
Originariamente Scritto da
doxa
Grazie Arco per la tua paziente ricerca sugli "onnipoteri"


di Deus. Le tue indicazioni le ho inserite nel mio archivio virtuale.
Buon pomeriggio Crep, sono d'accordo con quanto affermi negli ultimi quattro righi del tuo ultimo post.
Buon pomeriggio anche a Esterno. Ho potuto leggere soltanto adesso i tuoi ultimi due post, e ciò che hai scritto è la “
sacro-santa-verità”: queste ultime tre parole, avvolte da spirali d’incenso, sono gaudiose e dogmatiche per l’amico Cono. Per esse è disponibile a farsi martirizzare. Sono l’essenza della sua fede integralista e tradizionale.
Sapessi quanto mi fa soffrire quando cita zio Paolo il tarsiota o altri personaggi biblici anziché dare risposte derivanti dalla sua riflessione. Sto cercando di redimerlo, ma è ammirevolmente tetragono: costante, resistente e resiliente nelle sue convinzioni religiose. Non basta confinarlo per 40 giorni nel deserto !
A volte gli riferisco quanto scrisse il filosofo e logico austriaco Ludwig Wittgenstein: “
Wovon man nicht sprechen kann darüber muss man schweigen” (= su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”) ma lui insiste, con fanatismo talebano. Nessun dubbio lo sfiora.
Il dubbio, il filosofo
Socrate tentava di insinuarlo nelle certezze di coloro che si consideravano sapienti.
Il drammaturgo e regista teatrale tedesco
Bertolt Brecht era sempre assillato dal dubbio, e di quel suo stato mentale ne fece una poesia, titolata "
Sia lode al dubbio!", nella quale sviluppa ampiamente il concetto.
Dubitare di sé stessi, non essere troppo sicuri della verità ufficiale, non credere ciecamente a ideologie o teorie, non pensare di avere sempre ragione, è un modo più sano di vivere la vita e le relazioni con il prossimo.
Ecco la lunga poesia, per chi ha pazienza di leggerla tutta…
Lode del dubbio
Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola.
Leggete la storia e guardate
in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo
fortezze indistruttibili rovinano e
anche se innumerabile era l'armata salpando,
le navi che tornarono
le si poté contare.
Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta
e giunse una nave alla fine
dell'infinito mare.
Oh bello lo scuoter del capo
su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura
l'ammalato senza speranza!
Ma d'ogni dubbio il più bello
è quando coloro che sono
senza fede, senza forza, levano il capo e
alla forza dei loro oppressori
non credono più!
Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!
Quante vittime costò!
Com'era difficile accorgersi
che fosse così e non diverso!
Con un respiro di sollievo un giorno
un uomo nel libro del sapere lo scrisse.
Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza
e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze,
che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
gravemente cancella quella tesi.
Intronato dagli ordini, passato alla visita
d'idoneità da barbuti medici, ispezionato
da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato
da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie
un libro redatto da Iddio in persona,
erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e ode
che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco
nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio.
Veramente gli è difficile
dubitare di questo mondo.
Madido di sudore si curva l'uomo
che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.
Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo
che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non
dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi
è sconfinata. Gli argomenti
li odono con gli orecchi della spia.
Con coloro che non riflettono e mai dubitano
si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
per schivare la decisione. Le teste
le usano solo per scuoterle. Con aria grave
mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino
si chiedono se anch'egli non sia un uomo.
Dopo aver rilevato, mormorando,
che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.
Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
Ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.
Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!
p. s., si Esterno di
Ludwig Feuerbach ho il libro titolato "
L'essenza del cristianesimo", con la prefazione di Antonio Banfi. Debbo dargli un'altra letta, dopo tanto tempo.

In questo libro definisce il "cristianesimo dissoluto, privo di carattere, comodo letterario, lezioso, epicureo del mondo moderno".
Antonio Banfi: "Del pensiero di Feuerbach si può dire ciò che fu detto di quello socratico: che esso aveva portato la filosofia dal cielo in terra".