Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
ma questa � solo un'eccezione, tipicamente limitata ad una dialettica circoscritta alle culture imperiali nordeuropee
No, non sono d'accordo, n� sul fatto che costituisca eccezione, n� che sia limitata ad una dialettica circoscritta alle culture imperiali nordeuropee: guardacaso si ritrova anche nei turbolenti rapporti fra Italia e Francia prima del 1914-15 e, nuovamente, dopo il 1918 (peraltro senza neanche il trait d'union della cultura imperiale visto che l'Italia andr�, e comunque stentatamente, sviluppando una sorta di ideologia imperiale, basate su fondamenti razzistici e segregazionisti, solo all'indomani della conquista dell'Abissinia). Peraltro i paesi qui toccati potranno anche essere relativamente pochi ma, con l'unica notevole eccezione della Russia, sono quasi integralmente rappresentativi del centro e motore dell'allora sistema politico-economico globale rigidamente eurocentrico.

la degenerazione infatti � un disvalore che sottolinea, pi� o meno esplicitamente, una gerarchia di valore;

il presupposto inevitabile del razzismo originario, formulato sugli sviluppi etnocetrici originati dalla Rivoluzione francese e gli irredentismi ottocenteschi, da Gobineau a Chamberlain, � il biologismo nazional-socialista, che semplicemente formalizza in termini operativi, anche se approssimativi, l'ancoraggio dell'individuo alla sua irredimibile condizione di nascita.
S�, la degenerazione � un disvalore al servizio di una gerarchizzazione e non lo contesto; ma non postula l'assoluta svalutazione, sino alla demonizzazione ed alla liquidazione prima civile, poi fisica, che nel sistema razzistico nazionalsocialista colp� componenti etniche e religiose di cui si teorizzava la totale ed irredimibile inferiorit� culturale e biologica. Il problema non � che, in precedenza, i sentimenti nutriti dai popoli europei l'uno nei confronti dell'altro fossero tali, per fondamenti e caratteri, da non autorizzare a parlare di razzismo; semplicemente, ed � forse il paradosso pi� intrigante della Belle �poque, tali spinte razzistiche si contemperavano con istanze di carattere opposto: la reciproca ammirazioni per determinati tratti culturali l'uno dell'altro, la convinzione (a prescindere dalle accese competizioni interne) di far comunque parte di un eletto club di potenze che si consideravano il punto pi� alto raggiunto dall'evoluzione umana, la consapevolezza di dominare, direttamente od indirettamente (con l'eccezione delle Americhe) la quasi totalit� delle terre emerse. La propaganda dello Stato-nazione, che in questo periodo sempre nutre l'esigenza di procedere ad una attiva mobilitazione delle masse nazionali contro il nemico di turno ed a favore degli interessi nazionali, alimenta o raffredda nel corpo sociale sentimenti autenticamente razzistici a seconda delle convenienze internazionali (e da cui verranno poi travolti al momento della crisi di Sarajevo e di quanto ne conseguir�). Ma soprattutto, parliamo di Stati ancora di antico regime o fondamentalmente conservatori, ove non esistono i presupposti per cui le istanze razzistiche che gi� prendono piede (e con particolare veemenza, ad esempio, nell'Austria-Ungheria) si saldino ad una ideologia totalizzante veicolata da uno Stato che solo ora inizia a scoprire i mezzi, in primis tecnici, che possano eventualmente determinarne la definitiva transizione verso un modello totalitario.

A questo punto immagino che pi� che di presupposto inevitabile, intendessi parlare di prodotto inevitabile (perch�, in caso contrario, proprio non riuscirei a cogliere il senso della frase); se s�, tu ravvisi una inevitabilit� nel compiersi di questo processo che a me pare onestamente teleologica. Si torna cos� al discorso che prima adombravo; non pi� e non tanto il nazionalsocialismo come male assoluto (discorso che lascio volentieri a cono ed a moralisti consimili). Piuttosto, per quanto ci riguarda nell'ottica del presente discorso, un'esperienza (torno a ripetere) culturalmente, ideologicamente, socialmente e geograficamente specifica, oserei dire storicamente circoscritta come il nazionalsocialismo tedesco, quale summa di ci� che il razzismo realmente �, una sorta di aristotelico razzismo languente sino ad allora in potenza ed ora risoltosi pienamente e definitivamente in atto.