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Originariamente Scritto da
crepuscolo
E la storicità della Creazione qual'è?
Non vuoi ammettere che allora, a quei tempi, qualche essere dotato abbia immaginato la Creazione ricorrendo ad idee di altre creazioni sparse per il mondo, ma soprattutto nei vicini popoli dominanti come Sumeri, Assiri, Babilonesi, Egizi ed altri, visto che abitavano al centro di vie commerciali?
La Bibbia è un libro ispirato. Quando se ne legge un brano, cosa diciamo alla fine? "PAROLA DI DIO"
Lo Spirito Santo si serve della penna dello scriba per illuminare la nostra Vita, voglio dire. Per rivelarci chi è l'Uomo, chi è la Donna, cos'è la Libertà, cos'è la Tentazione....
Attraverso l'Esodo storico del popolo d'Israele dall'Egitto, il Sacro Libro ci offre un significato più alto: Dio ci libera da una schiavitù ancora più grande: quella del Peccato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
La Bibbia è un libro ispirato. Quando se ne legge un brano, cosa diciamo alla fine? "PAROLA DI DIO"
Eì ovvio che la Chiesa dica "PAROLA DI DIO" dato che viene proclamata ai fedeli, ma chi la legge per suo conto non ha bisogno di dirlo perché è ovvio che legga "LA PAROLA DI DIO"..
Infatti scibi e farisei sono stati quelli che Lo hanno condannato perché rifiutava la liturgie accomodate, visto che lo Spirito santo è una forza che viene da dentro; puoi vederla fuori come l'ha vista Nicodemo, ma non puoi arrogarti il diritto di sapere quando tirerà la prossima folata di vento, poiché come Gesù ha vinto gli elementi della natura, e quindi il mondo stesso, solo Lui può saperlo, oltre al Padre, che è detto esplicitamente nei Vangeli che tu riporti, ma sui quali non rifletti abbastanza per capire la profondità della Creazione.
L'ispirazione è nella nostra testa non certo nelle parole, seppur sante, scritte.
Gesù non avrebbe voluto affatto una comunità con delle regole che avrebbero rispecchiato quelle che odiava perché in bocca agli ipocriti del suo tempo: non era il volere di Dio!
Gesù voleva liberare la gente, gioiva a liberare gli oppressi, gli esclusi, senza mandarli a chiamare perché ci andava Lui di persona; ma non tutta la gente, solo quella che aveva fiducia in Lui come solo rappresentante di Dio, da cercarlo fino al tormiento:eek:.
Allora faceva perdere le sue tracce e buonanotte a tutti e sogni d'oro:birre:.
Ps. Non vedo perché poi io debba essere schiavo dei tuo peccato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Ps. Non vedo perché poi io debba essere schiavo dei tuo peccato.
Tu non sei schiavo del peccato di Cono. Ognuno è schiavo dei propri peccati. Cono ha i suoi, tu hai i tuoi. Chi si ritiene senza peccati è sicuramente presuntuoso. Anche la presunzione è un peccato.
Cono ripropone cliché validi duemila anni fa. Tu che proponi? In concreto, che proponi?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Tu non sei schiavo del peccato di Cono. Ognuno è schiavo dei propri peccati.
fai forse l'appello dei peccatori per dire che non si può essere senza peccato?
E Gesù chi era e chi è per te? Non era per caso uno che prendeva su di sé i peccati degli altri' E non li rifacciamo per ricrocifiggerlo?
Per fortuna quel che dico non fa una grinza.
Io cerco di starne alla larga ma tutto può succedere, per fortuna dell'incerto.
Stare con i peccatori non vuol dire esserlo ma forse, per un buon cristiano, esserlo stato; e quando capisci che vuol dire peccare preferiresti starne alla larga.
Rompere la routine,.....la rottura del peccato.
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Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Chi si ritiene senza peccati è sicuramente presuntuoso. Anche la presunzione è un peccato.
Infatti sei tu il presuntuoso; tu non solo pretenderesti ciò che dici, ma non ammetti neanche la possibilità che non vi sia qualcuno meglio di te.
Ps. Ohi, siamo 7 od 8 miliardi, mi sembra, di attuali abitanti terrestri
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
E Gesù chi era e chi è per te? Non era per caso uno che prendeva su di sé i peccati degli altri' E non li rifacciamo per ricrocifiggerlo?
Quindi Gesù prendeva su di sé i peccati degli altri e tu non li rifai per non ricrocifiggerlo. E' ovvio che qui stai parlando solo di te, perché non puoi parlare a nome degli altri.
In sostanza continui a proclamarti innocente.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Infatti sei tu il presuntuoso; tu non solo pretenderesti ciò che dici, ma non ammetti neanche la possibilità che non vi sia qualcuno meglio di te.
Ps. Ohi, siamo 7 od 8 miliardi, mi sembra, di attuali abitanti terrestri
Io non ho mai affermato di essere innocente. Quanto al fatto che ci possano essere persone migliori di me, non posso valutarlo io, anche perché non conosco per filo e per segno le vite di tutti i quasi 8 miliardi di persone del pianeta. Ogni vita, poi, è un gran ginepraio.
La questione, poi, non è chi sia migliore di chi, ma chi crede nel modo migliore. Credo che sia questa la sfida tra credenti.
Avendo io accettato tutte le rivelazioni divine, credo che in questo posso essere considerato migliore di altri credenti.
Un'altra sfida tra credenti è chi compie il maggior numero di buone azioni. E su questo non posso giudicare, proprio perché ognuno ha i suoi talenti e io non conosco le vite delle singole persone.
Lo ripeto: si tratta di un ginepraio. Sappiamo che l'obolo della vedova indigente vale più delle ricche offerte di chi se le può permettere.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Eì ovvio che la Chiesa dica "PAROLA DI DIO" dato che viene proclamata ai fedeli, ma chi la legge per suo conto non ha bisogno di dirlo perché è ovvio che legga "LA PAROLA DI DIO"..
Infatti scibi e farisei sono stati quelli che Lo hanno condannato perché rifiutava la liturgie accomodate, visto che lo Spirito santo è una forza che viene da dentro; puoi vederla fuori come l'ha vista Nicodemo, ma non puoi arrogarti il diritto di sapere quando tirerà la prossima folata di vento, poiché come Gesù ha vinto gli elementi della natura, e quindi il mondo stesso, solo Lui può saperlo, oltre al Padre, che è detto esplicitamente nei Vangeli che tu riporti, ma sui quali non rifletti abbastanza per capire la profondità della Creazione.
L'ispirazione è nella nostra testa non certo nelle parole, seppur sante, scritte.
Gesù non avrebbe voluto affatto una comunità con delle regole che avrebbero rispecchiato quelle che odiava perché in bocca agli ipocriti del suo tempo: non era il volere di Dio!
Gesù voleva liberare la gente, gioiva a liberare gli oppressi, gli esclusi, senza mandarli a chiamare perché ci andava Lui di persona; ma non tutta la gente, solo quella che aveva fiducia in Lui come solo rappresentante di Dio, da cercarlo fino al tormiento:eek:.
Allora faceva perdere le sue tracce e buonanotte a tutti e sogni d'oro:birre:.
Ps. Non vedo perché poi io debba essere schiavo dei tuo peccato.
Qua dice bene Arcobaleno, Crep: Siamo TUTTI, schiavi del Peccato. Io non sono colto, non sono erudito, ma quello che mirabilmente spiega San Paolo lo capisco bene. Bisogna proprio essere ciechi e sordi per non identificarci pienamente nella descrizione che fa in Romani 7:
"Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!"
Vorremmo fare il Bene, vorremmo perdonare, vorremmo essere buoni, giusti, sinceri, altruisti: Ma da soli non ce la facciamo. Dentro di noi, rode, il cancro del Peccato.
Solo se ci abbandoniamo a Cristo, se ci lasciamo lentamente trasformare da Lui, saremo in grado di amare. Pienamente! Anche i nemici!!! :love:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Qua dice bene Arcobaleno, Crep: Siamo TUTTI, schiavi del Peccato.
Non capisco proprio come fate ad esserne così sicuri.
Quando Gesù dà la possibilità all'essere umano di essere in Lui ed insieme in Dio-Padre, tu credi che Gesù porterebbe al Padre un peccatore non convertito, ossia ancora peccatore?
Se la risposta è: non lo porterebbe perché il peccatore non reggerebbe la presenza di Dio, Gesù risulterebbe sempre il Salvatore ed il peccatore invogliato a non peccare; infine il peccatore convertito e portato tramite Gesù alla presenza di Dio potrebbe ancora peccare?
Io non credo.
Allora, secondo me, tu ed Arcobaleno non avete neanche trovato lo specchio cui arrampicarvi.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non capisco proprio come fate ad esserne così sicuri.
Quando Gesù dà la possibilità all'essere umano di essere in Lui ed insieme in Dio-Padre, tu credi che Gesù porterebbe al Padre un peccatore non convertito, ossia ancora peccatore?
Se la risposta è: non lo porterebbe perché il peccatore non reggerebbe la presenza di Dio, Gesù risulterebbe sempre il Salvatore ed il peccatore invogliato a non peccare; infine il peccatore convertito e portato tramite Gesù alla presenza di Dio potrebbe ancora peccare?
Io non credo.
Allora, secondo me, tu ed Arcobaleno non avete neanche trovato lo specchio cui arrampicarvi.
Secondo il tuo ragionamento, dopo l'avvento di Gesù, l'uomo è divenuto capace di non peccare più, di non commettere più errori morali e di fede. A quel punto, però, l'uomo perfezionato da Gesù potrebbe salvarsi da solo, non avrebbe bisogno di alcun avvocato difensore presso Dio.
E' questa la realtà? No. L'uomo continua a sbagliare, ma pentendosi e chiedendo perdono a Dio, può ottenere giustificazione grazie ai sacrifici di Cristo.
Gli apostoli non ebbero la presunzione di affermare di essere diventati perfetti. Tu, invece, sì.
Devi convincerti che nessuno è a posto davanti a Dio, altrimenti non potrai usufruire di nessuna giustificazione per i tuoi errori.
Sulla difficoltà di essere giusti davanti a Dio in ogni tempo potrei postare, come ho già fatto, un'infinità di citazioni. Mi limiterò a rimandarti alla lunga discussione "Il rinnegamento degli inviati di Dio".
Leggila tutta con attenzione e poi dimmi chi può presentarsi oggi davanti a Dio e affermare di essere senza peccato.
Questo tema è stato trattato più volte, ma è importantissimo, e aggiungere altre testimonianze scritturali non mi pare superfluo.
Nel Kitáb-I-Asmá’ (Il Libro dei Nomi), testo bahà’ì scritto dal Bàb:
XVIII, 3 IL Dì della Resurrezione, quando Colui Che Dio manifesterà
verrà a voi col suffragio di prove inconfutabili, stimerete priva
di verità la Sua Causa, mentre Dio vi ha notificato nel Bayán
che tra la Causa di Colui Che Dio manifesterà e cause d'altri
non esiste alcuna somiglianza. Come potrà altri che Dio rivelare
un versetto che sopraffaccia l'intera umanità? Dite, Dio è
grande! Oltre a Colui Che Dio manifesterà chi può recitare
spontaneamente versetti provenienti dal Suo Signore - impresa
alla quale nessun mortale potrà mai aspirare?
La verità non può essere confusa con altro che se stessa, se
solo ponderaste la Sua prova. Né l'errore può essere scambiato
con la Verità, se solo rifletteste sulla testimonianza di Dio,
l'Unico Vero.
Quanti si sono bugiardamente detti portatori di una causa
nell'Islám e voi ne avete seguito le orme senza avere veduto una
sola prova. Quale prova potrete dunque produrre al cospetto del
vostro Signore, sol che meditaste un attimo?
Studiatevi di non essere nella vostra notte (periodo che intercorre tra una Rivelazione e la
successiva) cagione di tristezza per alcuno, riusciate a scoprire prove in lui oppure no,
acché per avventura il Dì della Resurrezione non abbiate a contristare
Colui nel Cui pugno si trova ogni prova. E colui nel
quale non vedrete la testimonianza di Dio non riuscirà ad ap-
palesare la forza della Verità; e basta Dio ad occuparSene. Certo
per nessun motivo dovrete addolorare altrui; sicuramente
Iddio lo porrà a cimento e lo porterà alla resa dei conti. Fa
d'uopo che vi atteniate alla testimonianza della vostra Fede e
ottemperiate alle ordinanze promulgate nel Bayán.
Rassomigliate all'uomo che allestisce un frutteto e vi pianta
alberi da frutta d'ogni specie. Quando è vicina l'ora in cui egli, il
signore, è pronto a venire, voi vi sarete impadroniti del frutteto
in suo nome e allorché verrà personalmente, voi gliene
sbarrerete la strada.
In verità noi piantammo l'Albero del Corano e rifornimmo il
suo Frutteto di frutta d'ogni sorta, cui tutti avete attinto. Ma poi
quando giungemmo per cogliere ciò che avevamo piantato,
avete finto di non conoscere Quei Che ne è il Signore.
Non siate per Noi motivo di rammarico, non cacciateCi via
da questo Frutteto che Ci appartiene, ancorché siamo indipendenti
da tutto ciò che possedete. Tanto più che a nessuno di voi
affideremo legalmente questo fondo, neppure nella misura di un
granello di senape. In verità, siamo Noi Che computiamo.
Abbiamo piantato il Giardino del Bayán in nome di Colui
Che Dio manifesterà e vi abbiamo accordato il permesso di viverci
fino al momento della Sua manifestazione; poi dall'istante
in cui la Causa di Quei Che Dio manifesterà sarà inaugurata, vi
interdiciamo le cose che stimate vostre, a meno che, col permesso
del vostro Signore, non ne potrete riprendere possesso.
XVI, 13 O VOI cui fu dato il Bayán! Siate vigili affinché nei giorni
di Colui Che Dio manifesterà, mentre stimerete d'inseguire il
beneplacito di Dio, in realtà non vi ostiniate in ciò che potrebbe
solo rattristarLo, a simiglianza di coloro che vissero nei giorni
del Punto Primo, ai quali mai sovvenne che stavano inseguendo
cose contrarie a quanto Dio aveva inteso. Essi si esclusero da
Lui, come con un velo, e non ottemperarono a ciò che Egli
aveva desiderato facessero quali sinceri credenti. Non meditarono
sulle genti vissute nei giorni di Muhammad, altrettanto
convinte d'inseguire il beneplacito di Dio, mentre in realtà se ne
erano rescisse, non essendo riuscite ad avere il beneplacito di
Muhammad. Eppure non comprendono.
O voi cui fu dato il Bayán! Non pensate d'essere quali le
genti cui furono dati il Corano o il Vangelo o altra Scrittura antica,
poiché al tempo della Sua manifestazione vi allontanerete
da Dio più di loro. E se vi capiterà di escludervi, mai vi sfiorerà
il pensiero di esserveNe distolti. Fa d'uopo che pensiate come
alle genti cui fu dato il Corano sia stata preclusa la Verità, perché
certo agirete similmente, pur stimandovi bene operanti. Se
capirete fino a qual segno vi sarete privati di Dio, desidererete
scomparire dalla faccia della terra e sprofondare nell'oblio.
Verrà il giorno in cui anelerete ardentemente di conoscere ciò
che incontri il beneplacito di Dio, ma, ahimè, non troverete alcuna
via verso di Lui. Come cammelli vaganti senza mèta, non
troverete pascolo dove radunarvi e unirvi in una Causa in cui
credere sicuri. Allora Iddio farà risplendere il Sole della Verità
e traboccare gli oceani della Sua munificenza e grazia, ma voi
avrete eletto ad oggetto del vostro desiderio piccoli spruzzi
d'acqua privandovi delle copiose acque dei Suoi oceani.
Se avete dubbi a tal proposito, considerate le genti cui fu
dato il Vangelo. Non avendo accesso agli apostoli di Gesù, cercarono
l'assenso del Signore nelle loro chiese, confidando
d'imparare cose benaccette a Dio, ma non vi trovarono via verso
di Lui. Quando poi Dio manifestò Muhammad quale Suo
Messaggero e Depositario del Suo compiacimento, non si curarono
di ravvivare le loro anime alla Fonte d'acque vive sgorganti
dalla presenza del loro Signore e continuarono a peregrinare
inquieti sulla terra alla ricerca di una gocciolina d'acqua, convinte
d'agire in giusto modo. Si comportarono come si comportano
ora le genti cui fu dato il Corano.
O voi cui fu dato il Bayán! Anche voi potete agire in ugual
modo. Attenti, dunque, a non precludervi di pervenire alla pre-
senza di Colui Che è la Manifestazione di Dio, ancorché notte e
dì abbiate pregato di mirare il Suo sembiante; e badate che non
vi sia interdetto di adire all'oceano del Suo compiacimento,
quando inquieti vanamente vagolerete sulla terra alla ricerca di
una goccia d'acqua.
Dite, la testimonianza di Dio s'è compiuta nel Bayán, mediante
la cui rivelazione la grazia di Dio è pervenuta a somma
perfezione per tutta l'umanità. Nessuno di voi dica che Dio v'ha
negato l'effondersi del Suo favore, perché sicuramente la
misericordia di Dio verso coloro ai quali il Bayán fu dato è stata
adempiuta e completata fino al Dì della Resurrezione. Se solo
credeste nei segni di Dio!
XVII, 2 Quanti versetti sono stati rivelati sulle dure prove alle quali
sarete esposti il Giorno del Giudizio, eppure pare che non li
abbiate mai letti; quante sono le tradizioni rivelate sui cimenti
che vi sopraggiungeranno il Dì del Nostro Ritorno, ma sembra
che non vi abbiate mai posato sopra gli occhi.
Trascorrete tutti i vostri giorni escogitando forme e regole
per i principi della vostra Fede, mentre in tutto questo vi giova
soltanto di comprendere il beneplacito del vostro Signore e ottenere
chiara contezza del Suo supremo Intendimento.
Dio vi ha fatto conoscere il Suo Essere, ma voi non l'avete
riconosciuto e ciò che il Giorno del Giudizio vi allontanerà da
Dio è la speciosità delle vostre opere. Per tutta la vita seguite la
religione nell'intento di cattivarvi il beneplacito di Dio, eppure
l'Ultimo Giorno vi chiudete a Dio e vi discostate da Colui Che è
il vostro Promesso.
O VOI cui fu dato il Bayán! Sarete saggiati, come coloro ai
quali fu dato il Corano. Abbiate pietà di voi stessi, perché ve-
drete il Giorno in Cui Iddio rivelerà Colui Che è la Manifestazione
del Suo Essere, confortato da prove chiare e inconfutabili,
ma vi aggrapperete tenacemente alle parole che i Testimoni del
Bayán hanno proferito. Quel Giorno continuerete a vagolare
inquieti come cammelli alla ricerca di una goccia d'acqua di
vita. Dio farà prorompere oceani d'acqua viva dalla presenza di
Colui Che Dio manifesterà, ma voi vi rifiuterete di spegnere con
essi la vostra sete, ancorché vi stimiate testimoni della vostra
Fede timorati di Dio. No, e ancora no! Vi travierete ancor più
delle genti alle quali furono dati il Vangelo o il Corano o altra
Scrittura. State dunque in guardia, giacché la Causa di Dio vi
sopraggiungerà in un momento in cui sarete tutti a scongiurare e
a implorare lacrimanti da Dio l'avvento del Giorno della Sua
Manifestazione, ma quando Egli verrà, vacillerete e non sarete
tra coloro che hanno ferma certezza nella Sua Fede.
Attenti a non affliggere Colui Che è la Suprema Manifestazione
del vostro Signore; in verità Egli può ben permetterSi di
far senza la vostra fedeltà. State accorti, non siate causa di travaglio
per alcuno, perché sarete certo cimentati.
XVII, 4 RIFLETTETE sulle genti alle quali fu dato il Vangelo. Le
loro guide religiose erano considerate veraci Guide del Vangelo,
eppure quando si chiusero a Muhammad, l'Apostolo di Dio,
si mutarono in guide d'errore, nonostante che per tutta la vita
avessero fedelmente ottemperato ai precetti della loro religione,
per ottenere il Paradiso; ma non vi entrarono quando Iddio
glielo palesò. Altrettanto fecero coloro cui fu dato il Corano.
Essi eseguirono le loro devozioni per amor di Dio, sperando
ch'Egli li accompagnasse ai giusti in Paradiso. Ma allorché le
porte del Paradiso si spalancarono dinanzi ai loro volti, si rifiutarono
d'entrarvi. Si lasciarono andare dentro il fuoco, benché
ne avessero cercato riparo presso Dio.
Quanti, il Dì della Resurrezione, stimeranno d'essere nel
giusto, mentre saranno reputati in errore per decreto della
Provvidenza, poiché si escluderanno, come con un velo, da Colui
Che Dio manifesterà e si rifiuteranno d'inchinarsi adoranti
innanzi a Colui Che, come Iddio ha ordinato nel Libro, è lo
Scopo della loro creazione.
Nel Bayán Iddio ha proibito qualunque verdetto di condanna,
per tema che alcuno non abbia a condannare Dio, suo
Signore, e pur si consideri tra i giusti, perché nessuno sa qual
principio e quale fine avrà la Causa di Dio.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Secondo il tuo ragionamento, dopo l'avvento di Gesù, l'uomo è divenuto capace di non peccare più, di non commettere più errori morali e di fede. A quel punto, però, l'uomo perfezionato da Gesù potrebbe salvarsi da solo, non avrebbe bisogno di alcun...
beh, no; se è "perfezionato da Gesù" non si salva da solo, ma proprio tramite Gesù;
la questione, teologicamente, è essenziale, e la cosa è evidente; crep la risolve come Lutero, perché la cosa è forzosa: se la conversione è autentica e l'intervento del Gesù/Dio determinato, questo non può fallire - perché sarebbe un dio menomato, impotente nel suo agire, limitato - e il convertito non pecca più, perché materialmente non è più in condizione di peccare;
se ciò avviene, vuol dire che la fede è inautentica e non produce quella conversione;
al solito, si può obiettare come si crede, a seconda delle opinioni; ma, in generale, per una teologia cristiana "mainstream" la risolutività dell'intervento di Gesù nella vita del convertito deve presentare i caratteri dell'onnipotenza, radicali;
perché, in caso contrario, si avrebbe proprio la circostanza che descrivi come inammissibile: il credente che si salva da solo e per il quale il sacrificio di Cristo è un mero accessorio esplicativo, una protesi della ragione, dispensabile per chi abbia già autonomamente maturato un suo livello di fede.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
beh, no; se è "perfezionato da Gesù" non si salva da solo, ma proprio tramite Gesù;
la questione, teologicamente, è essenziale, e la cosa è evidente; crep la risolve come Lutero, perché la cosa è forzosa: se la conversione è autentica e l'intervento del Gesù/Dio determinato, questo non può fallire - perché sarebbe un dio menomato, impotente nel suo agire, limitato - e il convertito non pecca più, perché materialmente non è più in condizione di peccare;
se ciò avviene, vuol dire che la fede è inautentica e non produce quella conversione;
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Sta di fatto che nessun inviato di Dio successivo a Gesù né nessun discepolo di Gesù ha mai affermato di aver raggiunto la perfezione che permette di non peccare o commettere errori morali in questo mondo così deviante e in cui è tanto difficile barcamenarsi.
In realtà, come diceva Gesù, se uno riesce a evitare un peccato ne commette un altro. Per questo poté affermare: chi è senza peccato scagli la prima pietra contro l'adultera.
Seguire un insegnamento religioso perfeziona il carattere e l'agire, ma non rende perfetti, come ritiene crep. Senza contare che ad ogni rivelazione successiva si hanno modifiche evolutive del credo, per cui chi non si tiene aggiornato rimane indietro e viene ritenuto in errore, come spiegato chiaramente nella lunga citazione che ho riproposta.
I sacrifici di Cristo permettono la giustificazione del peccatore pentito, ma non rendono perfetto nessuno.
Questi sono errori dottrinali gravi di orgoglio e presunzione. Altro che crep e Lutero.
Ecco ciò che afferma sorella White in "Gesù di Nazareth":
Perché “in nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”. Atti 4:12. Per fede possiamo ricevere la grazia di Dio, ma la fede non è la causa della nostra salvezza. Essa non merita nulla. {GN 120.5}
Gli orgogliosi fanno di tutto per guadagnare la salvezza, ma solo la giustizia di Cristo consente di ottenerla. La salvezza di un uomo non può avvenire prima che questi, convinto della sua debolezza e privo di ogni fiducia in sé, si sia sottomesso volontariamente a Dio. Solo allora potrà ricevere il dono che Dio vuole elargirgli. {GN 218.4}
Quindi l'uomo deve essere convinto di essere debole, come Paolo citato da Cono, e si deve sottomettere a Dio. Crep può essere paragonato a quel tale che in piedi in sinagoga ringraziava Dio di essere tanto perfetto, ma non venne giustificato per i suoi peccati e tantomeno per il suo orgoglio. Mentre venne giustificato il peccatore che si riteneva indegno anche di stare in sinagoga.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Sta di fatto che nessun inviato di Dio successivo a Gesù né nessun discepolo di Gesù ha mai affermato di aver raggiunto la perfezione che permette di non peccare o commettere errori morali in questo mondo così deviante e in cui è tanto difficile barcamenarsi.
In realtà, come diceva Gesù, se uno riesce a evitare un peccato ne commette un altro. Per questo poté affermare: chi è senza peccato scagli la prima pietra contro l'adultera.
Seguire un insegnamento religioso perfeziona il carattere e l'agire, ma non rende perfetti, come ritiene crep.
non mi fraintendere; io non contesto il tuo legittimo punto di vista;
ho solo fatto presente che per un teologo cristiano si pone il problema conseguente per cui se l'intervento di Cristo non perfeziona, si dispiega una situazione di impotenza divina, in cui l'Avvento e la Passione sono eventi non dirimenti, non definitivi, modulabili, dispensabili; e questo è - sarebbe - inaccettabile, in quella prospettiva; che magari è diversa dalla tua, beninteso, ma è quella nel cui ambito ragiona crep;
per il quale, o la fede in Gesù redime, e perciò non si può più peccare; oppure, se si continua a peccare, non è vera fede in Gesù; se la fede è un dono di Dio, Dio non può fallire nel suo fine di redenzione, nel momento in cui la elargisca; quella fede deve per forza redimere definitivamente, pena l'idea di un dio pasticcione e impotente, frustrato nel perseguire un Suo fine.
poi, tu sei liberissimo di contemplare l'idea di un dio "umanizzato" e fallace, nessuno ti censura; non io, almeno; ma renditi conto che questa non è l'ipotesi dalla quale parte la quasi totalità dei cristiani, tra i quali crep; alle rivelazioni successive credi tu, ma non loro, questo segna un confine insormontabile, a meno che tu non riesca a convertirli a quelle rivelazioni.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ho solo fatto presente che per un teologo cristiano si pone il problema conseguente per cui se l'intervento di Cristo non perfeziona, si dispiega una situazione di impotenza divina, in cui l'Avvento e la Passione sono eventi non dirimenti, non definitivi, modulabili, dispensabili; e questo è - sarebbe - inaccettabile, in quella prospettiva; che magari è diversa dalla tua, beninteso, ma è quella nel cui ambito ragiona crep;
per il quale, o la fede in Gesù redime, e perciò non si può più peccare; oppure, se si continua a peccare, non è vera fede in Gesù...
Bisogna distinguere tra i sacrifici di Cristo e la sua dottrina.
I sacrifici permettono la vita eterna e il paradiso terrestre. E questi sono eventi decisivi e definitivi, indispensabili per la salvezza.
La dottrina permette di migliorare, di perfezionarsi, ma non rende magicamente perfetti, proprio per l'incapacità umana attuale di fare sempre e comunque la cosa giusta. In ogni momento della nostra vita dovremmo essere disposti a rinunciare a tutto, vita compresa. Dovremmo vivere solo di rinunce, di sofferenza. E chi può farcela?
Il non peccare più potrà avvenire nel paradiso terrestre, dopo il giudizio finale, non prima.
Durante il percorso di avvicinamento, quando Satana sarà tenuto legato per un lungo tempo, ancora si faranno sbagli, anche se le tentazioni si ridurranno e si potranno notare grandi miglioramenti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Quindi Gesù prendeva su di sé i peccati degli altri e tu non li rifai per non ricrocifiggerlo. E' ovvio che qui stai parlando solo di te, perché non puoi parlare a nome degli altri.
In sostanza continui a proclamarti innocente.
Guarda che io non parlo a nome di nessuno perché come dissi tempo fa mi ritengo in libero pensatore cristiano ed ho appena il tempo di istruire me stesso.
Da ciò risulta evidente che non parlo a nome di nessuno.
Mi sembra inoltre che continui a confondere l'innocenza (stabilita da Dio e non dall'uomo) con superamento di se per...( azione eseguita di mia propria volontà ); tale fusione,però, io la posso accettare solo se il superamento introduce all'innocenza, anche primordiale.