Che ti succede Breakthru? Ultimamente sei alquanto distratta. Ho già risposto ieri, ore 09,26.
Invece che retta, possiamo utilizzare la parola forte, come suggerito da Vega. Ma il succo rimane quello.
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Ma l'associazione depressione-rettitudine ce la vuoi spiegare?
e qui ti meriti il pernacchione per lo spregevole manipolatorio artificio retoricoCitazione:
Che ti succede Breakthru? Ultimamente sei alquanto distratta
Ripeto rettitudine è un termine che ha una valenza morale
rettitudine
/ret·ti·tù·di·ne/
sostantivo femminile
1.
Assoluta conformità ai principi morali, che si riflette in una condotta di assoluta onestà e probità.
oppure
2-NON COM.
Configurazione o andamento riconducibile alla linea retta.
Rettitudine e fragilità non sono contrariCitazione:
La Persona retta affronta il cambiamento accettandolo. Come una fase della Sua esistenza.
La Persona fragile non l'accetta
e nell'articolo postato da Doxa non ci sono rilievi morali di nessun tipo
Ehilà ciao! Accontentarsi, nel Matrimonio, è già la fine di tutto....
Và curato, il Matrimonio, innaffiato ogni giorno, coltivato, concimato....
Anche quando i Figli si fanno grandi e vanno via. Guai a non baciarsi più Bauxite. Guai a non accarezzarsi più, a non farsi più regali, a non uscire più insieme per la pizza o per il cinema.
E due! (Rachele where are you? È molto più brava lei a sintetizzare, ma riproverò anch'io)
La Persona fragile (uomo o donna che sia) non accetta il cambiamento. Esorcizza il trascorrere del tempo modificando artificialmente il suo corpo. Ma siccome tale pratica è solo parvenza e surrogato della felicità, siccome non regala la vita che cerca... facilmente il soggetto può cadere nella depressione.
La persona retta (la persona forte) vive ogni suo tempo con gioia, accetta di non poter più fare l'eterna ragazzina sexi (l'eterno latin lover) e fa altro. Cura altro, tipo la lettura, la cultura, la sua dimensione spirituale eccetera.
Retta e forte non sono sinonimi.
Ma tu da padre di due medici, hai una vaga idea della depressione?
E se anche una o uno non fossero quell'esempio di forza a cui tu fai riferimento o che pretendi, che fai, colpevolizzi chiunque per qualunque cosa? Della serie agli zoppi pedate negli stinchi?
Non è che tu dia tutta questa impressione di amore e comprensione per il prossimo, al di là delle proprie idee, tipo sulla chirurgia plastica.
Guarda che cercare di essere sani non è un difetto della nostra società, considerando che le aspettative di vita si sono allungate per probabilmente una migliore qualità di vita rispetto ai nostri nonni, ( tanto per fare un esempio) curare il proprio corpo per mantenerlo in salute più a lungo dovrebbe essere un obiettivo per tutti, altrimenti se non ci si cura, non si cerca di prevenire malattie cardiovascolari ecc...o si muore giovani oppure si diventa invalidi ed un peso per l' intera società.
Quindi attenzione a cosa demonizzi.
Il solo apparire e voler essere ragazzini, o attraverso interventi chirurgici ad ogni costo è un'altra faccenda.
Mia nonna materna che è morta poverina a 58-59 anni per un ictus sembrava una vecchia di 80-90 di oggi, consumata nel corpo e trascurata da numerose gravidanze.
Si condanna l'idolatria, del corpo: non la cura.
Il mostrarlo sempre perfetto, sempre efficiente, sempre giovane e senza difetti. Pia illusione, alla fine.
e nemmeno essere "belli", o piacenti, se uno sente questa esigenza; se poi la cosa sfocia nel narcisismo, nella vanità o nel ridicolo, saranno affari suoi; ma al fondo c'è un bisogno;
se Mario Rossi o Berlusconi vogliono nascondere la pelata, o Pinka Pallyna farsi il lifting, sono fatti loro; e, nella misura in cui non si incorre in reati, pure se si sollazzano con soggetti consenzienti che pure apparirebbero improbabili come attrazione "spontanea".
PRecisamente. Questo è essere fragili e incapaci di stare da soli e di trovare un proprio equilibrio.
Ecco, appunto.
Un conto è dire "forte", un conto è dire "retta". Sono due concetti che proprio non ci azzeccano nulla l'uno con l'altro.
E comunque una grande differenza per quanto riguarda l'età la fa lo spirito. Sentirsi giovani dentro è il passo principale per non soffrire troppo dello scorrere del tempo.
Così come è un'ottima cosa che la donna, ma anche l'uomo, si prenda cura del proprio corpo, del proprio aspetto e del proprio benessere. Perché sono cose che poi si ripecuotono anche nella sfera psicologica ed emotiva.
La condanni tu?
E chi sei tu?
Uno si mostra come vuole e come l’aggrada
Oltre al bar virtuale, che sei contro chi il quel momento sta esprimendo un desiderio, vedo che sei proprio contro tutto :D
Deve venire la prossima partita dell’Empoli, ti devo tirare fuori fino alla violenza negli stadi :v
Ma certo ognuno può fare come crede, finchè non fa del male a nessuno.
Essere "belli", piacenti o meglio piacersi prima di tutto, se non sfocia nel patologico interessa più o meno tutti, ad esempio anche il semplicemente truccarsi, tingersi i capelli per una donna fa parte della cura di se stessi per essere piacenti, non c'è nulla di male anche in età avanzata. A volte però la percezione che abbiamo di noi stessi può essere diversa da quella che hanno gli altri.
Quindi la bellezza per me è soggettiva.
Il problema sta nel mostrarsi anzichè nell' essere e nel sentirsi bene con se stessi.
Quindi non è da condannare chi ricorre alla chirurgia estetica, chi si rifà il naso perchè non si piace,o non si piace calvo, non si sente bene in un certo modo ma non ha nulla a che vedere con il mostrarsi, dimostrare qualcosa al mondo.
Il problema sta nei modelli di perfezione ed esagerazione proposti attraverso social oggi.
Che fungono da influencer ed influenzano, la sovraesposizione del corpo che deve avere determinati canoni, ma non c'è nulla da criticare ad avere cura della propria salute ed aspetto, anche correggendo nel caso piccoli difetti, per invecchiare bene.
Che poi questa sovraesposizione sui social dei canoni di perfezione è un problema non in quanto tale, ma perché finisce per diventare un errato modello di vita, soprattutto per le giovanissime, che magari diventano anoressiche per cercare di imitare quanto vedono. O finiscono per vivere male con il proprio corpo e non accettarsi. Problema che comunque può subentrare anche in età più avanzata, tornando al discorso delle 50enni.
Anch'io
Cono è qui a fare solo l'ambasciator che non porta pena. È Dio che ci rompe gli zebedei e basta!
Capito? :D
Fratel Cono ha avuto l'incarico dall'onnipotente di dare voce all'indicibile, di spiegare la compresenza del visibile e l'invisibile, il significato della parola e del silenzio.
"Così sai che esiste / l'incomprensibile / che tutti comprendono / perché ciò che è detto / è sempre il contrario /..." :mumble: :D
Caro Cono, non offenderti. Come al solito mi piace scherzare con te !:approved:
:v:v
Premesso che forse non capisci le battute o cerchi forse di far finta e rigiri i discorsi, tu non sei qui a fare l'ambasciator che non porta pena, quello che riporta solo il pensiero di un dio e stop. Prenditi una buona volta le tue responsabilità da adulto e non ti nascondere sempre dietro qualcosa, che di solito è un dito, mignolo per giunta, e che il tuo pensiero è uguale a quello dell'amico invisibile. Che più che dio, c'è un Conogelato che vuole indicare, secondo il suo sentire, quello che è bene e male.
Caro fratel Cono, “apostolo delle genti” e figlio diletto del tuo Dio inesistente (secondo chi non crede nella sua esistenza), sto pensando che quando sarà il lontano momento della tua dipartita da questo mondo “sorella Vega” :asd: farà incidere su marmo questo epitaffio a te dedicato:
https://image1.slideserve.com/304640...-fariseo-l.jpg
Tanto dietro la parola di Dio c'è Conogelato, con le sue di idee. Quindi che fai, getti ancora il sasso e nascondila mano e fai finta che tu non pensi tutto quello che scrivi e copi-incolli?
Come se non ce ne fossimo accorti dopo tutto questo tempo del Cono-pensiero.