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Discussione: Intimità

  1. #1
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    Intimità

    Il sostantivo femminile intimità” deriva dal latino “intimus” (= intimo), superlativo assoluto di “internus” (ciò che è dentro).

    In tempi di identità incerte assistiamo allo spostamento dei confini dall’ambito privato all’ambito pubblico e si va facendo strada una nuova cultura dell’intimità, chiamata a confrontarsi continuamente oltre che nei mass media anche sul palcoscenico pubblico dei social, divenuto luogo di narrazione di sé e della propria intimità.

    Comunque, il comune uso della parola “intimità” di solito allude in modo eufemistico alla consuetudine di rapporti sessuali in una coppia, invece può essere espressa in diverse modalità.

    L’intimità può essere:
    1. spirituale;
    2. intellettuale;
    3. affettiva;
    4. corporea;
    5. sessuale.

    L’intimità mette al riparo da irruzioni dall’esterno che rischiano di evidenziare le fragilità e i limiti di un individuo.

    Nell’intimità è in gioco la disponibilità ad aprire un varco attraverso il quale si permette ad una persona di “guardare” nell’interior intimo meo, senza percepirne il disagio.

    Una forma intensa di intimità è la relazione di interscambio e di fusione fisiologica madre-figlio nel periodo della gestazione. Qui l’intimità si presenta come un processo graduale, che evolve nel tempo definendosi.

    All’intimità relazionale ci si arriva gradualmente, dopo aver conseguito la necessaria l’attitudine ad accettare la propria vulnerabilità, facendosi buoni samaritani di se stessi, nel contempo esige autostima e consapevolezza della propria identità.

  2. #2
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    Tra due persone l’intimità spirituale e quella intellettuale si possono avere anche nella distanza fisica, poiché bastano che siano condivisi i valori di riferimento.

    Nell’intimità ideologica può essere necessario condividere gli stessi luoghi, partecipare alle stesse manifestazioni.

    L’intimità affettiva induce all’empatia verso il/la partner, i figli, gli amici.

    L’affetto è anche un sentimento che si può manifestare in modo corale verso più persone in vicendevole scambio di vicinanza empatica; offre il piacere dell’incontro, del dialogo, della tenerezza. Ma le relazioni dettate dall’affetto hanno bisogno di presenza, di occasioni per stare insieme ore o giorni.

    In situazioni normali di sviluppo emotivo ed affettivo l’intimità corporea può essere vissuta sia nelle situazioni neutre, occasionali (come in treno, in metro, sul bus, stando seduti accanto ad un estraneo), sia nelle situazioni di scelta, come la vicinanza con persone che consideriamo attraenti.

    Nell’ambito sessuale può accadere che per raggiungere l’intimità siano necessarie alcune tappe che includono l’aspetto intellettuale e corporeo, e che solo tramite l’unione di questi componenti sia possibile realizzare la disponibilità sessuale.

    Altre volte la genitalità o la corporeità indicano che una persona dev’essere scelta, ciò determina l’accesso all’intimità affettiva. Durante l’amplesso abbiamo bisogno di pensare che il nostro corpo è disponibile ad offrirsi alla persona amata.

    Ci sono individui che non riescono a raggiungere una buona relazione con il proprio corpo. Con loro a volte è possibile realizzare un contatto di idee, di opinioni, ma è difficile farlo nella dimensione affettiva ed intellettuale, per timore che nascano emozioni e poi sentimenti.

    L’intimità è un processo spontaneo, educativo, che si apprende durante l’infanzia e l’adolescenza: si nutre dell’amicizia e dell’amore e serve per discriminare amicizia e amore. Se siamo stati rifiutati possiamo aver sviluppato un bisogno eccessivo di vicinanza o di distanza. Se il/la partner ha problemi di intimità dobbiamo risalire alla sua infanzia e costruire un percorso fatto di rassicurazioni e di piccole tappe di avvicinamento.

    E’ importante per il soggetto cercare di capire se riesce a vivere le diverse intimità.

  3. #3
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    Nel nostro tempo la parola “intimità” è stata fatta diventare polisemica: può indicare sia la condivisione con il/la partner di “segreti” personali, pensieri, sentimenti, sia il rapporto sessuale (= rapporto intimo), sia le parti intime del corpo.

    Essere in intimità con una persona significa capacità di aprirsi all’altro/a, svelamento del proprio mondo interiore, significa empatia, condivisione di sentimenti, emozioni, pensieri, valori.

    Secondo lo psicanalista inglese Donald Winnicott le persone con difficoltà nei rapporti interpersonali sono avvolte da una “corazza” psicologica che protegge il nucleo più intimo, sede del pudore e della vergogna. Chi pensa di dover nascondere alcune parti di sé, considera rischiosa l’intimità.

    Nella coppia l’intimità comprende l’affettività e la sessualità che vengono gradualmente conquistate nel tempo con la coinvolgente relazione, con la reciproca stima e fiducia. L'intimità condivisa permette il reciproco attaccamento e favorisce l’attività sessuale: i due corpi si denudano, si cercano, si toccano, si abbracciano, si baciano, si uniscono. Sapere che non esiste alcuna barriera tra il proprio corpo e quello del/la partner amplifica la vicinanza emotiva, aumenta la probabilità di eccitarsi e di copulare.

    Spesso presunti problemi d’incompatibilità sessuale nascondono incompatibilità emotiva, scarso dialogo nei rapporti interpersonali. E la carenza d’intimità affettiva può causare disturbi psicologici.

    La comunicazione corporea contribuisce a rafforzare il vincolo affettivo, ma l’intimità di coppia trascende la sessualità, continua ad esistere anche se l’attività sessuale diventa rara o assente. Lo sanno bene le coppie longeve, unite da un rapporto di reciproca complicità.

    Sul tema dell’intimità vi segnalo tre libri, non recenti:

    “Sull’intimità. Lontano dal frastuono dell’amore”, scritto dal filosofo francese François Jullien;

    “Intimità. Al di là dell’amore e del sesso” e “La riscoperta dell’intimità. Tra sesso e computer la rivincita dei sentimenti”, scritti dal sessuologo e psicoterapeuta Willy Pasini.

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ne ho preso nota: Grazie Doxa! Sei prezioso.
    amate i vostri nemici

  5. #5
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    L'intimità è la propria casa e non tutte le case sono in ordine e aperte a chiunque. Infatti c'è chi per proteggerla indossa maschere e rifugge un contatto reale con le persone. Entrare senza bussare comunque distrugge l'intimità.
    Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.

  6. #6
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Magiostrinaaaaaaa!!!! Che bello. Sei proprio tu? Come va?
    amate i vostri nemici

  7. #7
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    Mi è venuto il dubbio (ma non mi va di controllare) di aver già proposto questo argomento, come tandem al pudore, perciò latitano gli interventi.

    I tre lettori dei miei precedenti post in questo topic li premio (o li punisco ?) con un altro post....

    Nel suo libro titolato: “Intimità”, lo psicoterapeuta Pasini considera polisemico il termine “intimità”, che per le coppie è lo “strumento” di valutazione della loro relazione. Si possono condividere i sentimenti, la corporeità, la sessualità, ma il diverso valore che gli uomini e le donne attribuiscono alla sessualità e all’intimità può condurre ad incomprensioni, fraintendimenti. Infatti rapporto intimo fra due persone non significa anche intimità sessuale.

    Nel rapporto di coppia la relazione intima necessita di due processi psicologici: l’identificazione proiettiva e l’identificazione introiettiva. Nel primo caso è necessaria l’empatia, nel secondo caso è indispensabile la capacità di ascolto di ciò che dice il/la partner.
    L’intimità è come una stanza con la porta chiusa. Per entrarci non si deve forzare la porta, questa può essere aperta solo dall’interno dalla proprietaria della metaforica stanza. Il gentleman sa attendere che la lady gli apra la porta, se vuole.

    L’intimità impone l’abbandono della corazza, del nucleo che protegge il pudore e la vergogna. Quanto più l’intimità è condivisa, tanto più l’altro/a ha libero accesso alle nostre cose segrete. Ma la tolleranza e la solida autostima fanno considerare questo “spogliarsi” come un’opportunità e non come una minaccia. “Chi pensa di dover nascondere le parti di sé che ritiene inconfessabili, inevitabilmente vive l’intimità come un rischio personale”, dice il sessuologo Pasini, il quale aggiunge: “La sessuologia fornisce numerosi esempi delle difficoltà a raggiungere un’intimità affettiva che si incontrano quando l’intimità sessuale è ostacolata da fantasie e tendenze sessuali rimosse o male integrate”.

    Molti pensano che l’intimità equivalga alla comunione totale di due persone, ma la relazione intima non è invasiva. Intimità relazionale significa capacità di condividere con un’altra persona pensieri e fantasie, implica la conoscenza delle proprie caratteristiche e dei propri punti vulnerabili.

    L’intimità in un rapporto di coppia si acquisisce quando si possono reciprocamente esprimere i propri sentimenti in maniera libera e spontanea, senza la paura di essere giudicati e censurati.

    In ogni coppia esiste un coefficiente di intimità, con zone di autonomia e di compenetrazione. Le coppie che hanno poco o nulla da dirsi non sopportano l’intimità perché le obbliga a constatare l’inesistenza del loro rapporto.

    Per le coppie in crisi il vero test di intimità è il bacio non il coito, dice Pasini: “Nel bacio le coppie sono obbligate a guardarsi in faccia (in senso reale e metaforico) mentre i rapporti che si intrattengono al di sotto della cintura possono rispondere a bisogni pulsionali del tutto contingenti e permanere anche quando la coppia è sciolta dal punto di vista affettivo”.

    La sessualità è complessa ed è connessa con le funzioni psicologiche, biologiche e culturali. Ma è anche gioco, tenerezza, comunicazione, scambio di piacere.

    Per molte persone la tenerezza è il motore dell’erotismo, un gesto affettuoso può indurre alle fantasie sessuali ed al coito.

    L’immaginario erotico ha tre funzioni psicologiche, una di tipo edonistico, una compensativa ed un’altra adattativa.
    Nella funzione edonistica la fantasia può contribuire a risvegliare, conservare o attivare l’eccitazione erotica; la funzione compensativa è spesso presente nella vita di coppia quando la fantasia erotica deve compensare la realtà poco eccitante; nella funzione adattativa la fantasia erotica supplisce alle carenze della realtà, permette di soddisfare in modo illusorio desideri erotici irrealizzabili.

    Comunque l’intimità di coppia trascende la sessualità, può continuare ad esistere anche in sua assenza. Lo sanno bene le coppie longeve, unite da complicità.

  8. #8
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Tutto vero. Tutto assolutamente condivisibile. Specie l'ultima riflessione.
    amate i vostri nemici

  9. #9
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
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    Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
    L'intimità è la propria casa e non tutte le case sono in ordine e aperte a chiunque. Infatti c'è chi per proteggerla indossa maschere e rifugge un contatto reale con le persone. Entrare senza bussare comunque distrugge l'intimità.
    Perché, tu bussi quando entri in casa tua?
    La mia è tutt'altro che perfetta, e io stesso mi ci sento un ospite che la occupa grazie alla benevolenza altrui, pur essendone proprietario a tutti gli effetti. Tuttavia è aperta a chiunque, almeno la prima volta, e non è mai stata più in ordine di quanto mi interessi per le mie esigenze: mi basta tenerla pulita. Se a qualcuno non piace me ne frego, ma ciò che non fa proprio per tutti è adattarsi al mio stile di vita. Nemmeno questo è richiesto a un ospite, se non per il tempo che desidera trascorrere con me, ma se io sono capace di adattarmi senza fiatare alle abitudini degli altri, perché non dovrebbe valere anche il contrario?
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  10. #10
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    In questo topic scrissi il primo post dedicato all’intimità il 7 dicembre 2019: oltre 5 anni fa, ormai relegato nella pagina 4 della sezione “sesso e sentimenti”. Oggi ho un solo post sul tema ed è inutile iniziare un altro topic, perciò lo aggiungo.

    L’intimità è una dimensione naturale che evolve e ridefinisce le frontiere tra privato e pubblico. Il cambiamento nel tempo, dal XVIII secolo ad oggi, è in mostra a Parigi, fino al 30 marzo, al Musée des arts décoratifs: “L’intime. De la chambre aux réseaux sociaux” = L’intimità, dalla camera da letto ai social network.



    L’indiscreta rassegna vuole essere un'originale riflessione sul modo in cui gli oggetti evidenziano gli stili di vita e la loro evoluzione nel corso dei secoli.

    470 opere, tra dipinti (di Edgar Degas, Edouard Vuillard e altri, come paladini dell’indiscrezione), fotografie, l'arte decorativa e il design, rivelano come si è evoluta l'intimità, là dove mai vorremmo gli occhi degli altri e dove nel passato si era più inclini a tollerarli.

    Nell’esposizione ci sono allestimenti di camere da letto, oggetti d’uso quotidiano poltrone e divani, schermi, specchiere, comò, vasche da bagno, sex toys (dal vibratore “Magic Wand”, la bacchetta magica preferita dalla femminista americana Betty Dodson, alla clitoridea “Canard Vibrant”.

    Alla mostra parigina c’è la sedia intarsiata usata per i “bisogni corporali” da Elisabetta di Boemia. Sono presenti anche alcune tinozze, come quelle nelle quali il pittore Degas faceva immergere le modelle che ritraeva.

    E poi il boudoir, la stanza privata per signora, adiacente alla camera da letto, di moda nel XVIII secolo: comprendeva lo spogliatoio, il “bagno”, rossetti dalla punta scarlatta.

    Nella reggia di Versailles il re dormiva da solo, ma presenziavano al suo risveglio e poi durante le sue abluzioni, i familiari e i cortigiani. Non mancavano i rappresentanti del clero, come il gesuita predicatore Louis Bourdaloue (1632 – 1704), noto per l’eloquenza profusa nei sermoni che recitava, si dice, tenendo gli occhi chiusi con magistrale teatralità.

    Le sue doti retoriche e la sua cultura gli valsero di predicare a corte, perciò ebbe l’epiteto di “re dei predicatori, predicatore dei re”.

    Le sue prediche ebbero un grande successo ed ebbe dieci volte l'incarico di predicare sia l’Avvento sia la Quaresima alla presenza del re Luigi XIV e dei cortigiani. La marchesa de Sévigné non mancava alle sue prediche e ne scrive in termini elogiativi nelle sue lettere.

    In chiesa le pie donne pur di non perdere una parola di ciò che diceva Bourdaloue, celebre per la lunghezza estenuante delle sue prediche, facevano la pipì in pubblico: alzavano la gonna e urinavano in una speciale tazza di porcellana, detta poi “la bourdaloue” in onore del gesuita che involontariamente l’aveva ispirata. Gli uomini, invece, uscivano dalla chiesa e preferivano “alleggerirsi” nel prato circostante.

    Nel ‘700 il 75% dei parigini dormiva in promiscuità in una sola stanza e più persone nello stesso letto. Si capisce il perché delle epidemie di vari tipi
    Ultima modifica di doxa; 16-02-2025 alle 10:31

  11. #11
    Bello questo thread, pensa che per qualche motivo, in ben 5 anni mi era completamente sfuggito.
    Immagino che esistano vari modi di essere intimi, non solo tra chi vive insieme fisicamente da tempo. Penso almeno a due modi di essere intimi, quello fisico-sessuale e quello emotivo-spirituale.
    Essere capaci di intimità fisica-sessuale e spirituale insieme forse significa avere una fiducia profonda in se stessi e nell'altro, fiducia che l'abbandonarsi all'altro\a sia gioia e piacere più che pericolo o angoscia.
    Oggi è diffuso, a mio parere, assai il timore di legami intensi e intimi forse per la paura di perdere se stessi nell'altro, nel legame con l'altro, forse perché domina in molti l'idea che la vita sia prima di tutto libertà, cercare di ottenere e volere, sperimentare più che si può e vivere la vita a propria dimensione.
    E anche questo è giusto.
    "Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

  12. #12
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    C'è uno splendido passo di San Paolo sull'intimità coniugale, ma chiederei prima il permesso alle moderatrici. Leggerò domani. Grazie.
    amate i vostri nemici

  13. #13
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Puoi citarlo solo come documento storico, ma non tiriamo fuori Dio, Bibbia e religione. Che non è questa la sezione.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  14. #14
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  15. #15
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Puoi citarlo solo come documento storico, ma non tiriamo fuori Dio, Bibbia e religione. Che non è questa la sezione.
    Ah ok, allora lo citerò senza commenti ulteriori. Sine glossa. Fa parte del celeberrimo PAPIRO 46, documento storico e archeologico.

    Il Papiro 46 (
    p
    {\displaystyle {\mathfrak {p}}}46) è uno dei più antichi manoscritti esistenti del Nuovo Testamento. La datazione più probabile è tra il 175 e il 225. Fa parte dei Papiri Chester Beatty. Secondo Bible Research,
    p
    {\displaystyle {\mathfrak {p}}}46 contiene (nell'ordine) «gli ultimi otto capitoli di Romani; tutta Ebrei; virtualmente tutte 1-2 Corinzi; tutte Efesini, Galati, Filippesi, Colossesi; e due capitoli di 1 Tessalonicesi. In fondo a tutti i fogli manca qualche riga, a causa del deterioramento».
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Papiro_46


    Dunque il passo paolino recita così a proposito dell'unione intima degli sposi e del loro essere "una carne sola":

    "La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché Satana non vi tenti nei momenti di passione."

    (1.corinzi, 7)

    C'è tutto un mondo dentro questo passo. Io mi fermo qui come da istruzioni.
    amate i vostri nemici

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