Per questo non ho voluto mai guardarli
Non mi piace essere ingannata :D
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chi legge ha già un sistema molto mediato di idee, per forza; poi, la letteratura porno credo sia da percentuali da prefisso telefonico, fatta eccezione per le Sfumature, un caso;
il sesso è una cosa che dà sempre pensieri, anche se non se ne è consapevoli; solo che si tratta di due distinte circostanze:
c'è l'erotismo, più spesso preteso, che si basa su situazioni stereotipe, feticci di una circostanza che la cultura ha assodato come erotizzante, che è sempre in fisiologicamente ritardo, come i linguaggi giovanili dei film :asd: a meno che il messaggio non sia rivolto a settori marginali della società, a loro volta in ritardo; cioè, le persone connesse allo spirito del tempo avvertono immediatamente lo stereotipo, chè è de-erotizzante; il vero erotismo è una situazione psicologica adeguata; la puoi trovare anche nel libro Cuore o in scritti religiosi :asd:
poi c'è la pornografia, che è una specie di psicanalisi d'azzardo, per poveri, dove ci si confronta coi propri fantasmi, rappresentati nel trauma dell'esplicito; non è che ci voglia un genio della psicologia per capire la circostanza di un utente maschio che vede un possibile oggetto del desiderio posseduto da un maschio più dotato di lui, eh...
al punto che esiste la pratica realizzata, il cuckold; e via con tutti i sotto-generi...
Io non posso dire che mi lasci del tutto indifferente, dal punto di vista dello stimolo erotico, ma preferisco altre cose, che lasciano immaginare ME. Per questo ne ho visto pochissimo, credo in tutta la vita neanche mezz'ora, e di quelli poco truculenti.
infatti il porno non ha quella funzione immaginativa diretta a cose erotiche, ma deve traumatizzare, in un certo senso, e interviene su blocchi emotivi di fronte alle situazioni;
il paradosso è che in effetti lo schema dell'erotismo conduce alla situazione/emozione pornografica, perché anticipa quella con dei feticci e porta l'immaginazione all'atto; le luci basse, quella con le mutande di pizzo, evvai, si scopa ! :asd:
mentre la pornografia pone lo spettatore già al momento dell'atto, fino all'assuefazione della circostanza, e la mente è presa da altro, di solito una modalità di relazione, sentimentale e immaginativa, liberata dal trauma dell'esplicito: che relazione ho con questa che l'attore sta sodomizzando per mio conto ? è mia cognata, la vicina di pianerottolo, la capufficio, la compagna di liceo che non me l'ha data ? :asd:
non è una cosa tanto intuitiva, ma se si analizza sotto forma di linguaggio, significante -> significato, diventa piuttosto evidente.
Quindi vuoi dire che sarebbe curativo ? :D
Non so, forse il punto di vista maschile è diverso, la donna in questi film mi sembra molto passiva. Ma ne so poco, immagino che l'offerta copra tutte le fantasie possibili.
A me basta poco, una gif animata e parto con il mio personalissimo, sentitissimo amplesso :D
Butto fuori i soggetti intenti nella copula e subentro io con il soggetto del mio desiderio :v
Questo quando il cervello collabora
Altrimenti niente
Il motore non parte
no, in linea di massima no; nel senso che non si cura niente, almeno senza aver diagnosticato prima qualcosa;
oddio, come è difficile spiegare 'sta cosa, che sarebbe evidente sul piano della struttura del messaggio, del segno vero e proprio:Citazione:
Non so, forse il punto di vista maschile è diverso, la donna in questi film mi sembra molto passiva. Ma ne so poco, immagino che l'offerta copra tutte le fantasie possibili.
non c'entra nulla il contenuto, i ruoli di genere, l'ideologia, ecc...
una narrazione erotica suggerisce all'immaginario di riempire la narrazione con l'atto sessuale, che è il fine, omesso o velato, proprio è il contenuto da immaginare;
la narrazione pornografica parte dell'atto sessuale, e quindi l'immaginario deve per forza andare a riempire un altro spazio, a partire dal quel momento dell'atto; non è che resta alienato; solo che si tratta di spazi nell'inconscio o nel subconscio, in cui c'è spesso un conflitto che l'immagine traumatica va a sollecitare, e che viene spesso negato o dissimulato;
che è proprio il caso della scopata senza cerniera della Jong, che può superficialmente apparire come l'elogio della disinibizione; in realtà, un'operazione mediatissima di psicanalisi e molto ideologica; questo perché l'intimità non è mai un fatto facile e spontaneo;
ovviamente, il porno è un fatto commerciale, al 99,9% poco pensato, a fronte del tentato guadagno; quindi anche una cosa noiosissima, perché difficilmente richiama interventi intelligenti, artistici, ecc...
ma questo non dovrebbe distrarre dalla circostanza stra-ordinaria, fuori dall'ordinario, della potenza traumatica di quel segno sul tabù dell'intimità, come circostanza relazionale;
qui si tratta di emulazione, fittizia, di circostanze che, se praticate nella realtà, immediatamente rivelano un tratto psicologico importante, mediato; pensa a gente che pratica lo scambismo o altre cose del genere; è evidente che c'è a monte un tentativo di superare traumaticamente un conflitto con l'emozione dell'intimità sconosciuta, la fiducia, ecc...
Certo dipende dall'età, per un minorenne è ben diverso crescere e dilettarsi con il porno,per questo che i contenuti pornografici sono vietati fino alla maggiore età, ma non credo che persone adulte che vedono occasionalmente un film di Rocco Siffredi o Malena diventino depravate, si sa che non corrisponde a realtà e donne e uomini normali non sono Rocco e Malena, non c'è competizione.:D
Voglio dire se il divertimento e l'idea del sesso matura solo attraverso il porno non è salutare per i ragazzi,manco per gli adulti se la sessualità si esprime solo attraverso il porno,ma ricordo che una volta c'erano i giornaletti erotici e porno, comunque sia tutti abbiamo avuto un approccio alla sessualità di nascosto dai genitori, oggi purtroppo i giovani più che leggersi contenuti erotici si approcciano direttamente alla sessualità attraverso il sexting,scambio di video espliciti e porno, non vanno a guardare il filmetto erotico anni '70 o quello Di Rocco Siffredi.
Il problema è proprio il dilagare della pornografia a portata di click dei ragazzi con le conseguenze che spesso poi si leggono sui media, che un tempo nelle generazioni passate non c'era, nonostante ci fosse letteratura erotica, o giornaletti a tema, era comunque più difficile entrarne in possesso o vedere.
Mai creduto alle favole, sono cresciuta leggendo Shanna, dove la bella e ricca per evitare un matrimonio combinato dal padre si sposa un bellissimo nobile finito in disgrazia e condannato a morte ovviamente con un patto, gliela doveva concedere almeno una notte prima di morire, invece si salva e poi finisce schiavo deportato nelle americhe, dove ritroverà la sposa che si credeva vedova, peripezie, pirati ecc...insomma una storia di passione e sesso di Kathleen E. Woodiwiss, che faceva sognare,ricordo che lo trovavo appassionante ed eccitante, cosa vuoi il desiderio nasce nel cervello,mentre per gli uomini eccita più la visione, l'immagine di un nudo, un amplesso, una donna trova più eccitante la lettura per accendere la fantasia e il desiderio .:D
Io uguale.
Ma più che altro i porno mi sembrano tutti uguali. Possono avere un senso se ci si mette la fantasia e ci si immagina al posto degli attori, come dice Efua. Ma deve esserci la mente collaborativa, altrimenti il tutto decade. Insomma, anch'io preferisco immaginare.
secondo me, il problema dei ragazzini e ragazzine col porno, non ha a che vedere con la sessualità in modo diretto, come scoperta di una cosa eccitante e proibita dai genitori;
il guaio è che la disinibizione sessuale è diventata l'ultima frontiera dei marcatori di prestigio sociale; siccome è un tratto del "successo" - reso tale dai comportamenti ostentati dei testimonial generazionali - la disponibilità o la capacità sessuale ha sostituito i vestiti, gli accessori, lo scooter, ecc... nel marcare l'identità dei ragazzini, e questo secondo modelli del porno, che arrivano diretti a età davvero pre-adolescenziali integrati in un pacchetto di stile esistenziale;
a 13 anni nessuno vuol sentirsi Fantozzino, e se nel gruppo l'idea dei più grandicelli è che la modalità pop-porno - cioè, quella dei filmetti - è il riferimento smart, questa viene assimilata ancora prima di valutare personalmente il proprio desiderio; è una bella sfida per i genitori, perché devono comunque spiegare certe cose - non le api o le farfalle - all'età in cui ogni tanto si gioca ancora con le bambole e i soldatini;
come tutto ciò che è rappresentazione di genere, o variazione sul tema; pensa quanto possono sembrare tutte uguali le partite di pallavolo a qualcuno cui non interessi la pallavolo :asd:
questo non ha molto senso; vale per storie erotiche, che sollecitano un immaginario partecipativo;Citazione:
Possono avere un senso se ci si mette la fantasia e ci si immagina al posto degli attori, come dice Efua. Ma deve esserci la mente collaborativa, altrimenti il tutto decade. Insomma, anch'io preferisco immaginare.
il porno colpisce l'inconscio e il subconscio, va a toccare aree inconsapevoli, dove non interviene l'immaginazione creativa del recipiente;
la cosa buffa è che abbiamo tutti una sorta di pregiudizio per la rappresentazione realistica ed esplicita del sesso - una cosa diversa dal porno, che è un genere - al punto da non renderci conto di quanto sia in realtà un'anomalia il contrario, la narrazione censurata:
vedi Tom Cruise e Penelope Cruz che vanno a letto e sai che fanno sesso, ma non si può vedere esplicitamente; poi hai Rocco e una tipa, che ti fanno vedere tutto, ma in un genere impacchettato e fittizio, da circo, che non interseca mai una storia "normale"; due universi separati, che in qualche caso negli anni 70 si sono incrociati.
Ma infatti, hai centrato il punto: a me piacciono le scene di sesso nei film, e non mi dispiacerebbe che fossero più esplicite, ma nei porno c'è proprio un atmosfera e luci da macelleria, o sala operatoria, con trame inesistenti o poco credibili, tranne che per i pochi fortunati che davvero girano per le case come elettricisti, idraulici e caldaisti:asd:
beh, ma questo è un topos della storia del cinema e del costume; nei primi 70, a NY, in California e a Parigi, registi indipendenti hanno iniziato a produrre film espliciti; ma erano film con storie, comunque destinati ad un circuito VM18; le attrici erano personaggi underground e disinibiti, la versione cine della gente che poteva girare attorno a Andy Warhol e i VU, o alle band psichedeliche californiane, o i gruppi di intellettuali alternativi parigini;
un'attrice poteva essere riconosciuta solo da chi comunque frequentava quei cinema; da noi c'erano attrici di film ordinari che magari passavano il Rubicone del genere; ma poteva essere Carmen Villani, prima divetta da tv per famiglie, come avrebbe potuto benissimo essere, che so, Patti Pravo, che non era una suora; ma comunque persone normali, che aspiravano ad uno status normale, seppure con un tratto alternativo e disinibito;
quando sono arrivate le videocassette, e poi internet, la cosa è cambiata radicalmente, perché ci si è resi conto che la performance è per sempre, e chi partecipa lo fa più o meno sapendo o dovendo prima o poi capire che è letteralmente sotto gli occhi del mondo, potenzialmente di tutti, del vicino o degli amici dei genitori, fratelli, ecc...
ovviamente, oggi la soglia dell'ammissibile è cambiata, ma comunque il meccanismo seleziona in modo molto diverso le personalità e le esigenze, perché è tutto un genere che lavora di terza mano, come citazione della citazione di un originario porno, di cui quasi nessuno ha esperienza;
cioè, la pornostar non fa porno; recita la parte di una pornostar su un modello che a sua volta ne citava un altro, già citazionista di suo; e così tutto l'ambaradan; un po' come i film di squali a tre teste - Sharknado - che piovono dal cielo da una tempesta in mare e Lo squalo di Spielberg :asd:
ovviamente questo diventa prettamente un genere, coi sui codici di auto-citazione, come la fantascienza, l'horror, e i sottogeneri, tipo lo splatter, ecc...
parallelamente, hai il cinema mainstream in cui ancora l'attrice esce dal letto trascinandosi dietro il lenzuolo per non far vedere le pudenda :rotfl:
o, peggio, hai una scena quasi-esplicita, ma patinata, senza i sudori, gli umori o le goffaggini della realtà;
ma, a pensarci bene, questo è davvero assurdo, malato.
va bene;
ma il discorso sull'immaginazione - un classico - in realtà sorge da una rimozione, collettiva non tua; a prescindere dall'immaginario, trovarsi di fronte alla rappresentazione esplicita dell'intimità altrui sollecita emozioni inconsce o subconsce, lo vogliamo e ce ne accorgiamo o meno; possiamo anche rimuoverle, ma questo costa energia, sublimazione e, in una misura anche minima, nevrosi, per la necessità di frapporre comunque una distanza emotiva, che è quella chi si legge abitualmente: non mi interessano - sottotesto: non sono un guardone, preferisco farlo, ecc...; una cazzata :asd:
io sono sicuro che qualsiasi persona nevroticamente normale, se guardando dalla finestra vede due che trombano nella casa di fronte, se non teme di essere visto continua a guardarli; chi dice di no, o ha seri problemi, o mente :D
No, i vicini non si possono guardare
Perché poi se lui la sporca?
:D
Oddio, io in realtà non rimuovo nulla, anzi, mi piacerebbe pure che mi suscitassero qualcosa. Ma se non lavoro di fantasia di mio non mi suscitano nulla, non c'è verso. Mi è capitato di guardarne col mio compagno, ma a differenza di lui, a cui fa effetto, io se non mi metto a lavorare con la mente è come se guardassi la pubblicità delle pentole di Roberto da Crema :asd:
Trovo eroticamente più stimolante guardare una videoricetta di dolci, di quelle dei siti francesi, che fanno dolci fenomenali. :D
Guarda non lo so se letto oggi fa lo stesso effetto di quando lo lessi per la prima volta a 16 anni.:D
Era l'epoca in cui vendevano porta a porta anche abbonamenti a club di lettura e ricordo d'essere rimasta incantata dal giovane e gnocco venditore, una parlantina... :D, riuscendo ad intortare mia mamma (a casa con la caviglia rotta) che ci mise la firma e ovviamente i soldi. Avevo fatto l'abbonamento all'Euroclub per due anni, un libro a scelta al mese, letture varie pure io libri gialli/thriller e fantascienza, questo era l'unico passionale d'amore.
Per fortuna ne sono ormai fuori, non invidio i genitori di oggi con figli adolescenti e preadolescenti, comunque credo dipenda sempre dagli esempi in famiglia e come si crescono ed educano, quali valori si riesce a trasmettere, e da una certa dose di fortuna. Bisognerebbe far comprendere il valore di se stessi, del rispetto del proprio corpo attraverso un'educazione all'affettività, volersi bene, che per essere amati o considerati non si deve per forza passare da un certo tipo di trasgressioni, quelle a cui mi riferisco non è tanto la visualizzazione del film porno girato da professionisti, ma quelli autoprodotti, personali e che poi se ne perde il controllo e finiscono per essere pubblicati in rete dove poi sarà difficile che vengano rimossi, questo fenomeno lo vedo molto ma molto più pericoloso.
il punto sono i tempi, del tutto sfalsati:
l'educazione all'affettività è qualcosa che richiede un minimo di esperienza con l'istinto sessuale, e del tempo per essere compresa;
ora, io non sono certo un bacchettone; ma se una ragazzina di 12 anni vede una doppia penetrazione anale operata da due gangsta-rappers sul bordo di una piscina e sente canzoncine degli emuli in cui viene esortata ad essere la troia del cantante, l'affettività c'entra poco;
nel senso che i genitori dovranno comunque contrapporre un racconto credibile in termini di livello di quella crudezza, che chiede una spiegazione; che quella non sia la realtà normale del sesso lo sappiamo e possiamo capire noi, che abbiamo attraversato diverse fasi, fino eventualmente alla capacità di distinguere e amministrare anche la trasgressione;
i genitori - quelli più aperti - forse sono pronti a spiegazioni molto mediate e soft; ma la domanda posta da quell'impatto è molto più cruda, perché quella ragazzina si chiederà: ma i miei fanno così, ed è questo il sesso ? , pensando che qualsiasi racconto soft sia in realtà una classica bugia della mamma timorosa, come è sempre stato; cioè, i genitori raccontano cazzate perché sono vecchi, invidiosi, paurosi, incapaci di divertirsi...
:rotfl: quella è pornografia per pneumologi o rianimatori da pronto soccorso :rotfl:
dark, tu ti riferisci, appunto, ad un porno-pop, che io per primo ho definito noiosissimo; ma è il meccanismo produttivo di quella roba a produrre la noia, posto che le rimozioni comunque sono processi strutturati proprio per essere negati; altrimenti, che rimozione è ?
dico questo solo perché il mercato e la cultura, l morale, hanno determinato una dicotomia del tutto fuorviante della rappresentazione esplicita del sesso, con l'erotismo, nobile e immaginativo, e la pornografia, esplicita e volgare; che è una cazzata;
come dire che in un film è inutile mostrare la violenza, pensando che questa sia necessariamente il ridicolo di certi action movies in cui la gente prende tranvate mostruose e continua allegramente a combattere; a 20 anni ho visto Atlantic City, di Louis Malle; c'è una scena molto realistica di un accoltellamento sul terrazzo di un casinò, che mi ha fatto star male per 10 minuti buoni; altri registi mainstream sono particolarmente bravi a suscitare emozioni indotte dalla fisicità dei personaggi, descritta in modo realistico; penso per esempio a Kieslowski, soprattutto nella trilogia Blu, Bianco e Rosso;
per il sesso vale lo stesso: dipende da cosa hai visto, scritto e girato come; la cosa dovrebbe essere ovvia, eppure la maggior parte della gente deve puntualizzare che il sesso esplicito su schermo gli è indifferente, se non fastidioso, in caso di nevrosi;
secondo me - per restare ai pensieri - prima ci liberiamo dell'illusione di non averne e di essere spontanei e liberi, meglio si capisce che cosa ci capita davvero nell'impatto con le possibili intimità altrui.
Beh si forse dipende molto da cosa si è visto. Io non è che abbia visto chissà quale filmografia :asd:
Però trovo molto più accattivante l'erotismo, piuttosto della pornografia. A me piace tutto quello che consente di fantasticare. In tutti gli ambiti, sesso compreso. A volte non servono neppure film o immagini, basta uno sguardo.
In effetti una ragazzina di 12 anni non dovrebbe vedere scene di quel genere, non seguo la musica rap ma mi è capitato di sentire testi di qualche canzone rapper e sarò anche bacchettona ma trovo certi contenuti decisamente pessimi esempi e pessimi modelli da seguire. Forse sarà stato così pure per le generazioni passate, ai tempi nostri con canzoni di famosi cantautori non so però a me certi rapper mi fanno senso solo vederli.
il punto è che l'erotismo è proprio una condizione mentale soggettiva dello spettatore, che si può attivare anche guardando una partita di pallavolo;
oggettivamente fuorviante è la dicotomia tra erotismo e pornografia, in termini di struttura del messaggio testuale, soprattutto se si pone in termini di libertà dell'immaginario:
il cd erotismo in effetti è solo una somma variabile di luoghi comuni, feticci propri di una rappresentazione pornografica, che nella versione di genere - situazioni, ammenicoli - feticci dell'intimità, rimanda alla circostanza pornografica, ma con una censura;
cioè, la scena dello spogliarello di 9 settimane e mezzo o le situazioni alla Tinto Brass - grande regista di suo - sono il contrario della libertà dell'immaginario, tanto sono affastellate di luoghi comuni che costringono in quella situazione, laddove un culo pornografico può - al contrario - essere quello di chiunque, proprio al servizio dell'immaginario;
il più delle volte, questa dicotomia è solo il frutto di un pudore sociale molto forte, ma del tutto analogo a quello di chi si vergogni di dire che ogni tanto gli piace andare da McDonalds, perché i suoi amici e conoscenti frequentano solo Slow Food.
tanto, le vede comunque, prima o poi, se non a 12, a 13 o 14;
la sfida che questa circostanza pone agli adulti è quella di superare i propri stessi pudori e nevrosi ed elaborare un'educazione alternativa a quella blanda dello spontaneismo che si volta dall'altra parte, e che poteva funzionare con generazioni meno precocemente esposte a messaggi fuorvianti;
perla gente della nostra età, una circostanza pornografica, il giornaletto o il film, era una variante fantastica su un immaginario già indirizzato ad un desiderio proprio, e già strutturato per tempo anche in modo romantico, nella fase pre-adolescenziale delle cottarelle e dei pelouches pucciosi che si regalano i ragazzini;
ora, la tempistica è diversa e crea un problema, perché il sesso precede quella fase e si innesta in modo molto crudo - molto più di quanto fosse 40 o 50 anni fa - sul piano della personalità sociale, come un accessorio di moda, da modulare secondo il giudizio sociale, col desiderio che passa in secondo piano;
il problema per i genitori è che devono superare la loro stessa pudicizia e nevrosi, altrimenti non sono in grado di raccontare qualcosa di altrettanto efficace e forte, che spieghi in modo, se non convincente, almeno credibile, non palesemente falso.
Mia figlia è ancora piccina ma io già sono sul piede di guerra :v
Nel senso che affronto passo passo quello che posso affrontare alla sua età
I suoi cugini sanno che la madre mette una volta al mese un grande cerotto sulla passera
Mia nipote di sei anni, la prende in giro e la tratta già da rincoglionita
Mia figlia viene in bagno quando io ci sono e se capita che ho il ciclo, lei vede quello che faccio
Non è spaventata dal sangue
Le ho spiegato che per tutte le donne è lo stesso, un giorno una volta al mese succederà anche a lei e che questo succede per avere un giorno dei bimbi, se lei vorrà
Non ho pudicizie e penso di non avere nemmeno nevrosi
Ho ampiamente convissuto con quelle di mia madre
Il 31 di gennaio di quando facevo la terza media, giorno in cui mi venne il ciclo
Ancora mi ricordo che non proferì parola, incazzata al suo solito
Come sempre sapeva essere
Io da sola mi spiegavo e le spiegavo che stavo crescendo
E adesso di cosa dovrei caricare mia figlia?
Lei, nell'età che le consentirà di capire saprà che:
- non si consuma
- un rapporto sessuale voluto, deve essere una sua scelta e non di altri
- che deve avere presente quello che desidera e perseguirlo, sempre (ampiamente dettagliato: se uno schifa di qua, schifa di là, non lecca e non vuole, meglio cambiare soggetto, è un in inceppato che incepperà pure te)
- chiamare le cose con il proprio nome e' la cosa più naturale del mondo, come il desiderio, la voglia, la pulsione
- usare le precauzioni sempre
Uso con lei tutta la chiarezza che mi è possibile
Quando mi vede stare male, perché mi vede, le dico ogni cosa, sempre
Lei un po' di tempo fa mi disse: "Mamma tu sei come una stella nel cielo"
E stamattina mi ha detto pure che le mie torte sono meravigliose :v
Una cosa fondamentale so che le devo e le dovrò sempre: l'onesta'
Un bel porno si può guardare con Blacked.com , magari con una deliziosa fanciulla come Leah Gotti...non è certo come guardare un animale come Rocco o Malena , non saranno reali ma offrono spunti di riflessione interessanti e magari sono finzione anche i film non porno e mi stavo illudendo che fossero reali