Che importa come finisce è una storia esilarante, intorno a Giobbe muoiono tutti per un capriccio di Dio, con lui alla fine Dio sarà anche misericordioso, ma tutti gli altri cosa avevano fatto di male?
Visualizzazione Stampabile
beh, sì; ma abbiamo un'idea parecchio diversa della "preparazione"; per te gli sposi devono arrivare vergini al matrimonio e senza aver convissuto; che è un po' come dare una Ferrari in mano ad uno che abbia solo passato l'esame di teoria, senza aver guidato nemmeno una 500; poi ci sono gli incidenti...
per me la preparazione consiste in un'adolescenza e gioventù in cui si faccia esperienza del proprio desiderio e delle proprie pulsioni, in modo libero e sincero, nel rispetto dell'altro; rispetto dell'altro significa non mentire all'altro e a se stessi sui propri bisogni;
troppi matrimoni finiscono perché un legittimo desiderio e/o bisogno di crescita si appoggia in astratto alla funzione strumentale dell'altro, esaurita la quale si sfascia tutto;
pertanto, se a 15 anni hai desiderio sessuale devi poterlo sperimentare perché non rimanga uno dei motivi per cui devi raccontarti una relazione; devi imparare che anche una relazione temporanea e sincera, onesta, può avere un suo senso; la maggior parte dei genitori, quando vede i figli adolescenti innamorati, si preoccupa giustamente perché sa che è estremamente improbabile che quella storia duri, e si prepara all'immancabile delusione e sofferenza, che è crescita; se si condiziona il sesso all'impegno, finisce che prevale la pulsione naturale, e pur di viverla quelle persone giovani passeranno sopra a tanti difetti e storture, per poi ritrovarsele dopo;
idem se vuoi andartene di casa o avere dei figli, o semplicemente temi la solitudine; se non sei educato a queste comunissime circostanze e non fai esperienza, in cui quella scoperta di cui dici è anche che tu o l'altro vi siete sbagliati, è probabile che ad un certo momento perdi la pazienza e ti fai piacere la prima persona che capita e si presta, anche se non è compatibile;
qualche tempo fa, in tarda serata è andata in onda un'inchiesta di Giletti sulla sessualità degli adolescenti; beh, era piuttosto impressionante constatare come questi ragazzi, già a 15, 16 anni, fossero inconsapevolmente educati ad una mentalità contrattualistica sul senso di intrattenere o no una relazione, condizionati non dal proprio desiderio riconosciuto, ma dal cosa penserà di me ? o come posso ottenere questo ?, con tutto il corredo di tattiche e costrizioni, ecc...
in parte è inevitabile; ma si vede tanto anche l'inattitudine culturale dei genitori a superare i propri imbarazzi e rassicurare, proprio nella fase della vita in cui dominano le insicurezze; il che vuol dire incoraggiare a fare le esperienze formative, non incentivare costrutti ingannevoli di impegno che aggiungo strati a corazze già pesanti di loro.
E cosa fanno di male i Bimbi malati, i migranti disperati, quelli che aspettano il treno alla stazione e scoppia una bomba? Esiste il Male, nel mondo. Esiste la sofferenza, Doppio. La Bibbia, tutti i racconti biblici ci dicono che Male, Morte e Sofferenza non hanno l'ultima parola. Che Dio c'è. Che "le sofferenze del momento non sono paragonabili alla Gloria futura che ci aspetta" (2.Corinzi, 4)
O si ha fede in questo o tutto è davvero un assurdo.
questa è una tua opinione, non si capisce suffragata da cosa; non vedo nemmeno tutte queste possibili esperienze in materia;
invece, parrebbe che il disagio non dipenda affatto dall'avere o meno rapporti sessuali, visto che non c'è affatto una correlazione, ma dalle circostanze psicologiche delle persone, e in particolare dall'inadeguatezza del contesto educativo che carica un normale e sano impulso, che dovrebbe trovare modo di essere vissuto come da natura - visto che la natura ti piace; se si è sessualmente maturi a 15 anni, il Creatore non avrà disposto così per dispetto, no ? - ma è invece caricato di impossibili oneri sociali di identità, impegno, conformità ad aspettative altrui, ecc...
la maggior parte dei disagi degli adolescenti non dipende dal fatto che facciano sesso o meno, posto che sarebbe naturale farlo; ma dalla circostanza che l'educazione più o meno tradizionale costringe quella sana pulsione in un quadro ideologico che spinge quei ragazzi ad ingannare se stessi e gli altri, già a 15 anni intrisi più di quanto non si sarebbe già spontaneamente e inconsapevolmente si tattiche e strategie opportunistiche insegnata dalla famiglia e dall'ambiente, con tutte le tradizionali cazzate tipiche:
se ti va, come natura suggerisce, e la dai, sei una poco di buono; perciò, dal punto di vista di un ragazzo, le ragazze resistono e ti mettono alla prova; così sei spinto ad imparare la conquista, l'inganno di Ulisse, l'idea che quel no non è mai un no, ma un forse, e che la resistenza è dovuta, ma non autentica; poi hai le violenze e tutti quei disagi...
questo è il degrado, non il fatto che i 16enni facciano sesso troppo in fretta, che a quell'età è già 2,3 o 4 anni dopo la maturità sessuale naturale;
poi, ovviamente tu puoi ritenere pregiato altro; ma è difficile sostenere che l'inesperienza di sesso e convivenza, di differenze tra i partner e di circostanze varie ed eventuali sia una condizione che favorisca la solidità di una coppia, invece di rafforzarla;
la gente di normale buon senso la pensa diversamente.
Appunto la gente di normale buonsenso
Che non è mai abbastanza :v
E poi alla fine arriva l'orologio... e via così, ciao a sogni e idee di ogni tipo.
Cerchiamo di vivercela sta vita... al meglio, fedeli solo alla voglia di vivere... alla fine non ce n'è mai per nessuno
https://youtu.be/IixBkhByxls
Non siamo animali, Axe. Abbiamo la capacità di disciplinare e orientare i nostri istinti. E non solamente quelli sessuali.
In questo senso, educare fin da piccoli i nostri Figli, li rende poi capaci, crescendo, di reggersi sulle proprie gambe. Senza dipendere (come sottolineavi ieri) dal giudizio degli altri. Dall'essere come gli altri. Dal fare le cose che fanno gli altri.
Affermazioni straordinarie richiedono dimostrazioni straordinarie.
C'è anche una terza opzione tra il "nessun senso" e il "disegno meraviglioso", non tutte le religioni, anzi la minor parte presuppongono il fatto che Dio sia il Bene, in alcune è malvagio, in buona parte non si applicano a Dio le categorie morali pensate per l'uomo (molto logico direi), perciò il "disegno" non potrebbe essere terrificante, oppure una crosta senza uno specifico valore intrinseco.
Se non fosse che i morti devono restare morti fino a data da destinarsi!:asd:
:sisi:
Oh Dio, l'immagine a sinistra può anche essere letta come la fondamentale noncuranza della sofferenza dell'uomo da parte di Dio, persino il suo unigenito figlio e sua madre sono condannati alla sofferenza, benché liberi dal peccato, in cambio della promessa di una beatitudine postuma la cui conferma rimane non pervenuta.
Il marmo è divino.
Ma per fortuna il vino non è dimarmo.
Oggi prepari freddure in salmì?
Sofferenza redentrice. Per salvare lo schiavo (l'Uomo) il Padre sacrifica il Figlio!
"Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti."
ISAIA 53
Per salvare l'uomo da cosa? Dal castigo da lui stesso inflitto? In linea di principio mi sembra una forma di racket.
Dalla Morte. Dal Peccato, Doppio. Dal non senso della Vita....
" Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. " (Giovanni 3)
Tutti noi dobbiamo morire, ok? La Morte è l'unica cosa certa della Vita, mi segui? Ecco, è venuto Uno che l'ha vinta per te. Che è morto e risorto per te. Ha bevuto Lui il veleno, ha pagato Lui la nostra cambiale in scadenza. Se credi questo, se dici "Amen, grazie Signore" hai anche te la Vita Eterna. Che fai?
Invece cha a Marta, immagina che queste Parole Gesù Cristo le rivolga a te:
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». (Giovanni 11)
Se ti piace la prospettiva della vita eterna auguri, io la trovo terrificante. Che programmi hai per l'eternità (sembra il titolo di un album di Ligabue).
L'Amore. La Pace. La Giustizia. Da vivere finalmente in pienezza! Per sempre!!! In comunione perfetta con Dio e con gli Altri. :love:
Questo è il destino che Dio ha preparato per ognuno di noi. Questo è ciò che ci ha "acquistato" Cristo sulla Croce. Ma è vero: Abbiamo anche il potere (agghiacciante e tremendo) di rifiutarlo e scegliere la Morte....il vuoto....il nulla.....
Le mutande strette.
Si legge solo l'inizio dell'articolo. Non si sa come abbia reagito il marito quando ha saputo del tradimento. Avrà incornato la moglie? Ma davvero, se non si conosce l'antefatto non si può capire nulla. Forse il marito, di fronte all'accaduto, si sarà reso conto di aver trascurato troppo la moglie per cui è stato lui e non lei a pentirsi?