E cambio "istanti" con frazioni.
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E cambio "istanti" con frazioni.
Non è che la vogliono fare più compelssa di quello che è, considerando anche questioni un pochino più biologiche come quelle cognitive, genetiche e di sviluppo?
Perché se tu riporti una teoria, partendo dall'infanzia, con le basi di relazioni di amore o affettive e mi dici che una bambina si percepisce differente, soggetto a sé dalla madre quando si vedono insieme allo specchio, più gelosie, bisogni totali di attenzione e rivalità con un padre, con peni simbolici o meno che siano, la domanda sorge spontanea sul come e quando un bambino o bambina abbia questi pensieri, consci o inconsci e visto che lo sviluppo del sé non dipende esattamente dal vedersi allo specchio con la madre.
mi pare che i tuoi dubbi, oltre che le difficoltà di tradurre in norme di comportamento azione-reazione testimonino della complessità;
non è il lavoro mio, perciò mi informo in base alla trust della pratica;
ora, tutto è discutibile; però ci sono costrutti che spiegano meglio di altri e che hanno decenni di vaglio e prassi, osservazioni, ecc...
su impianti e conflitti basici, tipo edipo/elettra, per esempio, avresti avuto un campione solido di confutazioni incrociate e interdisciplinari; oltre agli analisti di scuola hai gli psicologi clinici, gli psichiatri, i cognitivisti, ecc...
Il dubbio scaturisce sul quanto la parte psicologica, considerando le origini (Freud, Jung...), integri effettivamente quello che oggi sappiamo della genetica, del cervello, della parte emotiva e cognitiva, di adattamenti evolutivi rispetto a ieri per dare certe spiegazioni o rivederle in altra chiave.
Se io dovessi farmi un'idea, su quanto hai riportato su madri, bambine, bambini, padri, rivalità e genitali, relazioni affettive, avrei un pò di dubbio e confusione.
Domande me ne faccio spesso, ed a volte arriva anche qualche risposta.....e quest'ultima purtroppo non piacerà... :nono:
...alla nostra età ancora tutto bene, anzi proprio adesso comincia quel periodo in cui apprezzo appieno la singletudine, chiudo il gas, esco di casa e posso tornarci dopo due ore come due giorni senza dover dare giustificazioni a nessuna :approved:
...ma quando arriveremo alla terza o peggio alla quarta età che ne sarà di noi? :mumble:
...ebbene, la mia conclusione basata su fatti reali che ho osservato è che chi avrà una compagna (od un compagno) potrà condurre una vita dignitosa più a lungo di chi è single :o
...questa condizione la vedo con i mie vecchi che insieme riescono ancora a sorreggersi a vicenda, mentre se fossero da soli almeno mammà a quest'ora sarebbe di sicuro in una casa di riposo :(
...anche a mia santola nel male è andata bene, rimasta vedova la sorella è andata ad abitare con lei, e con l'aiuto dei figli di entrambe in qualche modo riescono ancora ad essere autosufficienti seppure alle soglie dei novanta :)
...il signore qua sotto invece che non ha nemmeno 80 è solo al mondo ed è destinato all'ospizio, è solo questione di tempo :\:
...fino a poco fa viniva aiutato da assistenti sociali, ma ora che è tornato dall'ospedale dopo una brutta scopola pare che non potrà più stare da solo
:mahciao:
scusa eh...
capisco i dubbi, ma se la biologia/neurologia non offre spiegazioni, puoi cerarle solo nella psicologia relazionale e correlate, che almeno hanno una prassi cumulative di osservazione di un secolo; queste, un certo orientamento t3lo danno, fosse anche di smantellamento di ipotesi che non reggono.
Capisci che se mi tiri fuori un discorso su un bambino, il suo sé, specchi, rivalità materne e paterne e soprattutto simboli fallici, un campanellino suona e viene da pensare (sempre se non ho frainteso ed il pene si riferisse alla madre e non alla bambina). In fondo lo dici anche tu che non è tutto oro quello che luccica in questo campo.
Sbaglierò io, ma la sensazione è che per certi versi non sia più tanto adeguato il modo di spiegare certi fenomeni, sembra tutto pure un pò troppo contorto, farraginoso, slegato ancora proprio dagli elementi che citavo.
se ragioni in modo scientifico, metti in riga tutta la filiera: biologia, neurologia, scienze cognitive e comportamentali, prassi e osservazione clinica; se questa filiera ponesse smentite ai presupposti basilari dell'analisi, questa sarebbe confinata a 4 ciarlatani;
mentre l'acquis è che, dati i presupposti di relazione, i casi patologici vengono trattati con una certa efficacia, su base di milioni, nell'arco di un secolo; sulle nevrosi meno disfunzionali si può discutere, almeno quanto ai percorsi;
però capisci bene che, con le scuole in competizione, c'è una fortissima pressione in termini di metodo e presupposti, ma le prassi tendono a convergere e raffinare il pregresso, non a smantellarlo;
direi che ti puoi fidare abbastanza, con cautela su determinate misure di capacità, cioè quanto si può intervenire, curare, ecc...
Questo vale come per scelte come individui ma non necessariamente per le relazioni sociali o sentimentali.
Dal momento che a 40 anni, se proprio dobbiamo inventare uno spartiacque, un minimo si sa ciò che siamo, siamo stati e dove potremmo andare a parare.
Ad una certa età è difficile accettare i difetti dell'altro o dell'altra, si è meno tolleranti e quindi si ingigantiscono le problematiche.
Da giovani si è più propensi a fare rinunce e compromessi.
Da giovane pensi di avere la forza di fare il lavoro, di portare avanti la relazione, per entrambi
Poi arriva il giorno che non te ne viene più di lavorarci a senso unico e gli daresti fuoco, insieme alle mutande
Purtroppo capita che si faccia di necessità virtù e per togliersi da una circostanza che pesa, si sceglie il male minore
Ma con il tempo tutto sale a galla
Fortunatamente sono consapevole di quello che sono, posso fare, da me
Mi può piacere il mondo di qualcun altro ma fortunatamente non mi viene da voler fare come nessuno
Gli altri mondi, sono per gli altri, non per me
boh... mi rendo conto dell'antipatia di quello che dico, ma sticazzi:
il punto sarebbe - esattamente - che quello che si sa, per quanto importante, non esaurisce le possibilità, nonostante il restringimento di quelle nel tempo; ovviamente, serve una capacità reattiva, in termini di energie disponibili;
per "capacità" non intendo una categoria morale, ma un canale di flusso di gioia creativa; magari una fallisce l'obbiettivo di fare la soprintendente di un museo per cui ha studiato anni, e diventa la campionessa mondiale di origami o di centrini all'uncinetto ed è felice così, gira il mondo e conosce un sacco di gente;
se tu, correttamente, poni a Dark la questione degli stati dell'"io" - una cosa parecchio sofisticata - a maggior ragione ti dovrebbe sorgere il dubbio sul vincolo posto dalla narrazione di sé, che invece opera come un vero e proprio testo, esterno, oggettivabile.
Il fatto è che non abbiamo la possibilità come nel film di fantascienza di poter registrare i pensieri e visualizzarli come immagini e l'emozione, se non per vie come una risonanza. Ci affidiamo quindi ad altre discipline, che per tradizione, hanno cercato spiegazioni sui perché della mente.
Però cantarle e suonarle ancora con certe impostazioni simboliche, mitologiche quasi, con rimandi freudiani, dove le spiegazioni di stampo sessuale, falliche, vaginali ecc... sono, per quel che so, state ridimensionate, mi pare un pò una roba vecchio stampo.
Consideriamo poi che per parecchio tempo, forse anche ora, queste discipline che si occupano della mente sono andate avanti un pò per la loro strada, con spiegazioni differenti, per cui quelle psichiatriche, psicologiche, comportamentiste ecc..non sempre si sono "parlate".
Visti gli aggiornamenti di oggi, dove anche l'adattamento evolutivo è preso in considerazione, tante simbologia, tante spiegazioni cavillose, sessualità, paiono avere fatto il loro tempo.
Mah, non so, io ho invece sempre diffidato dell'apprendimento per emulazione. Non lo trovo molto sano, a meno di non aver la certezza incontrovertibile che colui che intendi emulare sia un esempio veramente valido. E comunque neppure questo è una garanzia. Spesso si instaurano meccanismi contorti e decisamente poco funzionali. Meglio un apprendimento ragionato: mi piace quello che fai e voglio provare a farlo anch'io, ma a modo mio.
Il fatto che io collezioni pugnali non significa che sappia usarli :asd:
Quella persona non ha problemi di autostima, tranquillo. Ma la consapevolezza dei suoi limiti. Essere un esempio per qualcuno è una responsabilità seria e davvero troppo impegnativa.
beh, no; non puoi commentare queste cose con la logica dell'uomo della strada, paiono, mi sembrano vecchie, ecc...
io sono il primo a prendere le distanze da discipline arbitrarie, in termini di formalizzazioni e misurazioni; ma questo è il caso solo per ciarlatanate estreme;
se ragioni secondo un metodo scientifico di valutazione, tu hai degli impianti di ipotesi - varie scuole, ecc.. - che hanno un pregresso di intervento su pazienti e "pazienti";
osservata una normalità, hai milioni di casi di comportamento anomalo che sono stati trattati partendo da quelle ipotesi, e con risultati apprezzabili; l'agorafobo, l'ossessivo compulsivo, i picchi di aggressività, violenza, misoginia, le conflittualità irriducibili e patologiche, ecc...
poi ci sono i "pazienti", portatori di malesseri e nevrosi di intensità "minore", che pure rispondono alle terapie con una normalizzazione delle capacità, di relazione, di lavoro, di investimento in qualcosa;
si parla di un secolo di prassi, non solo in competizione tra loro, ma anche sotto l'occhio di tutte le discipline confinanti, a loro volta alla ricerca di spazi; cioè, tutti gli psichiatri del mondo e relativi ricercatori avrebbero un grande interesse a sostenere che le disfunzionalità comportamentali sono dovute a semplici squilibri chimici;
e, a maggior ragione, l'industria farmaceutica sarebbe felice di poter dimostrare che le terapie psic possono essere efficacemente sostituite da farmaci;
ogni giorno, in Occidente, svariati milioni - ordine di decine - di persone sganciano un centone allo psic per un'ora di seduta, magari consigliata da psichiatri come coadiuvante di terapie farmacologiche; mo', se le teorie di Freud, Jung, Adler, Winnicott & soci fossero tutte cazzate campate in aria e prive di riscontro, credi che il mondo scientifico le avrebbe tollerate, come se al loro posto ci fosse ir mago Anubi co' suoi talismani per la gente che mangia pane e vorpe ? :D forse sei troppo giovane per averlo visto su telelivorno anni 80, ma noi si faceva il gruppo per seguirlo, assieme a mamma Franca della Roberta pelle :D
se, dopo un secolo - e mezzo, in effetti - questo non è avvenuto e le prassi tendono a raffinarsi, integrarsi tra scuole, ma sempre lungo una linea più o meno continua, evidentemente le tesi hanno una loro robustezza, nonostante la materia possa mostrare risultati rilevanti solo in forma stocastica: tot di casi, tot di "soddisfazione", modica quanto ti pare, ma pur sempre efficacia;
se poi ti interessa il dettaglio prude, una cultura a 360° ti avrebbe già segnalato certe cose, a partire dall'antropologia, l'arte primitiva, ecc...
ora, posto che se parli di Edipo/Elettra, ha un senso in costellazioni famigliari greco-occidentali e molto meno tra i centrafricani, la rilevanza simbolica degli attributi sessuali nel simbolismo di tutte le civiltà dovrebbe far accendere tante lampadine; è ovvio che se non frequenti nessun altra materia oltre alla biologia, certe cose non ti richiamano nulla; è normale;
resta che c'è un nocciolo duro di pensiero e osservazione clinica che ha enucleato relazioni robuste tra pulsioni primarie, con la sessualità che, in sinergia con le modulazioni dell'aggressività, resta la primaria;
da biologa, non ti dovresti stupire, visto che senza quella primazia saremmo estinti; se hai una biologia della vita e della morte che si traduce in impulsi primari, perché mai al centro di questi due momenti - involontari e reattivi - non dovrebbe presidiare quella della riproduzione/sessualità, come pilastro della strutturazione psichica, che invece è funzionalmente l'unica opzione del soggetto ? cioè, l'unica cosa che puoi davvero decidere, per essere chiari;
i miei ex-suoceri erano super-cattolici e super-conservatori; ma quando la figlia ha mostrato problemi non hanno esitato a mandarla da un freudiano per una dozzina d'anni, benché in teoria quella roba doveva essere vista da loro come una specie di culto demoniaco pansessualista; perché ?
perché in Francia non hanno avuto il trappolone; sono laici pure i cattolici e non hanno l'educazione da oratorio;
quello che Cono rimuove - per motivi suoi, extra religiosi, in effetti - da noi è rimosso dai più per via di una radice educativa comune, con tante strutture narrative e simboliche che restano pure se ci si oppone al precetto, da antagonista ma nella stessa dialettica.
Oh, ma si, per carità. Io mica lo vado a criticare, ho infatti ben specificato che scrive benissimo.
Sono io che non lo capisco alle volte.
Ma certo, avercene come Axe. Io non sarei mai in grado di "ragionare" su ogni cosa come fa lui.
Comunque dopo i 40, anche una bella "trombata" ha un suo perchè...
così, tanto per dire... eh... :v
Riflessione molto interessante!
Credo che istintivamente, per quanto uno resti fedele a se stesso, il modo di porsi di ciascuno cambia almeno un pochino in base a chi si trova davanti. Fa parte dell'istinto di adattamento.
Sull'età non saprei dirti, io posso parlare solo per quella che è la mia esperienza personale e per quello che apprendo dal confronto con le persone che conosco. Non garantisce nulla, forse, ma sicuramente regala preziosa esperienza. Poi, ovviamente, sta a ognuno capire se metterla o meno a frutto.
no, guarda... il politico è uno che deve avere troppa pazienza e desiderio di potere; io sono un edonista, che semplicemente ha studiato quelle robe per cui è in grado di descriverle in modo appropriato; magari rdc fa l stesso se si parla di sistemi meccanici o fisici, vega organici, ecc... ma sono argomenti meno popolari;
potessi, io passerei 12 ore al giorno a studiare armonia e composizione improvvisata, il gioco più bello del mondo; poi in spiaggia con l'aperitivo o su una barca; m'importa una sega a me della politica e di quelli che si azzuffano per il potere; se devo leccare un culo, me lo scelgo assieme alle pertinenze vicine più gradevoli, e solo per diletto :D
valido... è quello a cui piace assimilarti, perché ne hai stima, ti suggerisce posture che trovi gratificanti; è molto smitizzante, ma funziona così; la letteratura è piena di esempi; nell'incipit del Toerless, Musil lo dice pure espressamente; Proust ne ha fatta un'opera mastodontica; tutta la letteratura francese dell'Ottocento è una grande descrizione dell'emulazione di classe come promozione di sé, nel senso proprio di un percorso di costruzione;
tu sei sicura che il "modo tuo" in effetti sia tuo ?Citazione:
E comunque neppure questo è una garanzia. Spesso si instaurano meccanismi contorti e decisamente poco funzionali. Meglio un apprendimento ragionato: mi piace quello che fai e voglio provare a farlo anch'io, ma a modo mio.
siamo tutti il prodotto di un'educazione e dell'emulazione di modelli - a torto o a ragione gratificanti;
la cosa curiosa - anche visto che io certamente non sono un aedo dell'annullamento mistico d'amore - è che tu abbia letto immediatamente in quel paradigma dell'emulazione il tratto patologico dell'annullamento, anziché l'evidente percorso di apprendimento, che è lo standard di tutti;
se ti prendi cura di tua madre, probabilmente è perché hai strutturato un'emulazione affettiva del sistema di valori di tua nonna, alla quale sei riconoscente in via primaria perché ti ha voluto bene, ma poi secondaria, perché ha ispirato la te stessa migliore, che è poi un tuo tornaconto esistenziale di cui le sei grata;
ma non è che quella comunione/emulazione di tua nonna ti annulla, anzi.
Mmmm, ma io non ho mai parlato di annullamento di se stessi, veramente... lungi da me l'idea. Se interviene un meccanismo del genere ci sono dietro problematiche più grosse.
Che poi, non demonizzo l'emulazione, semplicemente penso che debba essere un "prendo esempio da te" e non un "voglio essere come te".
Tu citi l'esempio di una nonna. Nel mio caso è stato un mio grande modello di vita e di insegnamenti, ma non avrei mai voluto essere come lei. Mi ha insegnato tante cose di cui le sono grata, come tutti coloro che ci hanno cresciuto ci insegnano cose. Ma da lì a pensare "voglio essere come lui" ne passa.
Poi nel bambino certo probabilmente scatta inconsapevolmente questo meccanismo nei confronti del genitore, finché non arriva l'età della ribellione, l'adolescenza, in cui si convince che invece vuole essere completamente diverso.
Ma nelle relazioni tra adulti la vedo una forzatura il pensare di approcciarsi a qualcuno perché "voglio essere come lui". A meno che questo non sia un multimilionario con nove zeri sul conto corrente :asd:
Oggi, per quel che so, si sta facendo strada un discorso legato anche alla genetica, agli adattamenti evolutivi, in relazione ai comportamenti ed anche ai disturbi psicologici.
Ora, uno come Lacan, vecchia scuola, morto agli inizi degli anni '80, cosa vuoi che dicesse mancandogli 40 anni di progresso sulle conoscenze del cervello/mente, genetica ed evoluzione?
Le figure rupestri non sono la mente di una bambina e del racconto dello specchio, identità di sé, falli, madri e padri.
Siccome ogni tanto, per fortuna, nasce qualche paradigma nuovo e conoscenza nuova, non è detto che l'agorafobia o la mente del bambino nel rapport to coi genitori, sia ancora spiegabile nei termini freudiani o di altri che a lui sono seguiti, con la simbologia e le elucubrazioni su visioni falliche o vaginali.
Che pare roba slegata da tutti gli altri fattori indicati.
Le paure ancestrali, i disturbi nervosi, reazioni agli eventi stressanti ad esempio, sono spiegabili come adattamenti e comportamenti alla cui base ci sono meccanismi ed adattamenti evolutivi e scompensi che si creano.
Per quanto riguarda le relazioni sociali, va tenuto conto della base biologica di queste.
hai citato quello più controverso, tenuto a distanza da tutti, anche se con punte di genialità;
senti, non ti devo convincere di nulla; ovviamente i biologi cercheranno il più possibile di stabilire determinismi biologici; e gli psichiatri saranno ben contenti di dar loro retta, se possibile; e così le compagnie farmaceutiche;Citazione:
Le figure rupestri non sono la mente di una bambina e del racconto dello specchio, identità di sé, falli, madri e padri.
Siccome ogni tanto, per fortuna, nasce qualche paradigma nuovo e conoscenza nuova, non è detto che l'agorafobia o la mente del bambino nel rapport to coi genitori, sia ancora spiegabile nei termini freudiani o di altri che a lui sono seguiti, con la simbologia e le elucubrazioni su visioni falliche o vaginali.
Che pare roba slegata da tutti gli altri fattori indicati.
Le paure ancestrali, i disturbi nervosi, reazioni agli eventi stressanti ad esempio, sono spiegabili come adattamenti e comportamenti alla cui base ci sono meccanismi ed adattamenti evolutivi e scompensi che si creano.
Per quanto riguarda le relazioni sociali, va tenuto conto della base biologica di queste.
intanto, però, milioni di persone al giorno vanno dall'analista e cambiano pattern comportamentali invalidanti, oltre che curarsi da picchi anomali, da oltre un secolo;
se non ti fidi di me, ci sono le riviste scientifiche; a me non risulta che esista un movimento scientifico di massa che contesti la fondatezza e l'efficacia degli schemi interpretativi dell'analisi; anche perché questi, a loro volta, si avvalgono e fondano su prassi cliniche di osservazione, su infiniti studi sul comportamento e anche sulla stessa biologia e psichiatria;
non lo vuoi chiamare Edipo/Elettra, perché è mitologia ? chiamalo pippo, ma sempre quella roba è; hai un bambino prepotente che associa il suo bisogno alla madre, la quale si assenta perché c'è un terzo soggetto - un padre, un fratellino più piccolo... a rompere i coglioni; lo schema è ricorrente;
mo', tu vuoi annullare la cosa, magari ipotizzando chissà quali relazioni biologiche deterministiche - dimostrabili o predittibili chissà come - a comportamenti che in effetti rispondono a trattamenti specifici di analisi ?
Ma che c'entra il fallo?
Se la, bambina o il bambino (di che età è fino a che anni) vuole attenzioni, ha della gelosia, questo fallo da dove spunta e perché e se effettivamente un bambino possa avere già in sé questo pensiero o simbolismo che sia, che so a 3, 4 o 5 anni.
In realtà mi risulta che da qualche anno si prenda in considerazione il discorso biologico ed evolutivo.
Poi come tutte le cose, ci saranno dei gap, non siamo arrivati alla chiarezza e ridefinizione totale.
La mente non è proprio come un organo o un muscolo da curare.
vabbè, ma è ovvio, a parte i casi dei fan delle rockstar che fanno i cloni :D
come puoi pensare che intendessi quello, che in effetti è annullamento di sé ?
a parte l'estremizzazione patologica, varrebbe la pena soffermarsi sui meccanismi della stima e dell'emulazione, perché noi siamo istruiti ad attribuire ex-post delle azioni razionali;Citazione:
Poi nel bambino certo probabilmente scatta inconsapevolmente questo meccanismo nei confronti del genitore, finché non arriva l'età della ribellione, l'adolescenza, in cui si convince che invece vuole essere completamente diverso.
Ma nelle relazioni tra adulti la vedo una forzatura il pensare di approcciarsi a qualcuno perché "voglio essere come lui". A meno che questo non sia un multimilionario con nove zeri sul conto corrente :asd:
che è anche quel meccanismo che induce ad immaginare la storia come una serie di complotti preordinati; dobbiamo dare spiegazioni semplici a quello che fa la gente, e ci riusciamo solo così, sbagliando;
a parte le nonne e i nonni, che evocano quell'affetto permissivo e incondizionato che ci è piaciuto tanto da piccoli - i genitori devono proibire, dire i "no", cattivi - da subito identifichiamo le persone in archetipi che evocano qualcosa di gradito, desiderato;
a 14 anni piacciono le ragazzine belline, molto bionde, molto borghesi, e spesso alle ragazze i fratelli di quelle; a 17 attirano soggetti da sesso selvaggio;
da ragazza, prima ti piace quello che è il feticcio di una condizione premiante, lo mangi con gli occhi come un talismano di quello che vorresti diventare; è l'età in cui tipicamente ci si veste in divisa di una tribu, i cui valori sono quelli che danno forza, ecc...
tu eri metallara, nero, pelle e borchie; io, anche inconsapevolmente, sono sempre stato un mod; tanto che una volta, uscendo dall'ufficio dietro il Parlamento, sono passato in piazza Capranica, vestito in giacca e cravatta ma con sopra la mia giacca FIR fuori ordinanza del militare, congedato da poco; in quella piazza stazionava un gruppo di ragazzi mod, con i parka e le lambrette, e a un certo punto uno si fa avanti, tutto timido e mi fa: scusa... ma tu sei un mod ? io ero completamente spiazzato dalla domanda: ci ho pensato un momento - considera che avevo suonato in una cover band dei Police e in un gruppo con tanti riferimenti allo ska inglese, ai Jam e Style Council, e gli ho risposto: beh, in fondo sì, direi di sì... :D
l'emulazione funziona per immagini evocative-feticcio, e poi elabora in un raffronto; probabilmente Sandor non ha nulla del nazi, ma da bambino gli saranno piaciute le uniformi e l'elmetto; a chi non piacevano ? erano molto più belle di tutte le altre; poi, siccome quello è un feticcio di qualcosa, ti appropri di tutto il resto, elabori;
qualche giorno fa, leggevo una frase di Jannacci, che riportava esattamente il mio sentimento di bambino di 4 anni:
sono diventato milanista per i colori; proprio mi piacevano tanto; il nero e l'azzurro non stanno bene insieme, danno una sensazione di freddo;
credo che ogni amore, per qualsiasi cosa o persona, funzioni così: almeno per come ne ho esperienza io; specularmente, se sono amato devo aver suscitato una proiezione e poi un'emulazione di alcune cose che arricchiscono quella persona di "oggetti", attributi che quella sente premianti e infungibili per la sua personalità, come elemento costitutivo;
anche ex-post, mi rendo conto di quei "pezzi" che ho aggiunto e provo gratitudine.
o'dignene a tutti i primitivi di tutto il mondo che facevano sculture di tutti i tipi, fino agli obelischi egizi, ecc... :asd:
no, certo; il punto è che quello che era un fantasma lo elabora dopo, ovviamente; ma non è che il punto cambi;Citazione:
Se la, bambina o il bambino (di che età è fino a che anni) vuole attenzioni, ha della gelosia, questo fallo da dove spunta e perché e se effettivamente un bambino possa avere già in sé questo pensiero o simbolismo che sia, che so a 3, 4 o 5 anni.
non so cosa ti risulti; ovvio che se leggi riviste di biologia, quelle parleranno degli studi che fanno ipotesi di determinismo biologico; che devono fare ? :DCitazione:
In realtà mi risulta che da qualche anno si prenda in considerazione il discorso biologico ed evolutivo.
Poi come tutte le cose, ci saranno dei gap, non siamo arrivati alla chiarezza e ridefinizione totale.
La mente non è proprio come un organo o un muscolo da curare.
mia madre è morta di tumore al polmone a quasi 90 anni, dopo aver smesso di fumare a 36 o 37; mio padre fuma come un turco e ha quasi 96 anni; non è che la cosa possa smentire una correlazione, no ?
se da oltre un secolo la gente va dall'analista e quel determinismo biologico che sostieni smuoverebbe una quantità impressionante di soldi alle case farmaceutiche, ma quella scienza che avrebbe avuto il compito di confutare in effetti collabora, qualche conclusione potresti trarla, no ?
poi, magari un giorno la scienza stabilirà che il tutto esaurito a Rimini a Ferragosto è frutto di determinismo biologico e che siamo programmati per metterci tutti in auto lo stesso giorno, alla stessa ora per andare nello stesso posto; c'è proprio il gene :asd:
Mah, sai, credo che ogni situazione sia a sè. Io ero una dark da ragazzina, ma non lo sono diventata emulando qualcuno con cui ho avuto qualche tipo di relazione. I miti che si emulano tendenzialmente sono quelli più lontani e irraggiungibili. In una famiglia di fascisti e perbenisti ero la ribelle che non voleva conformarsi. Che di facciata facevo la studentessa modello, casa e chiesa, e seguivo le regole, ma appena ero fuori dai radar trasgredivo in tutti i modi possibili, ben attenta a non farmi beccare. Se avessi mai emulato i miei genitori sari stata tutt'altro.
Per me in una relazione è positivo "prendere esempio" laddove vi siano effettivamente degli esempi degni di nota.
Per dire: ti metti con una persona appassionata di teatro e magari inizia ad andare con questa persona a vedere degli spettacoli e accresci la tua cultura. Oppure ti metti con qualcuno appassionato di un certo tipo di musica e inizi ad ascoltarla anche tu.
Ma da lì a relazionarti con qualcuno pensando che vorresti essere come lui, ne passa.
Che poi, se mi guardo indietro, e penso al mio ex, chiedendomi cosa mi ha trasmesso sotto questo punto di vista, mi viene da dire: ben poco. Nella maggior parte dei casi è stato lui a seguire me in diverse delle mie passioni. Alcune abbiamo iniziato a coltivarle insieme, certo, come i giochi da tavolo, ma per il resto... alla fotografia l'ho introdotto io, al volley l'ho introdotto io, ha iniziato a fare musica perché io cantavo... Tendenzialmente, ho sempre fatto da traino.
vabbeh, ma il punto è chiaro, no ?
io parlo di emulazione perché in effetti quel desiderio precede la realtà dell'oggetto; a 13 anni mi sono fatto regalare la chitarra elettrica per essere figo e piacere alle ragazze, come tutti; ora suonerei 12 ore al giorno, ma allora non avevo idea;
sul piano delle relazioni, la gratificazione di essere importanti per l'altro, e pure la relativa rassicurazione di essere poco fungibile, sostituibile, è facile che riposi su questo mangiarsi reciproco di pezzi di identità gratificanti;
se una persona ha presente il meccanismo in tempo reale, è anche in grado di decodificare quello che gli succede, al netto di altro; considera che la cosa che qualsiasi persona matura rimpiange sempre è di non aver avuto l'esperienza per capire queste circostanze, nel bene e nel male;
di solito, le persone che ti espongono una narrazione vittimizzata della loro storia non si sono mai poste il problema di cosa hanno dato, e nel momento rimuovevano;
eppure, ogni persona in una relazione istintivamente si domanda: ma che trova in me questa ? siccome le risposte sono faticose o urtano, si richiude la scatola e si rinvia il pagamento con gli interessi.