Originariamente Scritto da
sandor
Guarda che può succedere. Ti cito, a costo di sembrare ridicolo, un altro caso di morte apparente: ho avuto modo di conoscere la situazione di un "boss della mala" che con 6, e dico "sei" pallottole in corpo continuò a vivere per altri vent'anni, e ne aveva una sessantina quando si verificò il tentativo di omicidio ai suoi danni, quindi non parliamo di un giovincello. Ripeto che i casi di morte apparente ci sono. Poi a parte i Vangeli che leggiamo noi italiani la vincenda della morte fisica di Cristo è assai differente quanto alla sua dinamica da altri testi religiosi o dagli stessi vangeli, che però noi italiani non leggiamo perché redatti secondo gli usi di altre confessioni, ad esempio la Chiesa Ortodossa di Russia, in cui si riferisce che Gesù fu dapprima legato a un palo, quest'iltimo posto in prossimità di un nido di vespe e che dopo qualche ora la morte sopraggiunse per un solo colpo di spada da parte di un legionario.
Invece altrove si narra che Adamo, cacciato dal Paradiso terrestre, passò circa ottocento anni prima di poter essere perdonato per il proprio peccato "originale", e così poter fare ritorno presso il Suo Creatore. Così anche tutti i successivi Patriarchi vennero ammessi presso Dio dopo un vita lunghissima e piena di eventi significativi . Poi la c.d. "Rinnovata Alleanza" con Dio da parte ad esempio di Abramo ma anche di Giacobbe e di altri è un tipo di evento che nella Bibbia si ripete costantemente nell'ambito del rapporto con Dio. Se mi vuoi dire che con Cristo nasce una "Nuova Alleanza" e definisci Cristo un "Profeta" allora ci troviamo, se no, no.
Di Adamo ti ho già detto la mia. Sul dire "belle parole" come quelle in citazione, ciò può al massimo far sperare in un riscontro, ma non sostituire quest'ultimo.
Questa mi giunge nuova. A volte mi pare che dove non arrivi, allora "inventi". La regola dell'epoca era, ti ripeto, la fossa comune. Poi Giuseppe d'Arimatea era uno di coloro che videro e cercarono di aiutare il Cristo con dolci parole mentre quest'ultimo era nell'atto di portare la Croce a spalla fin sul monte Golgota dove poi fu, a quella stessa, crocifisso.
Appunto. Se la Natura del Cristo era umana e divina allora avrebbe dovuto essere "interamente" umana e interamente divina, e in quanto umana essere nella situazione di poter peccare. Quest'ultimo carattere, cioè la capacità di peccare è ben descritto in uno dei Vangeli Apocrifi. Gesù si trova in spiaggia a giocare con con un amichetto. Quest'ultimo manifesta il desiderio di diventare simile a un ramoscello d'ulivo, e il Nostro che ti fa? Lo trasforma seduta stante in un ramoscello d'ulivo. Sarà vero?
A me risulta che a parte le parole di Gesù, per quanto riguarda l'Amore, se l'Amore ce l'hai come sentimento puoi magari coltivarlo e renderlo fecondo, ma se non ce l'hai non è che te lo puoi inventare, Cristo o non Cristo. Poi per quanto riguarda la Resurrezione il cimitero del mio Paese è ancora pieno di di spoglie prive di vita che pian piano si riducono in polvere come Dio disse quando proclamò la condizione dell'Uomo allontanato dal Paradiso: "polvere eri e polvere ritornerai". Perché dire una cosa simile e migliaia di anni dopo il contrario, addirittura per bocca di "Suo Figlio"?
Leggerlo non cambia l'intenzione dell'Autore ossia Francesco d'Assisi, che abbracciò la Fede in Cristo dopo un litigio con la propria ricca famiglia e un lento processo interiore di disamoramento della propria vita. La vita di Francesco non fu certo facile. E' difficile credere in un Dio che uccide con le malattie come colera e lebbra, che all'epoca di Francesco erano diffusissime. Non è facile credere quando vedi morire la gente, quando muore il "tuo prossimo" in senso letterale.
L'aveva creato "incosciente" e "innocente", ma perché? I primi uomini, che vivevano felicemente in Eden erano per quanto mi riguarda "inferiori" in confronto al "dopo". La conoscenza del Bene e del Male non è necessariamente una punizione ma denota la capacità da parte dell'Uomo odierno e da migliaia di anni a questa parte, di ammirare l'opera di Dio ma anche di sentirsene in qualche modo superiore, semplicemente perché la "coscienza" ossia l'anima intellettiva non è data da Dio a tutte le sue creature ma solo all'Uomo, il quale ha coscienza mentre tutti gli altri esseri, compresa la Natura, no.
Cono, nei campi si andava ad imparare un lavoro, si imparava ad essere protagonisti del "dopoguerra" contribuendo con la propria attività lavorativa al progresso sociale (art. 3 Cost.). Ovviamente le guerre producono "morti" a milioni, ma l'ultima guerra, che peraltro fu dichiarata non da Hitler ma da Inghilterra e Francia, con l'appoggio della "fu URSS", ha dato luogo a un punto di inizio di una ricostruzione della civiltà umana sulla base di valori positivi, innanzitutto la "Pace". Non puoi conoscere e amare il Bene se non conosci e deprechi il Male.
Io mi riferivo ad altro e non al cliché dell'alloglossia, il quale è un carattere distintivo di molti Santi cari alla storia Sacra. Mi riferivo: 1. Al numero degli autori dei Vangeli, che a mio giudizio furono molti più di Quattro. 2. Alla esattezza del racconto, che potrebbe derivare da sedimentazioni successive nell'arco ben 70 anni di distanza dagli eventi narrati. 3. A come abbiano fatto degli analfabeti come gli apostoli non tanto a riportare, ma soprattutto e prima a recepire capendone il senso anagogico, il messaggio contenuto nella predicazione e più ampiamente nella vita di Cristo.