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ReginaAutunno
Il libero arbitrio ce lo abbiamo tutti: bambini, adulti e anziani e tutti noi possiamo fare scelte o positive o negative, ed è libera per tutti, potrebbe "non sembrare" ma è così! E nel caso del neonato e della persona in coma, ti dico che un bambino non ha scelto lui di nascere ma i genitori, e sta a loro decidere se allevarlo o farlo adottare e per una persona in coma la situazione è la stessa, se decidere di farla rimanere in vita o troncare la sua esistenza con l'eutanasia. E' una questione di coscienza! E se difendere o meno la propria sopravvivenza allora il libero arbitrio diventa una difesa personale, perchè nessuno vuole morire assassinato da qualcun altro e allora ci si difende come può!
E questa canzone che ho postato la dice tutta su quello che dico!
https://www.youtube.com/watch?v=KoYw0LHEWLM
Eppure secondo me non è così, i bambini subiscono le scelte altrui che possono condizionare il loro futuro e scelte a propria volta. C'è chi adulto non lo diventerà mai e non potrà scegliere cosa è bene o cosa è male perchè non lo saprà mai morendo in età in cui ancora non può operare delle scelte ma solo subire quelle di altri.
Appunto la canzone cosa dimostra? Ci hanno insegnato che uccidere è male, quindi la guerra è male, non bene. I soldati chiamati a combattere per una guerra riconosciuta come "male" uccidono, sono liberi di sceglierere? Non è sempre così perchè qualcuno potrebbe intortarli e far credere che sia un bene, che ci sia una giusta causa, ma come conciliamo il fatto che uccidere è un male? Se io rinuncio ad uccidere, qualcun altro potrebbe non farlo condizionato dalla paura e dal senso del dovere, non realmente libero di scegliere.
Non siamo sempre liberi di scegliere tra il bene e il male senza condizionamenti e ripeto non tutti possiamo scegliere il nostro futuro o cosiddetto "destino" o sorte che dir si voglia.
Anche per l'eutanasia, attualmente nel nostro paese, non possiamo scegliere come morire e quando, non c'entra tanto la coscienza, c'entrano regole etiche e morali imposte dalla società in cui viviamo che probabilmente si rifanno al comandamento di "non uccidere", sì ma se lo decido io, sarò libera o no? Quindi non siamo così liberi di scegliere come potrebbe sembrare.
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La canzone invita Piero a sparare al suo nemico prima che questi spara a lui, allora questa decisione dettata dal libero arbitrio diventa sopravvivenza per sè stessi, ed è una scelta che viene dal proprio istinto. Se uno ti fà del male l'istinto ti fa decidere se passarci sopra oppure vendicarsi per il torto subito, è una questione di scelte che si fanno nella vita e bisogna vedere il contesto in cui ci si trova!
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Originariamente Scritto da
ReginaAutunno
La canzone invita Piero a sparare al suo nemico prima che questi spara a lui, allora questa decisione dettata dal libero arbitrio diventa sopravvivenza per sè stessi, ed è una scelta che viene dal proprio istinto. Se uno ti fà del male l'istinto ti fa decidere se passarci sopra oppure vendicarsi per il torto subito, è una questione di scelte che si fanno nella vita e bisogna vedere il contesto in cui ci si trova!
Istinto e libero arbitrio sono contrari
E' l'istinto che suggerisce a Pietro di sparare per salvare la pelle, l'istinto di sopravvivenza per la precisione.
Il turbamento di Pietro nasce dalle sue considerazioni, Pietro non fa quasi in tempo a scegliere, quasi non fa a tempo ad attuare il suo libero arbitrio, perché mentre ragiona sulle conseguenze del suo gesto, la reazione fulminea del nemico pone fine al pensiero della morte altrui e dà il via alle considerazioni sulla propria morte
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Breakthru
Istinto e libero arbitrio sono contrari
E' l'istinto che suggerisce a Pietro di sparare per salvare la pelle, l'istinto di sopravvivenza per la precisione.
Il turbamento di Pietro nasce dalle sue considerazioni, Pietro non fa quasi in tempo a scegliere, quasi non fa a tempo ad attuare il suo libero arbitrio, perché mentre ragiona sulle conseguenze del suo gesto, la reazione fulminea del nemico pone fine al pensiero della morte altrui e dà il via alle considerazioni sulla propria morte
Secondo me invece sono la stessa cosa! Se il libero arbitrio non fosse anche istinto di sopravvivenza saremmo tutti succubi del più forte o del più veloce a premere il grilletto!
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ReginaAutunno
Secondo me invece sono la stessa cosa! Se il libero arbitrio non fosse anche istinto di sopravvivenza saremmo tutti succubi del più forte o del più veloce a premere il grilletto!
se libero arbitrio e istinto di sopravvivenza sono la stessa cosa vuol dire che anche gli animali sono dotati di libero arbitrio.
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Originariamente Scritto da
Breakthru
se libero arbitrio e istinto di sopravvivenza sono la stessa cosa vuol dire che anche gli animali sono dotati di libero arbitrio.
Per me non sono la stessa cosa, se ti lasci guidare dall'istinto di sopravvivenza non usi la ragione che potrebbe portati a scegliere di sacrificare la tua vita a favore di altri.
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LadyHawke
Per me non sono la stessa cosa, se ti lasci guidare dall'istinto di sopravvivenza non usi la ragione che potrebbe portati a scegliere di sacrificare la tua vita a favore di altri.
Decidere di sparare o no, se spari per paura è istinto*, se spari per scelta o non spari per scelta è libero arbitrio
* o se scappi in preda al panico è istinto
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Breakthru
-- se libero arbitrio e istinto di sopravvivenza sono la stessa cosa vuol dire che anche gli animali sono dotati di libero arbitrio. --
Ma tu sai bene che il vanitoso peloso bipede vuol distinguersi-differenziarsi dal resto del (divin)creato !
E questo lo si desume dai quei significativi passi che l' illuminato (?!?) autore della Genesi riporta in quel primo Libro del Tanak !
Del resto basterebbe soffermarsi su quel mitico e primo capitolo delle Genesi _ per rendersi conto come, il supponente umanoide, imputi proprio al divinVasaio la sua precisa ed assoluta volonta' (!) nel volerlo differenziare da TUTTO il resto della realta' !
Intendi ??
ciaooooo
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Breakthru
se libero arbitrio e istinto di sopravvivenza sono la stessa cosa vuol dire che anche gli animali sono dotati di libero arbitrio.
Gli animali vivono sulla legge della sopravvivenza e dell'esigenza del mangiare, noi esseri umani siamo dotati di ragione e la capacità di scegliere tra ciò che è giusto o sbagliato e sono due cose ben distinte e separate!
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LadyHawke
Per me non sono la stessa cosa, se ti lasci guidare dall'istinto di sopravvivenza non usi la ragione che potrebbe portati a scegliere di sacrificare la tua vita a favore di altri.
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Breakthru
Decidere di sparare o no, se spari per paura è istinto*, se spari per scelta o non spari per scelta è libero arbitrio
* o se scappi in preda al panico è istinto
Mi sembrano due interventi simili e corretti.
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ReginaAutunno
Secondo me invece sono la stessa cosa! Se il libero arbitrio non fosse anche istinto di sopravvivenza saremmo tutti succubi del più forte o del più veloce a premere il grilletto!
Gesù, col suo comportamento, insegna che ha deciso di sua sponte, esercitando il libero arbitrio, di essere succube dei suoi carnefici; e , secondo me, questo comportamento insegna che con Gesù non si è mai liberi di agire istintivamente, ma coscientemente.
Pietro è ancora istintivo, Gesù non più.
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ReginaAutunno
Nel caso delle persone intelligenti è un premio, per chi non lo è, una condanna. Perchè chi pensa prima di parlare o scrivere qualsiasi cosa è meritevole del libero arbitrio, chi invece scrive giusto per... Non se lo merita! Soddisfatto?
Regina ciao! Non si acquista la Grazia di Dio per merito. Essa è...gratis, lo dice l'etimologia stessa della parola.
Egualmente Dio non fa distinzione di persone quando si parla di Libero Arbitrio: Ce l'abbiamo tutti. Buoni e cattivi, ricchi e poveri, credenti e non credenti.
E' semmai dell'uso che ne facciamo, che Dio un giorno ci chiederà conto. Questo si.
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vedi, tu enunci queste formule, senza renderti conto della loro contraddizione logica; vediamo:
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conogelato
Regina ciao! Non si acquista la Grazia di Dio per merito. Essa è...gratis, lo dice l'etimologia stessa della parola.
benissimo, anche se il concetto di Paolo è un po' diverso: lui dice che la fede - ossia quella Grazia di cui si parla - non è un merito, in quanto dono di Dio; questo è un concetto diverso, che non esclude quello che enunci tu, dicendo che la Grazia non viene elargita per meriti;
fin qui, ci siamo ?
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Egualmente Dio non fa distinzione di persone quando si parla di Libero Arbitrio: Ce l'abbiamo tutti. Buoni e cattivi, ricchi e poveri, credenti e non credenti.
bene; ma allora mi devi spiegare che differenza ci sarebbe tra un credente ed un non credente che facciano buon uso del loro libero arbitrio e, soprattutto, perché Dio faccia quel dono ad alcuni e ad altri no;
perché qui i casi sono due: o
a) il credere distingue in modo essenziale e imprescindibile - nulla salus extra ecclesiam, non c'è salvezza al di fuori della Chiesa; ma, siccome quel credere è deciso da Dio stesso con un suo intervento su ciascuno di noi, e questo sarebbe la negazione del libero arbitrio; cioè, si è pii per decisione di Dio, e non per proprio merito, come afferma Paolo; cioè, ci si salva per sola fede, sentimento, come concludono Agostino e Lutero, e che ciò sia unicamente imputabile ad una scelta di Dio; oppure
b) nel giudizio di Dio conta effettivamente l'uso che ognuno fa del proprio libero arbitrio nel proprio agire;
ma, se così fosse, sarebbe la Grazia della fede ad essere irrilevante, prescindibile, dispensabile, e così tutta la stessa necessità di Cristo e lo stesso intervento divino nel conferire quella Grazia; cioè, sarebbe la possibilità di salvarsi per sola ragione, anche non avendo ricevuto il dono della fede, la Grazia;
cioè, in soldoni, un non credente si salverebbe agli occhi di Dio se, obbedendo solo alla propria coscienza, seguisse il precetto morale evangelico, pur non credendo alla divinità e alla resurrezione di Cristo; le quali, però, diventerebbero accessorie, prescindibili; è possibile ?
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E' semmai dell'uso che ne facciamo, che Dio un giorno ci chiederà conto. Questo si.
beh, in questo modo, quel merito che Paolo caccia dalla porta, lo fai rientrare dalla finestra, e allora ti tocca argomentare in smentita di quella dottrina;
cioè, da cosa dipende quell'accogliere o rifiutare di cui parli sempre ? se affermi che dipende dalla nostra libertà, stai negando che quella fede che induce ad accogliere sia un dono discrezionale di Dio, e quindi fai ricadere la responsabilità sulla persona;
d'altro canto, se invece ritieni essenziale l'intervento divino sul sentimento della persona, stai affermando che in ultima analisi, il nostro comportamento è decisione di Dio, e pertanto non possiamo essere imputabili, né giudicabili, e siamo, in effetti, burattini, predestinati; con l'importante differenza, questa sì rilevante, del sentimento col quale viviamo questa condizione, che è appunto il filone paolino-agostiniano-luterano;
Pietro non era libero di non rinnegare Gesù, ma era, evidentemente, predestinato; altrimenti, avrebbe smentito la prescienza divina; ma è stato perdonato perché ha vissuto quella circostanza obbligata con un sentimento di sofferenza, da subito, nell'incredulità;
se valesse il criterio del libero arbitrio, si dovrebbe concludere per una colpevolezza di Pietro; altrimenti, se il perdono fosse indistintamente per tutti allo stesso modo, non si vede in cosa distinguere Bene e Male;
il punto che ti sfugge è che nel momento in cui postuli il libero arbitrio, sottrai all'onnipotenza divina quell'ambito di libertà umana - quindi neghi la stessa onnipotenza: c'è qualche foglia che si muove malgrado Dio, e contro il suo volere - dato che anche l'ottriazione divina di quella libertà sarebbe pur sempre una decisione compiuta nella prescienza di ciò che accadrà, a meno di contestare l'onniscienza divina;
e questo è solo uno dei tanti profili contraddittori di tutto il sistema.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Regina ciao! Non si acquista la Grazia di Dio per merito. Essa è...gratis, lo dice l'etimologia stessa della parola.
La storia insegna che esiste anche la "disgrazia" di Dio; io sono convinto che la "grazia" di Dio vada meritata, "grazia" che non può mai essere "disgrazia" ( esiste già una specie di separazione, ancora misteriosa, tra materia ed antimateria), perché la bontà è implicita nel nome "grazia", come ad esempio "buono" o "cattivo".
Ti sei mai chiesto perché esistono due opposti?
Oppure perché tuo padre "conone" ha insegnato già da piccolo al figlio "conino" a distinguerlo? Forse così, a caso:asd:...o meglio a testa e croce:rotfl:.
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crepuscolo
Gesù, col suo comportamento, insegna che ha deciso di sua sponte, esercitando il libero arbitrio, di essere succube dei suoi carnefici; e , secondo me, questo comportamento insegna che con Gesù non si è mai liberi di agire istintivamente, ma coscientemente.
Pietro è ancora istintivo, Gesù non più.
Per Gesù è stata una sua scelta essere succube dei suoi carnefici per uno scopo ben preciso: rivelare l'amore di Dio, quindi il libero arbitrio diventa una scelta ben precisa e ponderata, Pietro invece è istintivo di natura e quando si è così il libero arbitrio fa fare anche cose sbagliate che sono scritte dal Vangelo.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Regina ciao! Non si acquista la Grazia di Dio per merito. Essa è...gratis, lo dice l'etimologia stessa della parola.
Egualmente Dio non fa distinzione di persone quando si parla di Libero Arbitrio: Ce l'abbiamo tutti. Buoni e cattivi, ricchi e poveri, credenti e non credenti.
E' semmai dell'uso che ne facciamo, che Dio un giorno ci chiederà conto. Questo si.
Ci chiederà conto si, perchè non sempre usiamo la nostra libertà di scelta come dovremmo, ricordati però che siamo umani e che errare è umano, perseverare è diabolico!