Originariamente Scritto da
conogelato
Vogliamo parlare dell'Iliade per esempio? Non ha Valori universali, Breakthru? Trasversali? In grado di arricchire i ragazzi al netto del loro essere credenti o non credenti?
Sapevate che nell’Illiade c’è una delle scene d’amore più commoventi di tutta la letteratura? E sì in questi giorni ne abbiamo bisogno!
Ecco, Ettore è appena morto. Allora Priamo si traveste da mendicante e avanza nella notte per raggiungere la tenda di Achille. E cosa accade? Si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio! Questo è uno dei momenti più intensi di tutta l’Iliade: Priamo, un uomo che è Re nella sua terra, s’inginocchia e bacia quelle «mani tremende».
Bacia la mano di chi gli ha ucciso il figlio! E questo gesto è più potente di mille parole, in questo gesto c’è tutto: umiltà, coraggio, amore incondizionato. E in quel momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, c’è soltanto il dolore di questo padre che chiede che gli venga restituito il corpo del figlio. E poi Priamo fa una cosa altrettanto sconvolgente: parla, mettendo a nudo al suo cuore. «Abbi pietà di me»,dice ad Achille «ho sopportato quello che nessun altro mortale ha sopportato: di portare alla bocca la mano dell’uccisore di mio figlio».
E cosa succede? Che Achille, l’invincibile, l’inamovibile, scosta Priamo dalle sue ginocchia e lo abbraccia. E i due piangono assieme. Ecco come finisce l’Iliade, con questa scena. Che cosa vi sta dicendo Omero? Che la vera «forza» non sta nei muscoli, nella ricchezza o nel potere di una persona.
Priamo ha gli uni e gli altri eppure si inginocchia, Achille non teme nessuno, eppure piange. La vera forza non sta in ciò per cui ti batti ma per cosa ti inginocchi. Sta nella parola che unisce i cuori o li allontana, e sta nell’umiltà, perché amare ed essere umili sono la stessa cosa. E soprattutto ci ricorda che in guerra non ci sono vincitori o sconfitti ma solo cuori lacerati. Dovremmo ricordarlo, no?