Ma no. Quella è soltanto la proprietà transitiva della implicazione. Con la quale stai affermando esattamente un concetto ontologico: ossia che i tre elementi A,B, e C sono in realtà identici (non simili).
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Non mi prendere alla lettera prova a seguire il concetto.
Se non mi fraintendi, volevo dire che è impossibile per noi umani definire l'essere anche se diciamo spesso "io sono", è molto più facile definire il non essere, cioè quello che non siamo o parte di esso.
Se crediamo in Dio solo Dio ha il pieno concetto dell'essere e se non ci crediamo conveniamo che la scienza non definisce mai ciò che è, se non teoricamente, perché in realtà è molto più logico e vero parlare del "probabile", perché la realtà completa, ossia l'essere o universo come realmente è, nessuno lo può concepire.
Ah, scusa se mi sono espresso per similitudine; in realtà, contrariamente alla teoria due esseri uguali ( stesso tempo e stesso spazio) non esistono.
[QUOTE=Vega;1051049]Ma se tutti alla fine, come tu dici, pregano lo stesso dio che c'entra allora annunciare la buona novella? Non lo sanno di gi
E quindi? Solo perchè quello che dici non c'è nelle altre religioni la tua è quella giusta???
Cono tu hai notevoli e palesi difficoltà ad argomentare e rispondere alle ovvie domande che ti vengono poste.
L'originalità che tu adduci non mi pare ragione sufficiente. Ogni religione potrebbe avere la sua peculiarità ed originalità, fattori non compresi nelle altre.
Tu fai delle affermazioni precise e dici che tutti pregano lo stesso dio. Ma ogni religione ha anche le sue differenze e guarda caso, come sempre, si arriva alla conclusione che però questo dio, unico per tutti, è tale e quale a quello che racconta la religione cristiana. C'è qualcosa che non torna.
Se poi mi dici che le differenze ci sono per via delle culture diverse, ci possiamo infilare anche il cristianesimo in queste influenze culturali o è tutto giusto così com'è?
Ogni religione tende a fare proselitismo. Noi annunciamo cio' in cui crediamo di piu' e differentemente dalle altre: Il perdono dei peccati. Se ci credi ti si aprono davanti scenari meravigliosi. Se non ci credi amici come prima, il Cristianesimo non impone niente. Lo propone.
Non è una risposta pertinente. Si sta parlando di altro, di unico dio e del perchè ci sono religioni differenti, non di quello che tu credi.
L'unica conclusione allora alla fine è che le tue risposte e sicurezze derivino semplicemente da un fattore personale, dalle solite chiacchiere frutto di ideologia religiosa e di una sorta di antropologia schematica e superficiale.
Derivano dall'esperienza personale di Dio che ognuno fà nella propria vita. Chi aderisce ad una religione solo perche' l'ha studiata sui libri o l'ha trovata confacente alla sua filosofia, e' da prendere con le molle.
Neanche di questo si stava parlando Cono. Tu dici che le altre religioni si discostano dalla vera essenza di dio per fattori culturali. Così è dire troppo poco ti pare? Che cultura e che fattori? E poi perchè comunque non sono stati in grado di percepire la verità su Dio?
Anche il cristianesimo è stato influenzato culturalmente come le altre o invece tramanda la vera essenza di questo dio unico?
Il Dio unico appartiene al patrimonio storico, culturale e filosofico di tutte le grandi religioni. Il Cristianesimo ha le proprie radici nell'ebraismo e i primi discepoli provenienti dalla Palestina hanno evangelizzato in primis l'area mediterranea, già largamente intrisa dal pensiero greco. Certamente dunque e' stato trovato un terreno fertile, sul quale il seme della nuova e liberante dottrina del Dio fatto uomo per amore ha potuto attecchire e fiorire.....
Bhè, guarda che non tutti hanno un'unica divinità a cui rivolgersi o l'hanno avuta, visti popoli come gli egiziani, gli antichi greci....
Da dove deriva dunque questa tua sicurezza di questo patrimonio storico del dio unico?
Il cristianesimo è stato influenzato culturalmente come le altre religioni o no?
Ti ho già detto di si. Non e' che, all'improvviso, s'e' accantonato il vecchio e s'e' abbracciato il nuovo.....
Di certo s'e' diffuso con una rapidità sorprendente, questo si.
Non stavo parlando della linea ebraismo-cristianesimo. Il cristianesimo e l'ebraismo sono nude e crude o hanno subito anche fattori culturali esterni o di altro tipo?
Da quali fattori culturali sarebbero state influenzate le altre religioni per deviare, per così dire, dalla reale comprensione di questo dio? Puoi fare un esempio concreto?
[QUOTE=Vega;1052007]Non stavo parlando della linea ebraismo-cristianesimo. Il cristianesimo e l'ebraismo sono nude e crude o hanno subito anche fattori culturali esterni o di altro tipo?
Da quali fattori culturali sarebbero state influenzate le altre religioni per deviare, per cos
Cono, dai tuoi discorsi è palese che le uniche ragioni per cui tu parli delle altre religioni in certi termini e della loro comprensione e vicinanza a dio sono quelle che ho menzionato poco sopra.
Tu parli solo ed esclusivamente da credente. Non ci sono delle ragioni valide e concrete per provare ciò che tu dici, la tua è giusta e punto. Quindi tutto gira comunque sulla credenza.
Perchè allora l'ascesi non ha fatto comunque comprendere che c'era Gesù o che ci sarebbe stata una resurrezione invece di cicli di reincarnazioni ad esempio?
Forse me lo sarò sognato però anche l'ebraismo ed il cristianesimo mi pare attingessero da altre culture, anche quelle pagane.
[QUOTE=Vega;1052106]
Forse me lo sar
Nessuna prova può essere data per garantire l'esistenza di Dio, se non prove circostanziali e deduttive, ma che comunque non garantiscono una certezza certa.
Però, con la stessa certezza certa, nessuna prova può essere prodotta per confortare la tesi che Dio NON esiste. Nessuna.
Pace e Bene
[QUOTE=Il Manu;1052124]Nessuna prova pu
[QUOTE=Boyakki;1052137]E sulla veridicit
Ti ringrazio per la lezione, ma hai saltato la risposta cruciale: se il dogma prevede un'inesattezza, è possibile dire che la religione che si basa su di esso venera una divinità che non corrisponde all'entità cui si dovrebbe ispirare, quindi il Dio di quel culto non esiste, ergo si potrebbe anche dire che "Dio non esiste" basandosi addirittura sulle credenze del culto (avendo i dati sulla loro veridicità), tralasciando totalmente la raccolta di prove a favore o contro, nonché la reale presenza dell'entità, poiché non essendo essa venerata o compresa o tantomeno percepita, essa "non c'è" nella sfera della nostra esistenza.
Inoltre sorge la solita domanda: nel caso io percepisca qualcosa, non è possibile provare che essa sia in effetti l'Assoluto che vorremmo, ma potrebbe essere un'entità di un grado intermedio, già esistente nel Cosmo: come ebbi già a citare, per una rosa il giardiniere è eterno.
PS: poiché l'universo cosmo è in continuo mutamento, e secondo alcune teorie addirittura in via di disgregamento, può essere difficile pensare che sia effettivamente retto da leggi perfette. Per quanto scevra da orpelli populistici, anche quella del Cosmo perfetto potrebbe essere considerata una dottrina di fede, quindi un'evoluzione particolarmente efficiente del modello, ma pur sempre un modello (e quindi sensibilmente lontano dalla realtà).
In effetti
Il dogma nasconde il mito, e se il mito non
Tempo fa scrivemmo in questo forum:
In Oriente, dove esistono le massime concezioni metafisiche dell'Assoluto si dice: "La Realt
[QUOTE=Vega;1052106]Cono, dai tuoi discorsi
[QUOTE=conogelato;1052528]La Verit
Quella sull'essenza di Dio e sul perche' siamo al mondo. Oltre questa vita TUTTI comprenderemo, Crep.
La verit
Che ci ama. Tutti. Altrimenti manco ci avrebbe chiamati all'esistenza.
Infatti, si
[QUOTE=crepuscolo;1052659]Infatti, [QUOTE]si
Se Cristo non e' risorto siamo da compatire piu' di tutti gli uomini e tu hai ragione da vendere. Ma se e' veramente risorto, se e' apparso a Pietro e agli altri apostoli e li ha spinti fino ai confini del mondo, se milioni di persone hanno orientato la loro vita in funzione di cio', oh si....e' proprio una buona novella quella che afferma la vittoria sulla morte: Tua, mia, di tutti gli uomini. Ha pagato Lui, sulla Croce, il prezzo del nostro riscatto....