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I primitivi comunque usavano dare un colpo di clava in testa alle femmine per provocare il fulmine che avrebbe poi sancito la coppia. :D
No perché a quanto capisco, una volta creata la coppia, diventa tabù, farla scoppiare!! :rotfl:
https://www.youtube.com/watch?v=v3oFPEsDYTk
Bel film.... bella Danila!!!
:love:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Scusa eh, ma se due hanno un modo di vedere le cose contrapposto manco ci diventano, coppia.
Il discorso è che se l'individuo non sa stare bene con se stesso non starà mai bene con nessuno, dunque si, l'individualità è fondamentale.
Poi pensarsi come coppia viene automatico con il passare del tempo insieme. Ma questo non deve far perdere se stessi come singoli. E te lo direbbe qualsiasi psicologo. Altrimenti si creano delle relazioni malate.
MA soprattutto, stare insieme è una condivisione di intenti e di sentimenti. Se queste cose vengono meno, mi spieghi per quale motivo due dovrebbero continuare a stare insieme?
Giriamo in tondo: Non riesco a farmi capire. Il singolo non sparisce, Dark. Si fonde! Altrimenti non c'è Coppia. Ci sono due individualità che cercano di andare d'accordo....che si accomodano....che fanno compromessi.....
Io parlo di accettarsi, comprendersi e amarsi reciprocamente per quel che si è. Totalmente! Amare totalmente una Persona finanche nei suoi difetti. Anteporre il suo bene al nostro.
Questo vale molto più del semplice sentimento. Non possiamo fondare la Coppia sul sentimento, che per sua natura è ondivago e mutuante. Oggi ci si separa, si divorzia, si cambia in continuazione partner proprio perchè seguiamo questo paradosso e questo equivoco. Cercheremo la persona "giusta" per anni ed anni. Senza trovarla mai.
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Basarsi sul "sentimento" non significa forse accettarsi, comprendersi ed amarsi? E' ovvio che sia così, ma dimentichi che noi non siamo dei pezzi di marmo che rimangono sempre uguali, fermi in eterno su quello che sentiamo oggi, dimentichi che l'essere umano è per sua natura mutevole per cui non è detto che ciò che sento oggi sia la stessa cosa che sentirò fra 10, 20 anni. SENTIMENTO significa semplicemente "ciò che senti, ciò che vivi", non capisco perché svaluti questa espressione, proprio tu, la persona "sentimentale" è romantica, amorevole per definizione. Ma ciò che sento è ciò che sento ADESSO, tu pretenderesti che uno conservasse in eterno gli stessi sentimenti. Può non accadere, ti sembra un delitto? Rispondimi a questo, così per capirci...
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È come buttare una pietra a mare
Quello che forse Cono ignora è che parecchia della “sua” gente, la persona giusta la aspetta tutta la vita, senza trovarlo/a mai (intanto possono fare sempre da badanti ai genitori anziani) perché quello/a: bella/o, buono/a, che non voglia farti del male, che viva nel compimento della celeste felicità
Semplicemente non arriva con Amazon
E’ una copertura della paura delle fragilità, che per certe personalità risultano insormontabili
Nell’apertura all’amore e alla gioia semplicemente non dovrebbe esserci tutto quello che Cono fa emergere
Lui senza rispetto semplifica e livella tutto, riducendo il dolore delle persone coinvolte semplicemente al ganzo di mamma (beh si sta dicitura mi ha particolarmente colpita) ma non alla squinzia di papà
Perché, nemmeno troppo velatamente, i virtuosismi e i carismi si sa da che parte pendono
E lui continua a non centrare il punto e non lo centrerà mai
Perché questo suo modo di essere e di porsi lo mette al sicuro da tutto: dalla sua coscienza e da Dio
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Giriamo in tondo: Non riesco a farmi capire. Il singolo non sparisce, Dark. Si fonde! Altrimenti non c'è Coppia. Ci sono due individualità che cercano di andare d'accordo....che si accomodano....che fanno compromessi.....
Io parlo di accettarsi, comprendersi e amarsi reciprocamente per quel che si è. Totalmente! Amare totalmente una Persona finanche nei suoi difetti. Anteporre il suo bene al nostro.
Questo vale molto più del semplice sentimento. Non possiamo fondare la Coppia sul sentimento, che per sua natura è ondivago e mutuante. Oggi ci si separa, si divorzia, si cambia in continuazione partner proprio perchè seguiamo questo paradosso e questo equivoco. Cercheremo la persona "giusta" per anni ed anni. Senza trovarla mai.
Eh no Cono. Si fonde un cavolo. Non si fonde proprio nulla. Ognuno è un individuo ben distinto ed è bene che continui a esserlo, oppure uno dei due semplicemente finirà per venire annullato dall'altro. Perché ognuno ha le proprie esigenze, che sono differenti da quelle dell'altra persona, e lo stesso suo diritto di soddisfarle. In una coppia come la pensi tu torniamo al vecchio concetto del pater familias che decide per tutti. Ma anche no, grazie. Per fortuna siamo fuori dal Medioevo, e da un bel po'.
La coppia funziona quando entrambi possono soddisfare le proprie aspirazioni e i propri desideri. E certo, anche facendo sacrifici per l'altro, aiutandosi reciprocamente. Questo è sacrosanto se ci si ama.
Andare oltre il sentimento? Ma non credo proprio. Se manca il sentimento non ha senso esserci alcuna coppia. Se permetti io sto insieme a qualcuno a cui voglio bene, per cui provo qualcosa. Qualcuno che per me è importante e con cui voglio trascorrere la vita. Se questi presupposti vengono meno non ha senso stare insieme.
Ma mi spieghi perché mai due dovrebbero vivere infelici forzando uno stare insieme che non ha più senso di esserci? Guarda che pure io frequento la chiesa e la parrocchia, sono credente, ma sti concetti manco i sacerdoti li tirano fuori. Certo, se si possono risolvere i problemi della coppia tanto meglio, ma in certi casi semplicemente non si possono risolvere. E allora è meglio finirla lì.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Giriamo in tondo: Non riesco a farmi capire. Il singolo non sparisce, Dark. Si fonde! Altrimenti non c'è Coppia. Ci sono due individualità che cercano di andare d'accordo....che si accomodano....che fanno compromessi.....
Io parlo di accettarsi, comprendersi e amarsi reciprocamente per quel che si è. Totalmente! Amare totalmente una Persona finanche nei suoi difetti. Anteporre il suo bene al nostro.
Questo vale molto più del semplice sentimento. Non possiamo fondare la Coppia sul sentimento, che per sua natura è ondivago e mutuante. Oggi ci si separa, si divorzia, si cambia in continuazione partner proprio perchè seguiamo questo paradosso e questo equivoco. Cercheremo la persona "giusta" per anni ed anni. Senza trovarla mai.
Ma l'innamoramento e la continuazione della vita di coppia è basata sui sentimenti. Certo non solo quelli ma non puoi disgiungere la coppia ed il suo stato, cioè quello di famiglia, la casa, i progetti che ci sono dai sentimenti. Anche perché caro Cono, motivo di crisi è proprio quella mancanza o quel mutamento, perché quell'innamoramento non era così forte, sembrava fosse amore ed invece era un calesse. Pare che uno dei motivi delle crisi a pochi anni dall'unione sia proprio per questo. E cosa vuoi tenere in piedi, una farsa, una bugia di relazione? Non è un caso poi che spesso ti viene ribadito che l'inesperienza, le fantasie romantiche, il desiderio di affrancarsi dalla famiglia di origine portino a formare coppie che poi scoppiano. E cosa ci ricaveresti se uno dei due fosse meno convinto dell'altro e se i due si sposassero comunque? Per poi magari entrare in crisi, nervosismi e nevrosi?
Ti farei notare un piccolo particolare. Parli di anteporre il proprio bene a quello dell'altro ma anche l'altro dovrebbe anteporre il proprio bene per noi e così in una catena di beni anteposti ai nostri nei confronti di vari soggetti e viceversa. Vedi un po' il casino che viene fuori e tutti i beni da conciliare.
Poi Cono l'annullamento di sé, l'abnegazione totale o quasi che sia, non ha mai portato a tutto quel bene che ti figuri in testa perché tanto poi qualcuno è probabile che prima o poi coverà quel senso di sfruttamento, vuoto, annientamento e da qui un desiderio di rivalsa e di fare qualcosa per sé, per quel non vissuto e goduto.
Ti rifarei notare anche che quel tuo bistrattare i sentimenti, sono quella convenienza, quell'opportunismo del rapporto di coppia, quell'uso della persona quale oggetto, che tu vuoi nascondere sotto il tappeto come la polvere nei cartoni animati. Pensi che nessuno se ne accorga, ma si nota in realtà.
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A proposito di fondersi l'uno nell'altro...
https://youtu.be/8aC_ZgtamVc
:D
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Che poi, al peggio...
https://youtu.be/8RlvEWdzCm0
... non c'è mai fine.
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
Basarsi sul "sentimento" non significa forse accettarsi, comprendersi ed amarsi? E' ovvio che sia così, ma dimentichi che noi non siamo dei pezzi di marmo che rimangono sempre uguali, fermi in eterno su quello che sentiamo oggi, dimentichi che l'essere umano è per sua natura mutevole per cui non è detto che ciò che sento oggi sia la stessa cosa che sentirò fra 10, 20 anni. SENTIMENTO significa semplicemente "ciò che senti, ciò che vivi", non capisco perché svaluti questa espressione, proprio tu, la persona "sentimentale" è romantica, amorevole per definizione. Ma ciò che sento è ciò che sento ADESSO, tu pretenderesti che uno conservasse in eterno gli stessi sentimenti. Può non accadere, ti sembra un delitto? Rispondimi a questo, così per capirci...
Ti ho già risposto, sui sentimenti. Molte volte. A scanso di equivoci te lo faccio ripetere da chi ne sa enormemente più di me. Ciao!
"E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!
Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani: anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli. In questo cammino è importante, è necessaria la preghiera, sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti e due insieme. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. “Signore dacci oggi il nostro amore quotidiano”.
http://www.vatican.va/content/france...fidanzati.html
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Eh no Cono. Si fonde un cavolo. Non si fonde proprio nulla. Ognuno è un individuo ben distinto ed è bene che continui a esserlo, oppure uno dei due semplicemente finirà per venire annullato dall'altro. Perché ognuno ha le proprie esigenze, che sono differenti da quelle dell'altra persona, e lo stesso suo diritto di soddisfarle. In una coppia come la pensi tu torniamo al vecchio concetto del pater familias che decide per tutti. Ma anche no, grazie. Per fortuna siamo fuori dal Medioevo, e da un bel po'.
La coppia funziona quando entrambi possono soddisfare le proprie aspirazioni e i propri desideri. E certo, anche facendo sacrifici per l'altro, aiutandosi reciprocamente. Questo è sacrosanto se ci si ama.
Andare oltre il sentimento? Ma non credo proprio. Se manca il sentimento non ha senso esserci alcuna coppia. Se permetti io sto insieme a qualcuno a cui voglio bene, per cui provo qualcosa. Qualcuno che per me è importante e con cui voglio trascorrere la vita. Se questi presupposti vengono meno non ha senso stare insieme.
Ma mi spieghi perché mai due dovrebbero vivere infelici forzando uno stare insieme che non ha più senso di esserci? Guarda che pure io frequento la chiesa e la parrocchia, sono credente, ma sti concetti manco i sacerdoti li tirano fuori. Certo, se si possono risolvere i problemi della coppia tanto meglio, ma in certi casi semplicemente non si possono risolvere. E allora è meglio finirla lì.
Vai in chiesa e non ascolti mai "...I due saranno una carne sola"?
Sei credente e non credi vere le Parole del Signore "L'uomo non separi quel che Dio unisce"?
Andiamo bene! :Oddio:
In più, come hai sempre detto, niente Matrimonio e niente Figli. Per il deja vu della religione fai da te, sono concetti superati. Chiaro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
È come buttare una pietra a mare
Quello che forse Cono ignora è che parecchia della “sua” gente, la persona giusta la aspetta tutta la vita, senza trovarlo/a mai (intanto possono fare sempre da badanti ai genitori anziani) perché quello/a: bella/o, buono/a, che non voglia farti del male, che viva nel compimento della celeste felicità
Semplicemente non arriva con Amazon
E’ una copertura della paura delle fragilità, che per certe personalità risultano insormontabili
Nell’apertura all’amore e alla gioia semplicemente non dovrebbe esserci tutto quello che Cono fa emergere
Lui senza rispetto semplifica e livella tutto, riducendo il dolore delle persone coinvolte semplicemente al ganzo di mamma (beh si sta dicitura mi ha particolarmente colpita) ma non alla squinzia di papà
Perché, nemmeno troppo velatamente, i virtuosismi e i carismi si sa da che parte pendono
E lui continua a non centrare il punto e non lo centrerà mai
Perché questo suo modo di essere e di porsi lo mette al sicuro da tutto: dalla sua coscienza e da Dio
15 maggio ore 02,38: Ho parlato dei Figli, a contatto con "la ganza di mamma e la ex di babbo". Ci sentiamo così giusti Efua, nel voler mettere al primo posto i diritti di noi grandi, da non renderci minimamente conto che esistono anche quelli dei piccoli. Perdipiù chiamando tutto questo "apertura all'amore a alla gioia"!!!
Il dolore delle Persone lo conosco. Lo tocco con mano ogni giorno. E ti dico che ha radici in noi stessi. Non negli altri. Ha radici nella nostra profonda incapacità di amare le Persone per quello che sono, di mettere il loro Bene prima del nostro. Se non capiamo questo, giocheremo tutta la Vita a ping-pong, sacrificando ogni cosa (ahimè spesso anche i nostri Figli) per raggiungere questo falso ideale.
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Ma se questi cosiddetti ganzi sono brave persone, in che modo ledono i diritti della progenie, impediscono la loro legittima aspirazione a non avere alcun rapporto sociale? Quello lo fanno anche i genitori biologici.
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C'è stata un'apertura da parte di Cono nei confronti della ganza di mamma :D
I ganzi e le ganze vanno a separare ciò che Dio ha unito, ti sembra niente?!
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Io la vedo in maniera molto semplice.
Quando si comprende che l’amore, l’attrazione, e gli altri aspetti fondamentali della coppia non ci sono più, o non ci sono mai stati, è importante acquisirne coscienza senza sviluppare rancore, odio o desiderio di vendetta.
La crisi della coppia può creare l’opportunità di comprendere cosa i due partner veramente vogliono, quali sono i loro bisogni per riprendere a vivere, per cercare e trovare un nuovo rapporto di coppia vero e appagante. Un nuovo rapporto famigliare.
Sia che si rimanga all’interno del rapporto o che si decida, di comune accordo, di chiuderlo per ricominciare, ognuno per proprio conto, una nuova vita.
Acquisire coscienza, non perdurare in una situazione divenuta insopportabile e ricominciare a vivere.
Al bando costrizioni assurde legate ad atavismi religiosi o di falsa morale. Anche i figli, se ci sono, vivranno molto meglio.
Alla fine si tratta solo di essere consapevoli che un rapporto può anche finire, se davvero vogliamo il bene dei nostri figli, se vogliamo bene a noi stessi, dobbiamo chiudere una parentesi ed aprirne un'altra, per dare nuove opportunità a tutti.
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Dunque come si cura questa paura del “per sempre”?
Io mi chiederei come si cura la fissazione del PER SEMPRE. Solo un folle può scommettere quello che potrà sentire fra 20, 30 anni. Io avrei una paura folle di una donna che mi promette "amore eterno". Sto insieme a mia moglie da 30 anni, non perché ci siamo promessi amore PER SEMPRE. Diciamo che finora è andata bene, ma poteva andar meno bene, infatti un paio di volte almeno stavamo per lasciarci. Forse non lo sai, ma la vita è così. Non lo era cento anni fa, perché anche se il matrimonio andava a puttane si era obbligati dallo stato, dalla chiesa, dalla morale pubblica a stare insieme lo stesso. Si soffriva come cani, soffrivano soprattutto le donne, come potranno confermarti le donne di questo stesso forum. Perché il marito poteva avere la sua vita, le sue amicizie, le sue sgualdrine, continuare a vivere una facciata per il mondo mentre la moglie in casa penava e faticava. Questo forse a te sarebbe sembrato giusto, a me invece abominevole.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
Dunque come si cura questa paura del “per sempre”?
Io mi chiederei come si cura la fissazione del PER SEMPRE. Solo un folle può scommettere quello che potrà sentire fra 20, 30 anni. Io avrei una paura folle di una donna che mi promette "amore eterno". Sto insieme a mia moglie da 30 anni, non perché ci siamo promessi amore PER SEMPRE. Diciamo che finora è andata bene, ma poteva andar meno bene, infatti un paio di volte almeno stavamo per lasciarci. Forse non lo sai, ma la vita è così. Non lo era cento anni fa, perché anche se il matrimonio andava a puttane si era obbligati dallo stato, dalla chiesa, dalla morale pubblica a stare insieme lo stesso. Si soffriva come cani, soffrivano soprattutto le donne, come potranno confermarti le donne di questo stesso forum. Perché il marito poteva avere la sua vita, le sue amicizie, le sue sgualdrine, continuare a vivere una facciata per il mondo mentre la moglie in casa penava e faticava. Questo forse a te sarebbe sembrato giusto, a me invece abominevole.
:lode:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
Io la vedo in maniera molto semplice.
Quando si comprende che l’amore, l’attrazione, e gli altri aspetti fondamentali della coppia non ci sono più, o non ci sono mai stati, è importante acquisirne coscienza senza sviluppare rancore, odio o desiderio di vendetta.
La crisi della coppia può creare l’opportunità di comprendere cosa i due partner veramente vogliono, quali sono i loro bisogni per riprendere a vivere, per cercare e trovare un nuovo rapporto di coppia vero e appagante. Un nuovo rapporto famigliare.
Sia che si rimanga all’interno del rapporto o che si decida, di comune accordo, di chiuderlo per ricominciare, ognuno per proprio conto, una nuova vita.
Acquisire coscienza, non perdurare in una situazione divenuta insopportabile e ricominciare a vivere.
Al bando costrizioni assurde legate ad atavismi religiosi o di falsa morale. Anche i figli, se ci sono, vivranno molto meglio.
Alla fine si tratta solo di essere consapevoli che un rapporto può anche finire, se davvero vogliamo il bene dei nostri figli, se vogliamo bene a noi stessi, dobbiamo chiudere una parentesi ed aprirne un'altra, per dare nuove opportunità a tutti.
Parole d'oro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
C'è stata un'apertura da parte di Cono nei confronti della ganza di mamma :D
I ganzi e le ganze vanno a separare ciò che Dio ha unito, ti sembra niente?!
È tanta roba, ma la parte lesa non sono i bambini, al limite è Dio.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
Io la vedo in maniera molto semplice.
Quando si comprende che l’amore, l’attrazione, e gli altri aspetti fondamentali della coppia non ci sono più, o non ci sono mai stati, è importante acquisirne coscienza senza sviluppare rancore, odio o desiderio di vendetta.
La crisi della coppia può creare l’opportunità di comprendere cosa i due partner veramente vogliono, quali sono i loro bisogni per riprendere a vivere, per cercare e trovare un nuovo rapporto di coppia vero e appagante. Un nuovo rapporto famigliare.
Sia che si rimanga all’interno del rapporto o che si decida, di comune accordo, di chiuderlo per ricominciare, ognuno per proprio conto, una nuova vita.
Acquisire coscienza, non perdurare in una situazione divenuta insopportabile e ricominciare a vivere.
Al bando costrizioni assurde legate ad atavismi religiosi o di falsa morale. Anche i figli, se ci sono, vivranno molto meglio.
Alla fine si tratta solo di essere consapevoli che un rapporto può anche finire, se davvero vogliamo il bene dei nostri figli, se vogliamo bene a noi stessi, dobbiamo chiudere una parentesi ed aprirne un'altra, per dare nuove opportunità a tutti.
A tal proposito mi sono ricordata della firma di LadyHawke
Disarmante nella sua semplicità
Purtroppo troppo spesso si perde di vista l’essenziale
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
Io la vedo in maniera molto semplice.
Quando si comprende che l’amore, l’attrazione, e gli altri aspetti fondamentali della coppia non ci sono più, o non ci sono mai stati, è importante acquisirne coscienza senza sviluppare rancore, odio o desiderio di vendetta.
La crisi della coppia può creare l’opportunità di comprendere cosa i due partner veramente vogliono, quali sono i loro bisogni per riprendere a vivere, per cercare e trovare un nuovo rapporto di coppia vero e appagante. Un nuovo rapporto famigliare.
Sia che si rimanga all’interno del rapporto o che si decida, di comune accordo, di chiuderlo per ricominciare, ognuno per proprio conto, una nuova vita.
Acquisire coscienza, non perdurare in una situazione divenuta insopportabile e ricominciare a vivere.
Al bando costrizioni assurde legate ad atavismi religiosi o di falsa morale. Anche i figli, se ci sono, vivranno molto meglio.
Alla fine si tratta solo di essere consapevoli che un rapporto può anche finire, se davvero vogliamo il bene dei nostri figli, se vogliamo bene a noi stessi, dobbiamo chiudere una parentesi ed aprirne un'altra, per dare nuove opportunità a tutti.
Come si fa a chiamarla semplicemente parentesi, Kanyu? Se ne chiude una, se ne apre un'altra, poi si chiude anche quest'altra e se ne riapre un'altra e via e via.....
In tutto questo, il mio pensiero più grande è per l'anello debole della catena: I Bambini! I Figli. I minori.
A noi non fa ormai nessun effetto passare da una storia all'altra, ma a loro? Non ce l'hanno, loro, il Diritto Naturale a crescere confrontandosi con un'unica Mamma e un unico Papà? Con l'universo maschile e quello femminile? Già per loro è arduo, dati alla mano, venire al mondo. Rarissimo che abbiano fratelli. Ora ci siamo presi anche la briga di inventare per loro le "famiglie" allargate!!! Io credo che il nostro egoismo sia veramente sconfinato.....
"Non tutti diventiamo genitori ma l’esperienza di essere figli ci accomuna sempre, perché nasciamo figli e, come scrive Recalcati, la condizione di figlio coincide con l’essere umano. È un’esperienza che influenza la nostra vita ed il modo in cui costruiamo le nostre relazioni: le nostre amicizie, i rapporti d’amore, la scelta di fare o non fare figli, il desiderio di quanti figli avere ed il modo in cui facciamo i genitori a nostra volta.
Perché è così fondamentale? Perché è il primo ruolo che assumiamo nel corso della vita.
Esistono degli stereotipi sui figli, che avrai sentito nominare senz’altro almeno una volta: i primogeniti sono più responsabili, gli ultimogeniti sono più coccolati e i figli unici sono viziati. Sono luoghi comuni che spesso hanno un fondamento di verità, perché nascere primi, ultimi, in famiglie molto numerose oppure essere unici, fa differenza. Sono diverse le aspettative dei nostri genitori, sono diverse le esperienze di competizione o cooperazione che facciamo, è diverso il senso di solitudine che proviamo."
https://www.psicologagrassopadova.com/fratelli/
L'inchiesta. «Figli unici, relazioni più povere»
Pedagogisti e psicoterapeuti: così, nelle famiglie sempre meno numerose, la competizione supera la solidarietà.
Dal bambino-tiranno alla società fraterna. Sembra un passaggio scontato nelle famiglie numerose quando dai giochi agli abiti tutto è condiviso tra fratelli, compreso l’affetto e le attenzioni degli adulti. Ma in una società che si adegua velocemente alla dinamica del figlio unico – quando non sceglie di perseguire la strada del no kid – a perdere non è solo la famiglia, che per i più svariati motivi fa meno bimbi di quelli che desidera. L’impoverimento in generale è nelle relazioni e nell’attitudine alla reciprocità, nel sentirsi più 'io' nel mondo che non 'noi' su questa terra. Soprattutto per quei bambini principi in un regno di grandi, che su quel fagottino ripongono tutto, dalle ansie alle attese. A sostenerlo sono pedagogisti e psicoterapeuti dell’età evolutiva che per la famiglia chiedono maggiori attenzioni nelle politiche d’accompagnamento alla genitorialità. Aiuto reciproco, dinamiche orizzontali, esercizio alla solidarietà piuttosto che alla competitività, inoltre, diventano i modelli educativi da perseguire per abituare i bambini alla vita futura. Economici, lavorativi, sociali, età avanzata del primo parto: le ragioni che hanno fatto cadere l’Italia nell’inverno demografico sono tante. Le dimissioni in bianco, poi, sono solo uno dei campanelli d’allarme di una collettività che non agevola la maternità. Lo scorso anno nel nostro Paese si è avuto il record negativo di nascite, 514mila, e il numero di bimbi medi per donna è sceso a 1,39. A preoccupare è anche l’aumento del 10% in dieci anni delle coppie senza figli - oggi al 31% - che rende il nostro Paese il primo in Europa per numero di coniugi childfree. Sembra che si sia persa, insomma, quella capacità generativa che è libertà e dono, non corda che avvinghia. Sempre meno bambini, così, possono fare esperienza delle «relazioni insostituibili tra fratelli», che sono invece una «straordinaria palestra generazionale » secondo il pedagogista Domenico Simeone, perché li mette precocemente a contatto con l’alterità. Con fratelli e sorelle, difatti, s’instaura un rapporto in cui «si attivano progetti di reciprocità educativa» – spiega il docente della Cattolica – e s’impara anche «a capire che non si è l’unico oggetto di amore, ma che anzi l’amore deve e può essere condiviso». I figli unici, al contrario, spesso non hanno opportunità di confronto e rimangono al centro delle dinamiche degli adulti «senza poter sviluppare le relazioni orizzontali», aggiunge Simeone. Certo, il rapporto con i grandi è fondamentale, tanto quanto che i più piccoli «condividano esperienze e sperimentino capacità» con altri bambini, anche se questo significa – ammette – affrontare persino frustrazioni «che comunque fanno parte della fatica di crescere ». Come fare ora in case con figli unici? Si può iniziare creando «opportunità di relazioni con altre famiglie con figli della stessa età», ipotizza l’esperto in pedagogia della vita, abitando non solo gli appartamenti, ma «le piazze e i luoghi di socializzazione». Poi, però, è necessario riprendere la dinamica della «comunità che forma», visto che l’educazione non è un fatto privato, ma assunzione di responsabilità partecipata dentro e fuori casa. Oggi tuttavia in nuclei familiari sempre più ridotti, il bambino spesso vive una dimensione dell’io imperante, senza riuscire a «centrare il positivo del noi». Per Alberto Pellai, neuropsichiatra dell’età evolutiva, la tendenza alla «strutturazione dell’identità narcisistica» si ridimensiona, da un lato, comprendendo che «solo in una logica di relazione condivisa» si rende più spiccato il processo di autonomia del figlio. E, dall’altro, recuperando dal passato la visione di «maternità e paternità sociale, quando non si era genitori solo dei propri figli, ma di una generazione»
https://www.avvenire.it/attualita/pa...la-solidariet-
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Doppio
È tanta roba, ma la parte lesa non sono i bambini, al limite è Dio.
No Doppio, Dio ci vuole felici. Noi invece pensiamo che voglia limitarci. Mettere steccati alla nostra Libertà.....
Dio non ci dice "Siate fecondi, crescete, rimanete insieme, perdonatevi, non desiderate la Donna o l'Uomo altrui" così, per farci un dispetto. Ce lo dice perchè ci ama. Perchè sa dov'è il nostro vero Bene.
Ma noi, come qualcun'altro, ci lasciamo ingannare e infinocchiare dal Maligno.
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Io vorrei sapere dove è che vede Cono tutte queste persone che aprono e chiudono storie nella loro vita, come aprono e chiudono le finestre per arieggiare i locali prima di soggiornarvi
Poi ovviamente essere figli unici è pure una colpa
La terra non ci regge più, qualora ti interessasse saperlo
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Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Io vorrei sapere dove è che vede Cono tutte queste persone che aprono e chiudono storie nella loro vita, come aprono e chiudono le finestre
penso in tv o nei giornaletti di gossip, visto che pare informatissimo sulle vicissitudini delle celeb's;
teniamocelo stretto, come una moto d'antiquariato rimasta miracolosamente ferma in garage per 70 anni, perfetta, come nuova, tutti i pezzi originali; quando ti ricapita un tipo umano col suo candore, che ti rappresenta il mondo mentale di 60, 70 anni fa ? è come i borgatari romani di Pasolini, preservati per qualche decennio dalla gentrificazione dei quartieri borghesi;
certo, la sua è una finzione, nevrotica, perché sta nel mondo, percepisce tutto; ma è ben fatta, con tutti i dettagli e passaggi logici; puoi osservare come si produce quel tipo di pensiero, se lo leggi con attenzione; non andrebbe avversato o criticato, ma bisognerebbe incoraggiarlo ad esprimersi con parole sue;
quando lo fa, invece di copincollare, scrive cose preziose, interessantissime, che nessuno oserebbe in quel modo.
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Non so fino a che punto va incoraggiato a usare le parole sue
Perché poi invita la malcapitata di turno a non dirgli di no
Ed io al solo pensiero di essere attenzionata in qualche modo, provo orrore :D
Ovviamente comprendo quello che dici Axe
E Cono serve da monito per evitare le vie dell’infelicita’, travestite da bene per la tua felicità
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Io da tutte le fidanzate e i fidanzati di mamma e papà ho avuto solo arricchimenti. Vediamo, Nino mi ha aiutato ad andare al classico e fare l'università, mentre papà avrebbe voluto che facessi il magistrale e poi la maestra, come nonna. Nena, la fidanzata argentina, mi ha comprato tanti bei vestiti firmati coi petroldollari, mi ha insegnato a lavare i piatti ed un po' di spagnolo, ed ha avuto il coraggio di dirmi che sono stonata come una campana; Laura la veronese mi ha fatto fare i primi viaggi della mia vita, vedere Venezia, il lago di Garda, e scoprire che una donna può ordinare una birra grande alle 5 di pomeriggio. :asd: Sarei una persona molto diversa se i miei non avessero divorziato :asd:
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Originariamente Scritto da
nahui
Io da tutte le fidanzate e i fidanzati di mamma e papà ho avuto solo arricchimenti. Vediamo, Nino mi ha aiutato ad andare al classico e fare l'università, mentre papà avrebbe voluto che facessi il magistrale e poi la maestra, come nonna. Nena, la fidanzata argentina, mi ha comprato tanti bei vestiti firmati coi petroldollari, mi ha insegnato a lavare i piatti ed un po' di spagnolo, ed ha avuto il coraggio di dirmi che sono stonata come una campana; Laura la veronese mi ha fatto fare i primi viaggi della mia vita, vedere Venezia, il lago di Garda, e scoprire che una donna può ordinare una birra grande alle 5 di pomeriggio. :asd: Sarei una persona molto diversa se i miei non avessero divorziato :asd:
E' una cosa bellissima e che ti ha fatto sicuramente crescere con una mentalità più aperta e cosmopolita.
Io purtroppo me la sono dovuta creare da sola, mentre i miei passavano il tempo a urlarsi contro, spaccare piatti, mettersi le mani addosso, e io bambina passavo il tempo a cercare di portare una pace che non c'è mai stata. No,ma bellissima cosa la famiglia che rimane unita. :sisi:
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Già, unita dall'odio, dai risentimenti.... :v
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Originariamente Scritto da
Turbociclo
Dunque come si cura questa paura del “per sempre”?
Io mi chiederei come si cura la fissazione del PER SEMPRE. Solo un folle può scommettere quello che potrà sentire fra 20, 30 anni. Io avrei una paura folle di una donna che mi promette "amore eterno". Sto insieme a mia moglie da 30 anni, non perché ci siamo promessi amore PER SEMPRE. Diciamo che finora è andata bene, ma poteva andar meno bene, infatti un paio di volte almeno stavamo per lasciarci. Forse non lo sai, ma la vita è così. Non lo era cento anni fa, perché anche se il matrimonio andava a puttane si era obbligati dallo stato, dalla chiesa, dalla morale pubblica a stare insieme lo stesso. Si soffriva come cani, soffrivano soprattutto le donne, come potranno confermarti le donne di questo stesso forum. Perché il marito poteva avere la sua vita, le sue amicizie, le sue sgualdrine, continuare a vivere una facciata per il mondo mentre la moglie in casa penava e faticava. Questo forse a te sarebbe sembrato giusto, a me invece abominevole.
Il "per sempre" fa presente Dio, Turbociclo. La dimensione eterna di Dio. Cosa hai promesso a tua Moglie quel giorno? "Io prendo te come mia Sposa. E prometto di esserti fedele, sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti ed onorarti per tutti i giorni della mia Vita!"
Guarda che è importante! Non è solo una bella formuletta strappa-lacrime. Gli Sposi chiamano Dio a farsi garante della loro Unione. Ci pensi se aggiustassimo quella frase con l'aggiunta "Fino a quando durerà il sentimento"? Sarebbe da ridere, no? Dio esiste, amico mio. Dio esiste davvero amici ed amiche! Come mai tante volte non ci fidiamo affatto di Lui? Perchè ci condanniamo all'infelicità volendo fare di testa nostra separandoci, cercando altro, chiudendo e riaprendo continue parentesi come diceva ieri Kanyu? Il problema sta in noi: Non negli Altri! Nella nostra profonda incapacità di amare ed accettare il partner o la partner per quello che è.
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Originariamente Scritto da
efua
Io vorrei sapere dove è che vede Cono tutte queste persone che aprono e chiudono storie nella loro vita, come aprono e chiudono le finestre per arieggiare i locali prima di soggiornarvi
Poi ovviamente essere figli unici è pure una colpa
La terra non ci regge più, qualora ti interessasse saperlo
La colpa è nostra, che li costringiamo a vivere da figli unici. E comunque lascia perdere Cono: Secondo te di cosa stanno parlando tutti quei sociologi, esperti familiari, filosofi del diritto che sono stati postati a più riprese sul Forum? Ti sembra davvero che la nostra Occidentale sia una Società felice? A misura d'uomo?
Umberto Galimberti “non facciamo figli? Troppo edonismo”
In una lunghissima intervista al Corriere della Sera il filosofo agnostico che si ispira ai greci Umberto Galimberti si lancia in una critica “sfrenata” ai motivi che celano il drammatico crollo della nascite nel nostro Occidente, Italia in primis: «Colpa dell’edonismo sfrenato: i figli lo ostacolano. Siamo il popolo più debole della terra. Per mangiare, apriamo il frigo anziché sudare nei campi. Ci difendiamo dal resto del mondo con il colonialismo economico, che ha sostituito quello territoriale. L’impero romano cadde così, fra postriboli e spettacoli circensi. Non lavorava più nessuno», spiega l’antropologo e scrittore che si professa “senza speranza” («La speranza è una virtù cristiana»). La decadenza dei costumi ma non solo, il problema è insito negli stessi genitori: «I padri si lamentavano perché i figli non vogliono saperne di portare avanti le loro aziende. Per forza, quando compiono 18 anni gli regalano la Porsche! Si è mai chiesto perché, su 5 milioni d’immigrati, 500.000 siano imprenditori? Vedo negli africani una potenza biologica che noi abbiamo perso."
Per il filosofo “discepolo” di Bontadini, Vanni Rovighi e Severino, la modernità in Italia e in Europa è segnata dalla paralisi, se non addirittura dalla catastrofe: ancora dalla intervista al Corriere Galimberti spiega «Quanta gente c’è in giro che se la mena senza un perché? Spesso sono costretto a dire ai miei pazienti: ma scusi, questi sono problemi, secondo lei?». È infatti anche psicologo e psicoanalista e il giudizio sull’oggi è tanto lucido quanto senza appello: «Il denaro è diventato l’unico generatore simbolico di valori. Non sappiamo più che cosa è bello, vero, giusto, santo. Pensiamo solo a che cosa è utile.
In merito al ruolo “minoritario” che oggi la Chiesa svolge di fronte ai drammi del mondo (secondo l’intervistatore e lo stesso Galimberti) il filosofo racconta un aneddoto su Papa Francesco: «Santità, lei ha messo le persone davanti ai princìpi, però ha un polmone solo, lavora come un pazzo, è pieno di nemici; stia attento a non morire, altrimenti dopo ne eleggono uno che rimette i princìpi davanti alle persone. Lui ha riso e mi ha abbracciato, sussurrando: “Si ricordi che Dio salva le persone, non i princìpi”».
https://www.ilsussidiario.net/news/u...itori/1926192/
Umberto Galimberti, agnostico. Pensa te, Efua. Un agnostico che scrive sul Corriere della sera, le stesse cose che pensa il tanto bistrattato Cono. :Oddio: