Il mio macellaio è vegetariano. L’altro giorno vado per comprare due bistecche e lui si rifiuta di vendermele dicendo che esercitava il diritto-dovere dei macellai all’obiezione di coscienza di fronte al rischio della banalizzazione del valore della vita, con l’incremento di una mentalità secondo cui la bistecca stessa finisce per essere considerata un semplice secondo piatto.
Al consiglio di aprire un negozio di frutta e verdura, in modo da superare la questione lacerante, ha risposto che la clausola di coscienza è diretta appunto a superare tale conflitto interiore, aggiungendo poi che a vendere lattuga non si fa una lira.
Abbiamo sistemato la cosa all’italiana: con un sovrapprezzo di alcuni euro mi ha venduto le bistecche nel suo laboratorio privato.