Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
Axe, forse la fai troppo complicata, nel senso che un pò più terra terra siamo pure basici. Mettici anche desiderio e fantasie. Se la guardiamo dal lato del maschio etero per esempio, ci sarà sì Rocco che si fa l'attrice gnocca, ma in quel momento fruisci un contenuto dove oltre a vedere del nudo e del sesso, e dove magari ti identifichi con Rocco, ti solletica pure il vedere (e voler avere) una donna disponibile e disnibita, oppure un maschio con più donne, altra robetta alla base dell'istinto e desiderio maschile.
beh, già è apprezzabile uno sforzo di enunciazione di questa cosa dell'attore che si surroga, e che ha un suo senso, almeno in origine;

sul semplificare, sotto un certo limite, non si può; è come se in un dibattito sui farmaci si pretendesse di voler ignorare la differenza tra virus e batteri, tra antibiotici e sulfamidici o tra spettri diversi di antibiotico, sulla base che sempre una pillola bianca ti prendi;

qui, il 3d associa la pornografia - un sistema di segni - e l'immaginario - un complesso di emozioni correlabile a quel sistema; e, come tutte le cose umane, è estremamente probabile che nel tutto alligni una notevole misura di ambivalenza; solo che nelle cose di sesso il più delle volte intervengono inibizioni e rimozioni all'origine;
se io osservassi che Mario va tutte le domeniche allo stadio, potrei dirmi con una certa convinzione che a Mario piace il calcio; ma, sarebbe una riflessione esatta ? perché in effetti, Mario potrebbe:

a) oltre che seguire la sua squadra, anche essere abbonato ai canali sportivi e vedere le partite di tutti i campionati esteri, frequentare i siti specializzati in cui si commentano partite, allenatori, moduli di gioco, ecc...

b) amare la circostanza comunitaria del tifo, il colore magari portando il figliolo, come suo padre ha fatto con Mario stesso; e allora la motivazione sarebbe un'altra;

c) fare come me 30 anni fa col Livorno, che seguivo con dei cari amici in interregionale e serie C, nei posti più assurdi, previa trattoria scelta da amico cultore, con tutto il folklore di contorno, tifosi burloni, ecc... motivazione ancora diversa;

d) essere un capo ultrà, che non solo va allo stadio, ma si reca al club tutti i pomeriggi, compone i cori, organizza le trasferte e gli assetti in curva tipo capo militare; la partita nemmeno la vede, perché sta seduto sulla ringhiera rivolto alla truppa col megafono in mano;

ora, è ovvio che l'affermazione a Mario piace il calcio è sostanzialmente corretta solo nel caso a), mentre negli altri non ti illustra una cippa della personalità di Mario e delle sue motivazioni;

mo', siccome capisco che il porno imbarazza i più, la correlazione la faccio in parallelo con un altro genere:

se guardiamo Lo squalo di Spielberg, abbiamo una narrazione strutturata in un sistema di segni che intenzionalmente produce delle emozioni a partire da un movente ancestrale comune, la paura della minaccia ignota nascosta; Spielberg già aveva trattato la cosa in Duel, dove non vedi mai il camionista;
nella narrazione dello squalo, tipicamente lo spettatore è precipitato nel modulo Hytchcock, del conoscere la minaccia ma non poter avvertire il protagonista; e poi c'è tutto il costrutto delle vittime, a cui ci si affeziona o meno; il vecchio burbero e incattivito viene sacrificato e mostrato mentre lo squalo lo fa a pezzi, equivalente dei genitali in azione; poi c'è l'orgasmo, doppio, quando il proiettile colpisce la bombola, e poi quando l'amico simpatico riemerge, e tutte le paure si esorcizzano; lo squalo è morto;
noi capiamo perfettamente il sistema emotivo che opera, al punto che con un po' di esperienza sappiamo anche individuare chi sarà mangiato dagli squali di tutti i sequel: quello antipatico e infido o arrogante, insomma, i troppo furbi e i cretini di ogni età, come cantava Dalla

il rapporto tra spettatore e paura evocato dal film è paragonabile a quello tra spettatore ed eccitazione primaria che un film di sesso esplicito può generare in prima battuta; ho scritto sesso esplicito, proprio perché questo è diverso come concetto da pornografico, anche se le due cose possono coincidere in una certa misura;

ma che dire dello spettatore di genere e delle sue emozioni ? già nello Squalo 2 c'è la ricerca mediata e di seconda mano di varianti stilistiche della paura, cioè una dose maggiore di quella "droga", che nella posologia originaria non basta più;
quando arriviamo a Sharknado, verosimilmente lo spettatore non è più mosso dalla paura del primo film, e nemmeno la sceneggiatura intende far questo, ma solletica vezzi stilistici e bisogni diversi; infatti, Lady riporta il commento sul porno che diventa sempre più estremo;

ma la transizione non è solo quantitativa, di posologia; è proprio una cosa diversa, come la motivazione del Mario-capo ultrà, un sistema narrativo che evidentemente, in modo più o meno consapevole, risponde a bisogni diversi, che è la mia considerazione originaria;

detto questo, per solo inciso, nella nostra cultura l'equivalente dello Squalo 1 nel sesso non c'è, non ordinariamente; lo squalo che si mangia il burbero capitano lo vedi solo nella nella versione Sharknado, e tutto il comparto emotivo associato alla sessualità è confinato al bestiario della pornografia, con un connotato e repertorio limitatissimo, di corpi e pratiche in cui la "persona", nel senso di individualità che produce le ordinarie emozioni drammaturgiche - i gradi di immedesimazione col poliziotto buono, il ricercatore sub simpatico, il figlio del poliziotto che va a fare l'escursione in barca o il surfista - non ha alcun ruolo;

se si discute in un 3d su "pornografia e immaginario" a me sembrerebbe opportuno riflettere su questa cosa, che è abbastanza macroscopica, visto che in effetti la sessualità fa parte della vita di tutti, anche se è un dominio coperto dal pudore; no ?