Qui si parla di vita umana, che ha il suo autentico contesto nel matrimonio e nella famiglia. Cazzo vuol dire autentico contesto!?!?!?Citazione:
Originariamente Scritto da Congregazione per la dottrina della fede
Sembra che ci siano quindi vite di serie A (quelle generate nell'amore del matrimonio) e vite di serie B (tutte le altre).
Come cosa c'entra? La nostra societa' e la nostra etica si basano fortemente su certi principi dettati dal cristianesimo. Siamo una societa' cristiana, che ti piaccia o no, purtroppo questo non si puo' negare.
Questo non vuol dire che siamo tutti cristiani. Io sono apostata, ma mi rendo conto che molto nell'intimo dei miei pensieri (delle mie sensazioni, della mia sensibilita', ecc) e' risultato di insegnamenti che rispecchiano la cultura cristiana (certo, il discorso sarebbe piu' ampio, ma semplifico).
Se tu - ipotetica - donna atea bisognosa di abortire ti riempi di sensi di colpa, questi possono essere indotti dalla tua cultura cristiana.
Capisci cosa voglio dire? E perche' ho parlato di Cristianesimo?
Mi risulta che tu abbia anche scritto
[QUOTE]Si, l'ultima parola spetta al medico.
No, non mi andrebbe bene e farei di tutto per impedirlo.
Ognuno pretende di decidere per il suo corpo, anche chi vuole praticare l'eutanasia per motivi clinici o il suicidio assistito per motivi psicologici (checch
Non lo trovo logico, anche in indocina con una cultura Buddhista credo che le donne affrontino la stessa situazione, il cristianesimo non centra niente, la vita è qualcosa di oggettivo e il fatto che ci tange non può essere un motivo culturale.
Ah allora lo fai a posta a far finta di non leggere.
Si erin, te lo ripeto per la quarta volta, l'ultima parola spetta al medico, in termini di decisione legale, non personale.
No erin, non mi farei operare, e siamo a 4.
Non mi pare una contraddizione: chiederei tanti anni di carcere per chi commette una rapina, ma se a commetterla dovesse essere una persona a cui voglio bene, e magari ci scappa anche il morto, valutata la situazione potrei decidere di fare il possibile affinchè questa persona non sconti neanche un giorno di carcere.
Ma effettivamente l'aborto deve essere legale, stiamo parlando di coscienza e di opinioni personali.Citazione:
Più che vedere le sfumature, sarebbe il caso di avere un minimo di conoscenza della realtà. Perchè sulle cose astratte possiamo anche discutere anni, sulle cose pratiche ci sono ben pochi dubbi, IMHO.
Perchè è stata fatta la legge sull'aborto? Non tanto per un'ideale di autodeterminazione delle donne (come chiedevano e speravano le femministe), quando più che altro per mettere un freno all'aborto clandestino, in cui, di fatto, morivano moltissime donne per lo più giovanissime.
Inutile quindi guardare le sfumature. C'è un problema (l'aborto clandestino) che va affrontato. Secondo te è un modo sensato di affrontarlo quello di permettere l'obiezione a medici e farmacisti?
Ti ricorderei inoltre che l'obiezione di coscienza è stata introdotta con la legge sull'aborto per permettere a chi era già medico di non praticarlo. Cioè era solo retroattiva, e non avrebbe dovuto applicarsi per i nuovi medici.
Poi è stata strumentalizzata dalla chiesa.
Se premi sull'antiabortismo, che a tuo avviso non dovrebbe essere una scelta concessa ai medici, allora stai spostando il discorso sull'obiezione di coscienza.
Questo mi fa intendere che non reputi opportuna l'obiezione di coscienza.
Non la penso affatto così.
Prendi il mestiere dell'avvocato, anche se non si può proprio parlare di obiezione di coscienza perchè essendo un libero professionista non sussiste, infatti, alcun obbligo da parte dell'avvocato di patrocinare tutte le cause che gli vengono prospettate dai propri clienti, non gli è affatto necessario invocare l'obiezione di coscienza per decidere liberamente di non accettare il patrocinio di cause che non ritiene in coscienza di dover difendere.
Ma comunque, se questo principio venisse meno e ogni persona dovesse esercitare obbligatoriamente la propria professione, allora tu erin, avvocato, non avresti il diritto di rifiutare un caso dove ti troveresti a difendere un nazista, un omofobo, un pedofilo o cose del genere.
Praticamente tu ritieni che sia giusto obbligare le persone ad esercitare la loro professione contro la loro volontà, e questo onestamente mi fa paura, perchè non esiste affatto la necessità che tutti i medici pratichino gli aborti, quando gli abortisti non mancano.
Lo fa qualcun'altro, dove sta il problema?
Per i tuoi principi sarebbe giusto privare un medico alla società, una persona che eserciterebbe questa professione con tutto il cuore e la passione di questo mondo, solo perchè non praticherebbe gli aborti.
[QUOTE=hancock;1063191]
Ah allora lo fai a posta a far finta di non leggere.
Si erin, te lo ripeto per la quarta volta, l'ultima parola spetta al medico, in termini di decisione legale, non personale.
No erin, non mi farei operare, e siamo a 4.
Non mi pare una contraddizione: chiederei tanti anni di carcere per chi commette una rapina, ma se a commetterla dovesse essere una persona a cui voglio bene, e magari ci scappa anche il morto, valutata la situazione potrei decidere di fare il possibile affinch
[QUOTE=erin;1063194]Scusa eh, ma l'ultima parola o spetta a te o al medico. Non puoi dire l'una e l'altra cosa contemporaneamente.
A meno che tu non stia dicendo che per te