
Originariamente Scritto da
axeUgene
scusa eh, ma se si parla di "immaginario" connesso alla pornografia, come fai ad espungere i
meandri psicologici ?
anche questa è psicologia, connessa alla fisiologia;
beh, certo; questo te lo dice qualsiasi psicologo;
però in effetti tutta la questione del pudore & rappresentazione drammaturgica della sessualità è un fatto culturale; e qui c'è un dato che, comparato al generale sviluppo della narrativa, declinata come si vuole, è macroscopico;
cioè, da un lato hai un teorico sdoganamento della materia in sé, per cui puoi avere il best-seller delle Sfumature - non li ho visti, per cui non so - in cui l'argomento è proprio il sesso, ma c'è ancora il tabù dell'esplicito;
dall'altro hai una massa esorbitante di materiale eccentrico , nel senso di partito per la tangente, e frequentatissimo da persone "normali" che si auto-replica tipo cellule anomale in un contesto "da perversione" di ghetto pop di massa, dove magari trovi anche la specialità "donne con l'alluce valgo"
ora, un ipotetico osservatore esterno alla morale - che, ovviamente, non esiste, ma ci sforziamo razionalmente di incarnare - dovrebbe quanto meno notare l'eccentricità della cosa, per cui se hai fatto trenta e racconti di una che ha una relazione sadomaso, fai trentuno e l'opportunità drammatica di rendere "reale" la scena la cogli; esattamente come sono veri i piatti de La Grande bouffe e Tognazzi li mangia davvero, almeno in una certa misura; non è che si copre col tovagliolo mentre imbocca una forchettata di paté
