Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
io ho detto - leggi bene - che la "sola" volizione non è sufficiente. deve esservi alla base un riconoscimento di libertà. quanto a quest'ultima ti ricordo che essa libertà è concetto che, sebbene non presente in documenti ufficiali prima della costituzione, è però di fatto presente nei codici, soprattutto il civile, che è un regio decreto del '42. anche il precedente ordinamento aveva quindi un suo "concetto" di libertà, che non era l'odierno ma che era comunque tutelato...
beh, certo, è un concetto romanistico, vedrai...
ma la volizione implica da sé la libertà, poiché senza quest'ultima non può esserci volizione;

sempre il solito concetto "valvola" che da solo non dice niente, riempiendosi di contenuto allorché il pci faceva, a modo suo opposizione, un contenuto che ovviamente di democratico non ha nulla, ma che serve a fondare un sostanziale intendimento che attribuisce alla famiglia il ruolo di cellula di "controllo" del popolo da parte dei suoi dirigenti che mi appare di "staliniana memoria".
qui i comunisti non c'entrano nulla; la famiglia come istituto privato al riparo dal controllo statale è un'idea laico-democristiana, di quell'ala DC più vicina agli americani;

ti assicuro che proporzionalmente stato etico hegeliano e stato etico evoliano sono equivalenti non fosse altro che per le conseguenze cui danno luogo: il nichilismo che è oggi presente come assenza di valori in europa, l'europa che non voleva persino un de gasperi, è il risultato del crepuscolo di quegli idoli, di quella linea di pensiero. un fallimento che è stato interpretato nel senso di "necessarietà di pensiero minimo, non ideologizzato, privo di fondamento ideologico, insomma la feccia del liberalismo crociano.
senti, non puoi fare un guazzabuglio di idee bizzarre, tirare in ballo Evola, ecc...
in Europa non c'è alcun nichilismo e De Gasperi fu uno dei tre fondatori, con Adenauer e Schuman, è un fatto; quindi viene a cadere questa tua tesi, il liberalismo è un'ideologia, ti piaccia o meno, e le scelte sono state dovute proprio al rifiuto di ideologie che avevano portato al suicidio dell'Europa;

allora ti chiedo, dato che l'esame l'ho sostenuto, a suo tempo: che cosa è per te una istituzione? come la definisci?
un'entità soggettiva contemplata e regolata dalla legge come funzionalmente necessaria; devi distinguere questa nozione da quella di un'entità facoltativa che possa eventualmente svolgere funzioni di carattere istituzionale, per convenzione; es.: l'ospedale pubblico è un'istituzione connessa alla funzione della Sanità; la clinica privata può, per convenzione, svolgere quella funzione istituzionale, ma non è istituzione; assolti eventuali obblighi convenzionali, nulla vieta al proprietario, per sue esclusive ed insindacabili valutazioni, di dismetterla; mentre non è possibile dismettere l'istituzione sanitaria pubblica;
nessuno può impedire che un partito o una famiglia si sciolgano, proprio perché non sono istituzioni;

i partiti sono istituzioni di fatto. se vuoi te la spiego...ma prima permettimi una domanda: il regime berlusconiano ha o non ha fatto leva su quella stessa pochezza che la costituzione dimostra nella sua attitudine a "preservare la politica da derive totalitarie o autoritarie quanto meno"?
calcio a parte, non ho particolari simpatie per Berlusconi; ma il suo non era certo un "regime"; se i partiti fossero istituzioni, come ho spiegato sopra, essi non potrebbero sciogliersi per iniziativa dei loro privati associati, come avviene per tutte le associazioni; questa, per ora, è la loro natura costituzionale; mentre nessuno, fuorché l'autorità pubblica, può sciogliere, che so, un Ente-parco naturalistico o altri enti sottoposti al controllo ministeriale; capisci la differenza ?

capisco l'acquisto di un bene mobile registrato, che è necessaria a fini fiscali. non capisco la presenza di "lacci e lacciuoli" quando è in gioco una scelta che teoricamente dovrebbe essere personale...
il motivo è lo stesso, l'affidamento nell'esecuzione del rapporto negoziale: tu pattuisci a voce un cono fragola e pistacchio da 2 euro, e il gelataio ti deve dare quello, e non una coppetta crema e cioccolato da 3; se le transazioni negoziali non fossero regolate si avrebbe un problema di ordine pubblico, perché nessuno più potrebbe fare affidamento sulle controprestazioni altrui;

si. sempre dopo che il crimine è commesso. non è che voglio fare minority report, però se ci sono delle istituzioni che i cittadini finanziano con le loro tasse beh, allora ste benedette istituzioni dovrebbero in qualche modo garantire quell'ordine pubblico che è chiamato ad essere baluardo della libertà civile...
il punto è la presunzione; ti sposi e fai dei figli; la presunzione è che tu eserciti in modo corretto la patria potestà; lo stato interviene se ha notizia di abusi; ma non è pensabile - non nel nostro ordinamento - che dia le patenti di genitore; così è chiaro ?

ma quali pesi e contrappesi...il popolo vuole essere guidato educato tutelato. e ciò perché da solo non ha capacità di decidere.
opinione tua; ma la realtà istituzionale è che tu vai a votare per chi ti pare e scegli chi ti governa, senza nessuno che ti punta il fucile in cabina, e potendo persino votare partiti dichiaratamente eversivi;

ma se la magistratura attaccasse un privato perché ha esercitato un suo diritto, quello all' elettorato passivo, ci sarebbe da pensare che il pds si è sciolto perché oramai aveva esaurito la funzione storica che era stata del pci, cioè l'instaurazione "sottotraccia" del comunismo. cioè di una dittatura che attribuisce il connotato di "illiberale" al proprio avversario, facendolo processare dai giudici. insomma la democrazia che è processata dagli stessi giudici che dovrebbero garantirne l'inviolabilità. vedi che non ci capiamo?
no, tu non capisci perché guardi il dito e non la luna;
io ti ho solo descritto un tratto della cultura politica di una parte dell'ex-elettorato comunista, che - esattamente come una maggioranza degli italiani - ha un'idea disinvolta della nozione di libertà, soprattutto quella altrui;

no guarda. i diritti civili ci sono e in sostanza andrebbero tutelati. non è così purtroppo. ecco perché la democrazia liberale in italia non funziona. meno male che c'è il matrimonio ecclesiastico, in cui alla base c'è una certa "selezione".
non capisco il senso di comparare istituti facoltativi a norme obbligatorie; i diritti e gli obblighi sono quelli della legge; il matrimonio cattolico è facoltativo, e non fa legge; in caso di problemi vige la legge civile, punto;

o mi fiderei più di gente che, come gli ecclesiastici, ha un concetto del mondo che in millenni non è mutato. questo mi fa pensare che forse è quello giusto. rispetto al matrimonio come ad ogni altro aspetto socialmente rilevante.
tu ti puoi fidare di chi ti pare, ma questo non cambia la legge;

anche la democrazia è debolissima, per il fatto stesso che ognuno fa come cazzo gli pare. i comunisti sono una lobby, berlusconi ha creato la sua, il m5s la sua, anche se per me sarebbe passibile di denuncia alla polizia postale ecc.
la democrazia non è affatto debolissima, sembra, perché l'assuefazione alla libertà non viene messa alla prova; ci fosse, non dico una dittatura, ma qualcosa di appena vagamente autoritario, tutte le persone che hanno meno di 80 anni in una settimana diventerebbe anarchica, da quanto è interiorizzata l'abitudine alla libertà;

io non voglio abolire o migliorare niente. sono contento così e non mi lamento. ma sul concetto di libertà e di come questa sia di fatto in italia, la nostra italia, conculcata in nome della costituzione e della democrazia non posso essere indifferente.
se ravvedi una limitazione e un conculcamento della libertà, prova a farlo valere e presenta esposto alla magistratura; ne hai facoltà; o puoi votare o fondare un partito che argomenta in tal senso;

è bene non avere un fine? non farlo presente alla collettività sociale, e non perseguirlo come degno di essere cercato? io credo di no. tuttavia mi faccio lume pensando che coloro i quali coltivavano la istanza etica e finalistica abbiano a un tratto rinunciato ai loro propositi per impossibilità di realizzarli concretamente. insomma la democrazia liberale e costituzionale come male minore.
l'individuo si dà un suo fine; la democrazia liberale nasce esattamente come "male minore", visti gli abusi del potere nell'attribuire fini; hanno cominciato i nobili inglesi, imponendo al re la Magna Charta, e si è arrivati alla rivoluzione americana, una cosa tendenzialmente ostile alla stessa idea di stato, ritenuto un male necessario da limitare al minimo, col colono armato che pensa a sé e non vuole intrusione alcuna, solo disposto a combattere come "cittadino in uniforme" nel caso in cui questa nozione di libertà sia in pericolo;

ma a me risulta non avere fallito il "fascismo" come ideologia e come regime. piuttosto l'indole del popolo nostro, italiano, da sempre individualista e ribelle all'interno dei confini nazionali. salvo essere bacchettato e piegato alla ragione quando li varca.
beh, se assumi la buona fede dei dirigenti fascisti, cosa c'è di più stupido e fallimentare di convincere un asino a correre il gran premio di Ascot coi purosangue ?

ma che dici: le guerre cui l'italia ha partecipato volevano essere, stando a quello che vai affermando, quasi un modo per ingraziarsi i vicini più potenti... no. anche tu sei individualista vedi?
non direi proprio; le classi dirigenti italiane erano massimamente provinciali ed impreparate, e questo le ha spinte ad un opportunismo miope, per scarsa capacità di comprendere il mondo: pur sapendo che il rivale storico a nord-est era "il tedesco", negli anni 80 dell'Ottocento, dopo l'occupazione francese della Tunisia, si stipulò la Triplice alleanza proprio con Austria e Germania; questa vigeva al 1915, e fu tradita nonostante le offerte austriache in cambio della neutralità, non dell'intervento; col Patto di Londra pretendemmo riconoscimenti assurdi in cambio del salto della quaglia e dell'intervento con l'Intesa; per poi lamentare la vittoria mutilata, assolutamente prevedibile, e fare la figura dei traditori;

analogo miope opportunismo si ebbe con le imprese coloniali e il Patto d'acciaio, con l'idea - tutta ottocentesca e sciocca, abbondantemente smentita - di poter trarre profitto dagli scontri altrui, e l'ennesima figura da traditori; e questo per la scarsa cultura internazionale delle classi dirigenti e per il classismo di queste, che disprezzavano il popolo, carne da macello per i loro affari;
lasciando un attimo da parte il discorso sull'emulazione è pur vero che la nostra italia ha fatto parte di un contesto internazionale, di un clima culturale, di un frangente storico in cui i movimenti di destra facevano presa sulla gente. anche questo conta.
certo che conta, ma est modus in rebus; se il regime fosse stato guidato in modo meno opportunista e miope, avrebbe scelto il basso profilo franchista, evitato l'intervento, nella consapevolezza - che pure c'era: Mussolini lo voleva al 43, previi ingenti aiuti tedeschi - dell'impreparazione; un'Italia neutrale avrebbe controllato le Alpi, presidiato le coste e fatto da banca, industria e rifugio di persone e capitali, uscendo dalla guerra come il paese proporzionalmente più ricco del mondo;

le stelle di quale bandiera? americana?
no, dell'Unione Europea;

sarebbe meglio che, però dall'ammirazione, se è vero che ammirazione c'è, per l'estero si traessero le dovute conclusioni non solo a livello istintuale di una inconscia percezione della propria miseria, come giustamente dici, ma anche a livello fattuale di temperamento e educazione. cioè a dire: sono tutti buoni a dire che gli altri stanno meglio. altra cosa è tentare di emularli, perché questo non mi stancherò mai di ripetere, richiede un prezzo in termini di "vite" umane che non saremmo mai disposti a pagare. ecco perché down vanno in televisione e sui giornali...
non ho capito: vorresti sopprimere le persone down perché attribuisci a loro le carenze "nazionali" ?