Originariamente Scritto da
axeUgene
non credo;
quel "noi" non esiste, e una finzione retorica; per quanto tu possa essere oblativo, se credi, rappresenti sempre la tua individualità, e l'altro la sua; nella migliore delle ipotesi si può essere lealmente solidali, ma difficilmente il fine originario perdura;
questo te lo spiega bene il diritto civile, che non è esattamente il prodotto della mente di un idiota:
esistono i contratti, che hanno un fine, compiuto il quale, il contratto è risolto; i contratti rimandano alla sovra-categoria del negozio giuridico, di cui fa parte il matrimonio;
il matrimonio si distingue dai contratti perché è fine a se stesso e - almeno nel nostro ordinamento - non sottoponibile a condizione; però questo non può annullare tutta la disciplina della volontà delle parti, l'errore, la discordia, il venir meno degli intendimenti originari, il sopraggiungere di circostanze impreviste;
si resta responsabili di determinati effetti - cura dei figli - ma non si può imporre un'afflittività ulteriore, solo per imposizione di una parte; questa è la morale condivisa come comune denominatore;
mo', noi abbiamo questa situazione di fatto, per cui da un lato partiamo da una valutazione di quello che vorremmo - ognuno secondo le aspettative cui è stato educato - e al tempo stesso abbiamo preso cognizione del fatto che difficilmente le cose andranno sempre secondo le nostre aspettative; né, di normale, c'è modo di conoscere davvero il punto di crisi dell'altro;
spesso ci si illude, si getta il cuore oltre l'ostacolo, ma il resto rimane indietro; siamo anche naturalmente programmati per l'accoppiamento, ma anche per una certa prudenza; chiunque abbia vissuto crisi importanti o una separazione capisce subito;
ora, secondo la mia esperienza, quando trovi una persona davvero pacifica sul piano della relazione, non ti fai tanti problemi; io ho avuto l'illuminazione dopo i 40, e dopo diverse esperienze impegnate in cui avrei potuto fare disastri;
di solito, è improbabile che una persona davvero compatibile si incontri presto, da inesperti;
solo che fino ad alcuni decenni fa determinate circostanze di pressione sociale spingevano le persone ad accontentarsi, magari pur di andarsene di casa, e i margini di possibile conflitto erano ridotti dalle circostanze materiali - quello che tu chiami "noi";
se io incontro una, la prima cosa che mi domando da un par di decenni è se quella soffre l'ingombro della mia personalità, oltre che se io soffro la sua; se vedo uno stress pronunciato, lascio stare; quando non ho seguito questa regola, ho rischiato guai per entrambi;
ecco, ho idea che i giovani abbiano molto più presente da subito questi problemi; sono sentimentalmente più maturi e prudenti - almeno in media - consapevoli dei limiti e delle contraddizioni; se non altro perché hanno modo di osservare la realtà nella loro famiglia e in quelle degli amici; se vedi che metà dei genitori dei tuoi amici sono separati e che i tuoi sono depressi e non comunicano o litigano, o altrimenti vivono con poca gioia la situazione, che vorrebbero essere altrove, due conti se li fanno;
e per fortuna, possono fare sesso libero; perché nella morale di Cono sposarsi perché a un certo punto ti va di dar corso agli ormoni espone a errori esiziali;
il matrimonio è roba da esperti, come guidare una potente auto sportiva su una provinciale di collina; è rischioso per un automobilista esperto che non conosca quell'auto, e non lo lasci fare a un giovane che ha dato solo la teoria e mai fatto guide.