Matura gente che litiga e si tira i piatti, proprio matura! :rotfl:
Cambia repertorio Conino, che anche qui è la miliardesima ripetizione della tiritera sui litigi, i piatti e il Papa.
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Matura gente che litiga e si tira i piatti, proprio matura! :rotfl:
Cambia repertorio Conino, che anche qui è la miliardesima ripetizione della tiritera sui litigi, i piatti e il Papa.
Come se poi fosse sano stare in una coppia in cui ci si tira i piatti dietro. :wall:
Per i figli poi, è un toccasana avere i genitori che si tirano i piatti. Non ne rimangono traumatizzati, proprio neppure un po'.
Se i miei 30 anni fa si fossero separati, invece che tirarsi i piatti, io avrei avuto molti meno problemi, nella mia vita. A partire dal non andare a impelagarmi in una relazione come quella col mio ex.
Eccerto lanciarsi i piatti addosso? L'importante è che poi dopo ogni lancio del piatto si faccia pace!:D Fino al prossimo lancio addosso....di piatti? O di ceffoni o di...coltelli?
Bel messaggio veicola la frase per cui l'importante è fare pace, poi si può litigare lanciarsi piatti ecc...presa alla lettera non sorprende affatto che dalle parole aggressive si passi a lancio di oggetti o peggio ....ma l'importante è fare pace e scusarsi, certo fino al prossimo litigio e lancio fatale per uno dei due, ma poi basta fare pace eh, e tutto si risolve :v
Si però anche voi, per favore, non mi citate il Papa. Che già non riesco a contenerlo, se poi gli offrite gli assist... :asd:
Ok, starò attenta la prossima volta :D
se ci pensi, questa cosa distrae dal tema della qualità della relazione: si incentra tutto su un negoziato di concordia, che in realtà è una scatola vuota, nel senso che non c'è bisogno che qualcuno dica a due persone che si vogliono bene e stanno bene insieme che dovrebbero risolvere i litigi;
ma se lo dici ad una coppia infelice, il senso è che quell'infelicità conta meno della concordia a tutti i costi; ad aprire 'sto raviolo tutti dicono: certo, è ovvio...
nel vissuto reale delle persone è un assist a rimuovere e rassegnarsi, , una specie di confortorio al ribassissimo;
cioè, un postulato così ti educa alla svalutazione di te stessa, sostenendo che in fondo di meglio non puoi avere e ti conviene conservare quello che hai e ingoiare i rospi; uno legge: Perdonatevi !... iiih, che bello ! in realtà lo stai prendendo nel posteriore, e con un lubrificante made in China da due lire :D
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Ex-mariti, ex-amanti, ex-mogli, ex-spasimanti... Gli ex…, non è raro dover gestire i rapporti con loro, per il bene dei figli, ad esempio.
Che si tratti di coniuge oppure no la questione è la stessa: qual è il posto di colui o colei con cui abbiamo condiviso una parte della nostra vita, quando la storia d'amore è finita ?
Diventare amici se ci sono figli in comune ? Di solito non si rimane “amici”, specie se la separazione non è avvenuta di comune accordo. Comunque, alcuni ci riescono quando la separazione non è stata lacerante, altri hanno bisogno di tempo, di durata variabile, per altri ancora è meglio rimanere lontani.
Le coppie che si separano serenamente sono rare. La delusione, la gelosia, la tristezza, a volte l'odio, sono più frequenti del bon ton.
Più della metà dei divorzi non sono consensuali, ma contenziosi. Gli ex si danno battaglia per l'affidamento dei figli, degli alimenti da versare, a chi dei due deve rimanere nella casa coniugale. Si litiga anche per l’affidamento del cane e/o del gatto.
Caro Cono, il riavvicinamento è spesso ostacolato o non voluto perché ognuno dei due attribuisce all'altro/a la responsabilità della rottura. In tal caso diventa inutile il tuo “impicciarti degli affari degli altri” (che svolgi con finta riluttanza e molto gradimento perché sei un pettegolo) nel centro di ascolto della chiesa che frequenti. Il parroco ha capito subito la tua indole perversa. :asd::eek:
La coppia che si rivolge al centro di ascolto parrocchiale di solito non ha il denaro sufficiente per pagare le numerose sedute da un psicoterapeuta e si rivolge a te e ai tuoi sodali come ultima spiaggia, sperando nella grazia divina gratuita. Le coppie credenti amano soffrire in silenzio oppure illusoriamente e inutilmente si rivolgono a voi. Mi piacerebbe sapere quante coppie hai salvato dalla separazione e se a loro è bastato il tuo conforto religioso.
Di solito l’infedele deve pagare per la sua colpa ! I figli vengono usati come testimoni delle colpe dell'altro/a e indotti a parteggiare per uno dei due genitori.
Per costruire una relazione d'amicizia dopo la separazione ci vuole tempo, molto tempo per emarginare l’ira funesta.
Ma infatti, un conto è una discussione, un litigio ogni tanto, come accade a tutti, diverso se si arriva a litigare anche solo verbalmente con un'aggressività tale lancio dei piatti ogni giorno per tutto, c'è una sofferenza e si accumula un rancore che difficilmente si risolve con la banalità di: "perdonatevi e fate pace prima di andare a dormire".
nel merito;
come retorica in generale, il più delle volte si scazza non perché si è data la risposta sbagliata, ma perché ci si è posti la domanda sbagliata, le cui risposte sono tutte fregature; ma è facilissimo caderci con tutte le scarpe;
la maggior parte delle insoddisfazioni dipende da una scarsa capacità e educazione a immaginare fuori dalle alternative e domande "classiche", che limitano il range di risposte possibili.
Ex significa che non c'è più. Recuperare un\a ex è la cosa peggiore che una persona può fare a se stesso.
Un vaso rotto si può anche riaggiustare, non è più lo stesso ma vedendolo da lontano, usando del buon mastice, sembra perfetto,
Una persona "rotta" è la quintessenza dell'imperfezione, ne può nascere solo male e sofferenza cercando un riaffiancamento. Non è da perdonare (qualsiasi ne sia il motivo), giustificare, riguadagnare... direi sia da ignorare.
Un fantasma, solo un'ombra del passato.
I piatti sono chiaramente una metafora...un caso limite... un'iperbole.
Hai detto benissimo te e mi complimento: il defunto Pontefice voleva sottolineare che tutto si gioca sulla capacità dei partners di andare OLTRE il litigio e guardare avanti.
Brava.
Sai cosa serve ai figli? Sai di che cosa hanno bisogno? Di scoprire che esiste il Perdono. Che papà e mamma non sono solo cuoricini e frasi sdolcinate, ma persone che si dicono le cose, che non le nascondono, che spesso litigano: ma che poi fanno pace, si riconciliano, si parlano, si perdonano e vanno avanti insieme.....
La spina dorsale, nei figli, si forma testimoniando loro che è possibile vincere la colpa col Perdono, l'odio con l'Amore.
Non solo coppie, Doxa: anche madri, ragazze-madri incerte se abortire o far nascere il loro Bambino, anche signori attempati come te in cerca di senso della Vita....
Ascoltiamo tutti, in parrocchia. Accogliamo tutti e con tutti iniziamo un percorso di discernimento personale alla luce della Parola di Dio, al termine del quale le Persone decidono e scelgono cosa fare.
:wall:
OOOOOMMMMMM.....OOOOOOMMMMM......OOOOOMMMMMM....
Prima di risponderti ci vuole una pratica di yoga.
Come al solito capisci una pippa di quel che si scrive!
I piatti sono una metafora? Ma ceeertooooo peccato che rischia di diffondere un messaggio sbagliato citando il lancio di piatti.
Poteva andar bene se si fosse fermato al litigio e perdono senza quella che tu chiami "metafora" dei piatti.
Non riesci neanche a cogliere il sarcasmo, presa per il culo di "bel messaggio....eccetera" che ho scritto e che intendeva esattamente il contrario, ma che sto a discutere e a spiegartelo a fare? È tempo perso!
Anche se scrivessi a lettere cubitali che quella citazione che ti è tanto cara è una frase e metafora stupida, pericolosa, veicola un messaggio sbagliato, è tempo sprecato.
È sbagliato arrivare a dire che ci si può tirare anche i piatti!
Sbagliato!
È chiaro?
Probabilmente l'autore di quella frase non l'avrà detto seriamente, con cattiveria, anche lui penso vittima di condizionamenti culturali passati oppure come battuta ironica o metafora come pensa qualcuno, senza pensare che comunque è una frase che veicola un messaggio sbagliato, appunto di violenza.
A mio parere avrebbe fatto meglio a limitarsi a suggerire agli innamorati di cercare di perdonarsi e passare oltre i litigi senza aggiungere il lancio dei piatti addosso.
Credo che per i personaggi pubblici di una certa caratura come il Papa sia importante sapersi esprimere correttamente in pubblico per evitare di veicolare messaggi sbagliati alle generazioni, che già di violenza ed aggressività ce n'è parecchia in giro.
Se non leggi....
C'è chi si riconcilia e va avanti insieme e c'è chi si separa.
C'è chi sceglie di tenere il Bambino e c'è chi sceglie di abortire.
Quello che conta è il percorso di discernimento, acquisire consapevolezza, essere pienamente responsabili dell'azione da compiere...
Non è sbagliato Lady, è realista, profondamente vero, esistenziale!
Proviamo a leggerlo per intero, il discorso del Papa e a non estrapolare solo una frase....
"Accusare l’altro per non dire “scusa”, “perdono”. E’ una storia vecchia! E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se oggi ho alzato la voce”; “scusa se sono passato senza salutare”; “scusa se ho fatto tardi”, “se questa settimana sono stato così silenzioso”, “se ho parlato troppo senza ascoltare mai”; “scusa mi sono dimenticato”; “scusa ero arrabbiato e me la sono presa con te”… Tanti “scusa” al giorno noi possiamo dire. Anche così cresce una famiglia cristiana. Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della suocera perfetta…. Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia. E’ abituale litigare tra gli sposi, ma sempre c’è qualcosa, avevamo litigato… Forse vi siete arrabbiati, forse è volato un piatto, ma per favore ricordate questo: mai finire la giornata senza fare la pace! Mai, mai, mai! Questo è un segreto, un segreto per conservare l’amore e per fare la pace. Non è necessario fare un bel discorso… Talvolta un gesto così e… è fatta la pace. Mai finire… perché se tu finisci la giornata senza fare la pace, quello che hai dentro, il giorno dopo è freddo e duro ed è più difficile fare la pace. Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace! Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti"
https://www.vatican.va/content/franc...fidanzati.html
Ecco bravo, proviamo a leggere quello che realmente è stato espresso dal Papa. Ti sembra che la citazione deI titolo del giornale che avevi postato tu e il tuo pensiero o interpretazione che hai citato e che ho ri-citato in grassetto siano uguali a quanto espresso ufficialmente dal Papa nel tuo ultimo post?
A me pare diverso.
Il punto ripeto non è arrivare a scusarsi, riconciliarsi ma comprendere perchè qualcuno dovrebbe arrivare a lanciarsi i piatti e perdonare.
Non è normale durante una lite arrivare a lanciarsi addosso i piatti come tu hai citato.
Se a me qualcuno durante una lite mi lanciasse addosso qualcosa o peggio, gli direi che ha un problema e di andare a farsi vedere da uno psicologo, prima di pensare al perdonare e riconciliarsi.
Perchè è un atto di rabbia sproporzionato ed aggressività incontrollata che non va minimizzato.
Quante donne perdonano, trovano scuse all'aggressività del coniuge, lui magari chiede scusa, giura che non lo farà più e poi....ci ricasca e e dai oggi, e dai domani ....poi si leggono sui media tragedie famigliari annunciate.
Quindi per essere realisti hai detto:
È un messaggio sbagliato.
Le coppie equilibrate non si lanciano addosso i piatti o altri oggetti.
Invita, solitamente le donne, a risolvere semplicemente con il perdono e scuse, conflitti patologici che magari hanno bisogno di un aiuto esterno professionale semmai.
Spero di essere stata chiara.
Passo e chiudo, non ci ritorno, chi vuol capire capisca, chi non vuole s'arrangi e se lo tenga. Naturalmente rivolto a Cono.
Quando non mi trovo d’accordo con la risposta ricevuta in genere evito di replicare per non cadere nel solito loop del botta e risposta che mi risulta noioso.
Ora però mi sento un po’ in colpa per essere stato zitto dopo aver enfatizzato a modo mio il litigio, considerandolo anche come una opportunità per far emergere le parti in ombra di ciascuno di noi, che spesso preferiamo tenere sopite in nome dell’unità della coppia, o di una malvissuta tranquillità.
Ci sono due strade per affrontare i litigi.
La soluzione formale promuove i comportamenti retti, quelli da imitare: chiedere scusa (magari a parole), fare la pace (entro sera) cioè senza troppo scavare sui perché e i percome, perché la pace è valore in sé.
La soluzione critica chiede invece conto di fatti e di parole, perché prima di concedere il perdono “pretende” il chiarimento, l’assunzione delle responsabilità non solo con parole ma anche tramite comportamenti coerenti.
Perché il valore risiede nella costruzione di un rapporto paritario, di cui la pace diventa conseguenza.
Ma prima ancora c’è il valore del rispetto dell’altro: già con gli insulti si deve saper individuare il limite, figurarsi con gli oggetti o le mani.
Educare a individuare questi limiti dovrebbe essere il pensiero principale di chi vuol farsi pastore (cioè protettore dei più deboli), perché altrimenti si promuove certamente la pace, ma quella del più forte, altrimenti detta oppressione.