In settimana non sono riuscito a vedere niente, stasera incuriosito dai commenti generali positivi, ho fatto una full immersion nei brani presentati e mi sembra che non sia cambiato niente rispetto al passato.

L' unico brano "diverso" non poteva essere che di Elio, al secolo Stefano Belisari, flautista ed ex "direttore di progetto" della Scala e dei suoi musicisti. Tutti tecnicamente bravissimi e in grado di suonare e comporre. Non che voglia dire molto ma loro sarebbero in grado di imparare in mezz'ora ogni altra canzoncina del festival, mentre tra tutti gli altri cantanti nessuno riuscirebbe in tre giorni ad imparare la loro perch� � fuori dai loro schemi di quattro battute di introduzone e quattro di ritornello.
Quando si ha una base ritmica solida come il cemento puoi fare innumerevoli cambi senza perdere il groove e costruirci sopra qualunque cosa, anche su una sola nota. Questa non � una canzone, � una lezione di musica, non mi stupisce il premio della critica.
Pezzo indigesto, bruttino ma geniale. Imho.