Originariamente Scritto da
axeUgene
Cono, se vuoi discutere con me dovresti fare un piccolo sforzo per leggere con attenzione quello che scrivo, altrimenti finisci col fraintendere;
è ovvio che nel momento in cui due persone sono innamorate sperano di protrarre quella condizione per sempre; ma è altrettanto ovvio che quello stato non dura per sempre, e con questa circostanza devi fare i conti, nei modi in cui riterrai più opportuno e sostenibile; io sto solo invitando a prendere atto di questa realtà, senza per questo censurare alcun punto di vista, purché non sia fondato sulla falsificazione della realtà;
non lo dico io, ma la scienza, la storia del genere umano, l'osservazione onesta di ciò che è accaduto e accade;
ma te lo dice l'istituto matrimoniale stesso: se la monogamia vita natural durante, l'esclusività e la fedeltà fossero naturali, che bisogno ci sarebbe di disciplinare i rapporti, di emanare comandamenti in tal senso, non desiderare..?
tutti si adeguerebbero spontaneamente, così come non c'è alcun bisogno di leggi che disciplinano l'appetito, il sonno, no ?
davvero vuoi capire ?
comincia ad accettare la nozione scientifica - la realtà - per cui una persona innamorata non è in grado di valutare lucidamente le circostanze; è proprio fisiologicamente drogata di endorfine; una cosa molto piacevole, ma non aiuta a valutare in modo appropriato l'eventuale impegno;
a scanso di equivoci, io non sto perorando la coppia aperta, né quella a tempo, tesi che mi attribuisci;
sto solo dicendo che si avrebbero coppie - e, quindi, famiglie - più sane e stabili, serene, se le persone fossero educate sin dall'infanzia ad una diversa visione delle relazioni, non fondata sulla proiezione all'infinito di quella condizione irreale che è lo stato degli innamorati;
qualunque persona di buon senso accetta la nozione per cui quello stato non dura per sempre e che una coppia per durare deve attingere ad altre risorse oltre a quelle della passione; ora, tu sostieni un certo percorso, di castità e unione suggellata in sacramento nel nome di Dio e volontà di adempiere; e a me sta benissimo; se uno ci crede, figurati se io mi permetto di contestare questa scelta privata;
la gente fa un sacco di cose esercitando la volontà; tu vai a Calafuria a fare il bagno nell'acqua gelida il primo dell'anno ?
io, ma anche la scienza, osservo la realtà di come generalmente si formano le coppie:
a) un uomo vede una donna che trova attraente - e già in questa fase opera un calcolo inconsapevole di agibilità, perché magari tu a 20 anni potevi anche incontrare la Bellucci, ma la prospettiva di una numerosa concorrenza vita natural durante ti avrebbe potuto spaventare;
b) l'uomo cerca di sedurre la donna, la corteggia, mostrandosi verosimilmente al meglio, cioè diversamente da come sarebbe in circostanze ordinarie; già questo è un inganno; se la donna è interessata, fa altrettanto, e magari i due si innamorano, a prescindere dalla castità o meno, che qui non rileva troppo; in questa fase già i due si fanno ognuno il proprio film personale, che può anche coincidere, ma sulla base della non conoscenza di due persone drogate dagli ormoni ed educate dlle favole, e vissero per sempre felici e contenti; un po' come pensare di andare al casinò e vincere sempre....
questo copione, sostenuto dalla morale sociale, non solo è irrealistico, ma è anche potenzialmente dannoso, perché forma delle aspettative di esistenza in cui l'altro costituisce una parte essenziale e imprescindibile della propria identità e del proprio benessere; poi ti ritrovi gli episodi violenti, perché una donna che ti lascia la vivi come l'amputazione delle gambe e delle braccia; certo, sei educato all'aspettativa che quella è una cosa tua, promessa e acquisita per sempre, che nessuno ti può togliere, nemmeno quella stessa persona...
ma quella, ti piaccia o meno, è una persona, autonoma, con suoi desideri e sentimenti; se li rimuovi ti poni nella condizione di essere impreparato alla realtà; a partire dal falso iniziale su cui la coppia è stata costituite, dal film che i due si sono fatti nella loro testa;
pertanto, io non sto sventolando la bandiera della promiscuità o della coppia aperta; ho solo desunto dall'esperienza che quando ho valutato una donna a partire dall'impossibilità di proiettare su di lei aspettative, farmi film in cui quella rispondeva totalmente ai miei personali desideri e progetti - magari perché in quel momento era impegnata altrimenti o non interessata a farsi corteggiare - sono stato indotto a considerare la realtà di una relazione, e cioè se effettivamente provavo quella stima necessaria, a prescindere di ciò che potevo avere in cambio e ho constatato che si trattava di sentimenti molto più forti e duraturi.