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"Lettera sull'amore"
Sull’amore e dintorni ne hanno argomentato per secoli poeti, romanzieri, filosofi e clerici; dagli anni ’50 dello scorso secolo hanno cominciato a dare il loro contributo i sessuologi; a seguire psicologi e psicoterapeuti della coppia. Non bastano. Sono intervenuti anche i sociologi ! Come dimenticare i libri dedicati all’amore dal sociologo Francesco Alberoni ?
Il tema “relazioni di coppia” è sempre interessante e “redditizio” per gli autori, ma costringe a ripetere le stesse cose. Ne è esempio il libro titolato: “Lettera sull’amore”, scritto dallo psichiatra Vittorino Andreoli, pubblicato lo scorso giugno.
Pure lo psichiatra ?…, ma no dai, si va beh, la fase temporanea dell’innamoramento può far vacillare la razionalità dell’individuo e a volte lo psichiatra ci vuole. :wall: :asd:
Penso di dedicare un altro paio di post a questo libro di circa 150 pagine, ma con la vostra collaborazione possiamo ampliare l’orizzonte.
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Allegati: 1
Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
con la vostra collaborazione possiamo ampliare l’orizzonte.
vediamo cosa dice
Allegato 36836
si, amplieremo...amplieremo...
:mmh?:
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Buongiorno Carlino.
Ho letto in modo veloce le 154 pagine del testo di Andreoli e stamane il libro lo abbandonerò al suo destino nello scaffale dedicato al bookcrossing collocato vicino al giornalaio.
Ci sono editori che stampano libri di persone note perché riescono a vendere le copie, ma il contenuto “e na sola”, dicono a Roma (= una fregatura).
Nella prefazione l’autore onestamente dice: “La lettera non ha necessità di un ordine, di una sequenza, richiesti invece da un teorema o da una dimostrazione”. Infatti si fa una lunga chiacchierata sull’amore e dintorni senza dire nulla di nuovo.
Vi offro alla lettura alcuni capoversi per eventuali possibili sviluppi.
“Nella società del tempo presente è forte la tendenza a confondere l’amore con la sessualità, che si può definire l’attrazione dei corpi e la pulsione a unirli, in esercizi o liturgie che rimandano a parti specifiche della nostra anatomia corporea”.
“L’amore contiene la sessualità, ma non è riducibile a questa funzione che ha lo scopo primario di generare e di promuovere il piacere fisico.
Vi sono nel linguaggio comune espressioni, come ‘fare l’amore’, che indicano la tendenza a identificare amore e sessualità, intesa come attivazione di liturgie dell’Eros per la continuazione della specie”.
“L’amore è quell’insieme di quei comportamenti che appartengono ai sentimenti, intesi come ‘legami’ che un individuo stabilisce con l’altro da sé, costituendo la ‘coppia’, in modo che le identità separate si ‘legano’ per meglio rispondere ai bisogni dell’esistenza.
La sessualità, come bisogno fisiologico e pulsionale, si integra perfettamente nella costruzione dell’insieme, poiché l’Eros riguarda la corporeità e l’unione di due corpi è premessa per la liturgia dell’Eros che giunge alla penetrazione e, nella specie umana, diventa la condizione per generare una nuova vita, ma anche per il piacere che si avverte sensorialmente”.
Ecc. ecc..
Cono, nostro martire, frequentatore di sacrestie e lettore di dizionari ecclesiastici, cosa significa “liturgia dell’Eros ?” :asd::eek:
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Mah...saranno i preliminari?:mumble:
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:asd: :approved: Brava Vega !
Si comincia con la liturgia della parola, segue l'offertorio, il rito d’introduzione, la comunione "corporea", e ... mi fermo per non essere "sconcio". :mad:
Fratel Cono se urto la tua suscettibilità dimmelo, cancello senza problemi. :mumble:
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L’amore non si può definire attraverso un concetto unico e universale. L’ amore è quello che rende liberi e ci fa sentire migliori.
L’amore è chimica e quindi causato da dinamiche ormonali e fisiche, però anche la cultura o il periodo (temporale) in cui nasciamo, oltre alle esperienze personali di ciascuno di noi, sono sicuramente importanti per influenzare la scelta della persona che alla fine vorremmo amare, vorremmo solo per noi.
La persona adatta con cui condividere la nostra vita, le nostre esperienze.
Corteggiamento, piacere ed euforia, godimento. Amore fisico e amore che hai dentro la testa.
Vale la pena innamorarsi?
E se poi si perde questo amore?
Tutti sappiamo che ogni cosa finisce, anche le storie d’amore più belle hanno una fine.
E le cause sono molteplici, troppe da elencare, o semplicemente non me la sento di farlo.
Ma anche vivere senza un amore non è vita, almeno non è completa a mio avviso.
Quindi il mio rimedio è: vivi l’amore finchè vale la pena di viverlo.
Poi vivi alla giornata e prendi quello che il fato, il destino, decide di regalarti.
Perché tutto nella vita è un regalo che ti arriva chissà da dove, anche una bellissima (corta o lunga) storia d’amore.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Cono...(omissis(...cosa significa “liturgia dell’Eros ?”
E' la persona adatta alla quale porre la domanda. Altrove ci ha spiegato che il talamo é un altare, al quale ci si avvicina pregando prima del rito.
Maligni (già colpiti da Interdetto), confondendo l'altare con la pagana ara (sacrificale), si chiedevano chi fosse la "vittima".
Sicuramente, date le recentissimi dicharazioni di Bergoglio Francesco, non di genere femminile.
vassapé.
Ci illuminerà, se troverà qualcosa da plagiare o copincollare
:corn:
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Visti i tempi tra poco si scriverà di bigliettini sull'amore, o per meglio dire degli sms sull'amore. Tutto si riduce, si piega al volere del momento, quasi uno spot.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Buongiorno Carlino.
Ho letto in modo veloce le 154 pagine del testo di Andreoli e stamane il libro lo abbandonerò al suo destino nello scaffale dedicato al bookcrossing collocato vicino al giornalaio.
Ci sono editori che stampano libri di persone note perché riescono a vendere le copie, ma il contenuto “e na sola”, dicono a Roma (= una fregatura).
Nella prefazione l’autore onestamente dice: “La lettera non ha necessità di un ordine, di una sequenza, richiesti invece da un teorema o da una dimostrazione”. Infatti si fa una lunga chiacchierata sull’amore e dintorni senza dire nulla di nuovo.
Domando candidamente: si può davvero dire qualcosa di nuovo sul tema dell'amore che non sia già stato scritto nei secoli e secoli?
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Si! Il libro che ci ha sottoposto Doxa è stato al centro della puntata di ieri 6 gennaio ore 12,50 nella trasmissione TV "Quante storie" di RaiTre. La potete rivedere su Raiplay.
https://www.raiplay.it/video/2025/01...1%2F2025.%26wt
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Mi sono sciroppata tutto il video: è interessante come Andreoli abbia glissato la domanda precisa sugli amori virtuali...:asd:
Dimmi tu, con parole tue, cosa lui dica di nuovo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Dimmi tu, con parole tue, cosa lui dica di nuovo.
Scusami, folle, ma non posso fare a meno di chiamare Anacleto: chiedi al MaestroGiudice-plagiario qualcosa di suo, di originale su un libro che non ha letto?
Anacletooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=yHHWc1ZM-sE
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Io con il libro di Andreoli, “Lettera sull'amore”, Carlino con il libro di David Quammen: “L’albero intricato”, abbiamo capito di aver “Soldi e tempo sprecati”, Carlino dixit.
“Pro captu lectoris habent sua fata libelli” (= Il destino dei libri varia secondo il parere dei lettori), questa frase in lingua latina è il verso 1286 nel testo titolato“De litteris, De syllabys, De metris” (= le lettere, le sillabe, la metrica, ovviamente quella poetica). La scrisse nel III sec. d. C. il grammatico Terentianus Maurus (in italiano, Terenziano Mauro), ma la locuzione viene citata in forma abbreviata e con significato diverso da quello originario: “Habent sua fata libelli” (= “A ogni libro il suo destino”): predestinato a maggiore o minore vendita e diffusione a prescindere dal suo merito intrinseco.
Di solito, presto o tardi, molti libri sono destinati all’oblio.
Vi sono esempi clamorosi che confermano la tesi di Terenziano Mauro.
Francesco Petrarca era sicuro di ottenere la fama dalla sua produzione letteraria in lingua latina, in particolare dal suo poema “Africa”, invece è celebrato per il suo “Canzoniere” in lingua volgare.
Comunque è vero, “A ogni libro il suo destino”, il più disgraziato è quello dei libri scolastici. Difficile che restino nelle case, perché si tende a pensare che occupino spazio da utilizzare in altro modo. La loro funzione si esaurisce con la conclusione del ciclo di studi.
Sono poche le persone che hanno la pazienza di tenerli in soffitta in attesa di averne la nostalgia. Eppure rappresentano la nostra formazione culturale, la nostra giovinezza.
Prima o poi i libri scolastici, quasi inevitabilmente, finiscono nel cassonetto per la carta.
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A proposito di libri scolastici, Rossella Coarelli, ex direttore della biblioteca Braidense, a Milano, si occupa di storia dell’editoria scolastica italiana. Recentemente ha pubblicato il saggio titolato: “È tutta Italia la Patria mia». Libri scolastici e altre testimonianze di scuola (1860-1960)”.
Le ricerche dell’autrice sono sufficienti per ricostruire i presupposti ideologici e le tendenze pedagogiche dal 1860 al 1960.
Quale fu la funzione educativa dei manuali e dei libri di lettura nel contesto scolastico italiano dall'Unità d’Italia nel 1860 (compresa Roma dal 1870) agli anni ’60 dello scorso secolo ?
Attraverso l'analisi di casi specifici, il libro dà una panoramica dei cambiamenti nel tempo della produzione editoriale scolastica - intesa come strumento di educazione e di formazione delle coscienze - tra gli anni 1870 e il 1958, quando l'insegnamento dell'educazione civica entrò a far parte dei programmi scolastici.
Nel periodo successivo all’unificazione italiana i libri scolastici miravano a dare agli italiani una lingua comune.
Negli anni della prima guerra mondiale i testi erano coinvolti dall’ideologia e dalla propaganda militaresca. La scuola doveva esaltare i valori nazionali e patriottici, definire i ruoli sociali di genere, elementi che costituiranno anche il perno del successivo programma educativo fascista; durante il Ventennio fascista è comprovata la strumentalizzazione dei manuali e dei libri di lettura a scopi politici e propagandistici.
La donna massaia, la donna angelo del focolare, la donna economa veniva teorizzata nei libri di lettura. Parimenti su quelle stesse pagine della donna moderna si condannavano abbigliamento, acconciature e abitudini sportive, come l’andare in bicicletta. Non solo: nei primi decenni dell’Italia unita alle donne si voleva persino impedire la carriera scolastica.
Alle donne insegnanti si chiedeva di dare agli alunni più educazione che istruzione.
Dopo la liberazione, nel 1945, i testi scolastici cominciarono a defascistizzare il sapere. Ci fu lo sforzo progressivo di educazione alla democrazia e alla libertà, ampiamente documentato dalla Coarelli, che elenca revisioni e nuove edizioni; la sua disamina mette anche in rilievo i piccoli frammenti del passato ventennio rimasti a lungo incagliati tra le righe del presente democratico, in un confine sfumato tra continuità e contiguità.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Comunque è vero, “A ogni libro il suo destino”, il più disgraziato è quello dei libri scolastici. Difficile che restino nelle case, perché si tende a pensare che occupino spazio da utilizzare in altro modo. La loro funzione si esaurisce con la conclusione del ciclo di studi.
Sono poche le persone che hanno la pazienza di tenerli in soffitta in attesa di averne la nostalgia. Eppure rappresentano la nostra formazione culturale, la nostra giovinezza.
Prima o poi i libri scolastici, quasi inevitabilmente, finiscono nel cassonetto per la carta.
Avendo disponibilità di spazio, li ho ancora (quasi) tutti, dalle medie.
Mi é quasi "fisicamente" impossibile gettare un libro. Una malattia?
vassapé
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Mi sono sciroppata tutto il video: è interessante come Andreoli abbia glissato la domanda precisa sugli amori virtuali...:asd:
Dimmi tu, con parole tue, cosa lui dica di nuovo.
Gli amori virtuali si dissolvono presto, come neve al sole. La Relazione implica sempre un incontro profondo...
Ciò che ci fa vivere è l'Amore. Quando smettiamo di amare ci rinchiudiamo come un baco da seta nel suo bozzolo e, a poco a poco, muoriamo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Quando smettiamo di amare ci rinchiudiamo come un baco da seta nel suo bozzolo e, a poco a poco, muoriamo.
:mumble:
Non mi é nuova, questa frase.
E' un'altra "cantamessata"?
vassapé
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Mah, l'amore è un tema su cui si è detto davvero di tutto di più, però è anche vero che lo studio della psicologia evolve. Poi comunque trovare autori che dicano veramente qualcosa di nuovo è difficile.
Anche perché un tema come l'amore è davvero pieno di sfaccettature ed è vissuto molto soggettivamente da ognuno.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Dimmi tu, con parole tue, cosa lui dica di nuovo.
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Scusami, folle, ma non posso fare a meno di chiamare Anacleto: chiedi al MaestroGiudice-plagiario qualcosa di suo, di originale su un libro che non ha letto?
Anacletooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
https://www.youtube.com/watch?v=yHHWc1ZM-sE
Hai fatto bene a ridere di me RdC, infatti Cono non ha risposto alla mia precisa domanda, come tu sapevi già in anticipo... e forse. sotto, sotto, anche io.;)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Gli amori virtuali si dissolvono presto, come neve al sole. La Relazione implica sempre un incontro profondo...
Ciò che ci fa vivere è l'Amore. Quando smettiamo di amare ci rinchiudiamo come un baco da seta nel suo bozzolo e, a poco a poco, muoriamo.
Comunque questo lo dice Conogelato, non Andreoli.
Sicché un amore che è breve, anche se ci prende l’anima e vi investiamo molto, non è amore?
O ha bisogno di un incontro profondo , come dici tu: del sesso? Cosa intendi? L’impegno di metter su casa e famiglia? Sii più chiaro su questa profondità.
Anche nell’amore virtuale si fa ciò che fa piacere all’altro/a, come dice Andreoli.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Hai fatto bene a ridere di me RdC,
:nono:
Non rido di te. E sono "formale".
Mi fa ridere pensare che cono possa esprimere un pensiero suo, personale ed originale su un argomento che ignora. Cosa, peraltro, che fa correntemente.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
A proposito di libri scolastici, Rossella Coarelli, ex direttore della biblioteca Braidense, a Milano, si occupa di storia dell’editoria scolastica italiana. Recentemente ha pubblicato il saggio titolato: “È tutta Italia la Patria mia». Libri scolastici e altre testimonianze di scuola (1860-1960)”.
Le ricerche dell’autrice sono sufficienti per ricostruire i presupposti ideologici e le tendenze pedagogiche dal 1860 al 1960.
Quale fu la funzione educativa dei manuali e dei libri di lettura nel contesto scolastico italiano dall'Unità d’Italia nel 1860 (compresa Roma dal 1870) agli anni ’60 dello scorso secolo ?
Attraverso l'analisi di casi specifici, il libro dà una panoramica dei cambiamenti nel tempo della produzione editoriale scolastica - intesa come strumento di educazione e di formazione delle coscienze - tra gli anni 1870 e il 1958, quando l'insegnamento dell'educazione civica entrò a far parte dei programmi scolastici.
Nel periodo successivo all’unificazione italiana i libri scolastici miravano a dare agli italiani una lingua comune.
Negli anni della prima guerra mondiale i testi erano coinvolti dall’ideologia e dalla propaganda militaresca. La scuola doveva esaltare i valori nazionali e patriottici, definire i ruoli sociali di genere, elementi che costituiranno anche il perno del successivo programma educativo fascista; durante il Ventennio fascista è comprovata la strumentalizzazione dei manuali e dei libri di lettura a scopi politici e propagandistici.
La donna massaia, la donna angelo del focolare, la donna economa veniva teorizzata nei libri di lettura. Parimenti su quelle stesse pagine della donna moderna si condannavano abbigliamento, acconciature e abitudini sportive, come l’andare in bicicletta. Non solo: nei primi decenni dell’Italia unita alle donne si voleva persino impedire la carriera scolastica.
Alle donne insegnanti si chiedeva di dare agli alunni più educazione che istruzione.
Dopo la liberazione, nel 1945, i testi scolastici cominciarono a defascistizzare il sapere. Ci fu lo sforzo progressivo di educazione alla democrazia e alla libertà, ampiamente documentato dalla Coarelli, che elenca revisioni e nuove edizioni; la sua disamina mette anche in rilievo i piccoli frammenti del passato ventennio rimasti a lungo incagliati tra le righe del presente democratico, in un confine sfumato tra continuità e contiguità.
Ho ancora qualcosa, anche dei primi del secolo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Avendo disponibilità di spazio, li ho ancora (quasi) tutti, dalle medie.
Mi é quasi "fisicamente" impossibile gettare un libro. Una malattia?
vassapé
Ti capisco :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Mah, l'amore è un tema su cui si è detto davvero di tutto di più, però è anche vero che lo studio della psicologia evolve. Poi comunque trovare autori che dicano veramente qualcosa di nuovo è difficile.
Anche perché un tema come l'amore è davvero pieno di sfaccettature ed è vissuto molto soggettivamente da ognuno.
Ma infatti il professor Andreoli non ne dà una definizione. Cerca semplicemente di rispondere al quesito su cos'è che fa muovere il mondo. Sul perché, quando amiamo e ci sentiamo amati, tocchiamo il cielo con un dito....
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Comunque questo lo dice Conogelato, non Andreoli.
Sicché un amore che è breve, anche se ci prende l’anima e vi investiamo molto, non è amore?
O ha bisogno di un incontro profondo , come dici tu: del sesso? Cosa intendi? L’impegno di metter su casa e famiglia? Sii più chiaro su questa profondità.
Anche nell’amore virtuale si fa ciò che fa piacere all’altro/a, come dice Andreoli.
L'amore virtuale non attecchisce, Follemente. È come il seme che cade in un suolo roccioso dove non ha molta terra; e subito spunta, perché non trova terreno profondo, ma quando il sole si leva, brucia e, non avendo radici, inaridisce....
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Io ho tenuto solo le antologie delle superiori (italiano e greco), i testi di filosofia , i manuali di storia e storia dell'arte e quello di chimica
In cantina ci sono ancora i dizionari e le grammatiche di greco e latino, si sa mai, in pensione, mi venisse il ghiribizzo...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
L'amore virtuale non attecchisce, Follemente. È come il seme che cade in un suolo roccioso dove non ha molta terra; e subito spunta, perché non trova terreno profondo, ma quando il sole si leva, brucia e, non avendo radici, inaridisce....
Mi fai ridere, Cono, quando ricorri ad immagini poetiche e glissi sull’essenziale concreto.
Ogni amore è amore, anche se dura un battito d’ali.
Anche se deve trovare spazio nel cemento o fra le rocce, come tu scrivi, per vivere e sopravvivere. Non sarà così bello e grande come gli altri che crescono in un terreno dissodato, e forse la vita gli sarà troncata presto, ma credi che per questo non merita di essere vissuto?
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Ogni amore merita di essere vissuto, anche quelli fugaci. Ogni persona che fa tappa nella nostra vita, per poco o tanto tempo, lascia qualcosa. A volte cose positive, a volte negative. Ma anche quest'ultime, fanno crescere e maturare.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
L'amore virtuale non attecchisce, Follemente. È come il seme che cade in un suolo roccioso dove non ha molta terra; e subito spunta, perché non trova terreno profondo, ma quando il sole si leva, brucia e, non avendo radici, inaridisce....
Questa poi è la più grande cazzata che mai avresti potuto scrivere.
Non è vero che un seme che nasce in un suolo roccioso spunta e poco dopo inaridisce... sai niente pure di scienze e botanica.
Ho visto alberi e fiori crescere in posti dove c'era solo roccia, le radici si alllungano sinchè trovano l'umidità di cui hanno bisogno.
Lo sanno tutti.
Tipo il pino "loricato" che nasce in posti assolutamente impervi e rocciosi, cresce tra le spaccature delle rocce.
E i fiori del deserto i cui semi non muoiono mai? Aspettano le piogge da un anno all'altro per poi fiorire come splendidi fiori colorati?
Le piccole e blu patate delle Ande che crescono a 5.000 metri di altitudine dove di terra ce n'è ben poca...?
ecc. ecc. ecc.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Kanyu
Questa poi è la più grande cazzata che mai avresti potuto scrivere.
Non è vero che un seme che nasce in un suolo roccioso spunta e poco dopo inaridisce... sai niente pure di scienze e botanica.
Ho visto alberi e fiori crescere in posti dove c'era solo roccia, le radici si alllungano sinchè trovano l'umidità di cui hanno bisogno.
Lo sanno tutti.
Tipo il pino "loricato" che nasce in posti assolutamente impervi e rocciosi, cresce tra le spaccature delle rocce.
E i fiori del deserto i cui semi non muoiono mai? Aspettano le piogge da un anno all'altro per poi fiorire come splendidi fiori colorati?
Le piccole e blu patate delle Ande che crescono a 5.000 metri di altitudine dove di terra ce n'è ben poca...?
ecc. ecc. ecc.
A me viene in mente la ginestra