Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
Il che tradotto in risorse sarebbe la disponibilita' al volo di circa 600.000 alloggi, con una emergenza abitativa in corso
non c'è nessuna emergenza abitativa in corso, anzi, è il contrario: ci sono 38 vani per ogni abitante; c'è un problema di scarsa tutela giudiziaria e fiscale dei proprietari, che induce a non affittare, ma soprattutto un problema di capitalizzazione bancaria che morde il freno a qualsiasi mobilitazione del patrimonio immobiliare;

avere la mappatura di dettaglio dei posti e delle professionalita' messe a disposizione, vedere chi ritiene uno stipendio operaio preferibile ad reddito "artistico", dare una collocazione sociale a questa massa, con circa 10 milioni di indigeni, a questo punto, in poverta' assoluta o a rischio di entrarci.
vedi, il desiderio di confortare certe diffidenze e pregiudizi, pure comprensibili per un verso, ti induce a vedere le cose in una prospettiva sbagliata:
l'emergenza l'avresti davvero se ipotizzassi una scomparsa degli immigrati censiti, ora circa l'11% della popolazione; quasi tutti gente attiva e genitori di buona parte dei minori che vedi raffigurati nella colonna in basso;
questi, al netto del loro lavoro:
a) abitano in case e lavorano in fondi affittate loro da italiani, quasi sempre in zone di poco pregio, proprietà di un ceto medio-basso che con quell'entrata sostiene il proprio reddito e quello di figli precari o disoccupati; immobili altrimenti destinati a deperire, diventare un costo, svalutarsi e trascinare tutto il mercato immobiliare al ribasso;

b) consumano, fanno la spesa, alimentano produzione, commercio e addetti, mandano i figli a scuola; la metà degli insegnanti sarebbe disoccupata senza di loro e verrebbero meno quei consumi di beni e servizi, e il relativo lavoro di italiani;

gli attuali italiani occupati ora, la "pancia" di quella figura, ti garantiscono ancora la vivibilità di tutte le aree marginali - tante in Italia - lontane dai grandi centri;
ma se non rimpolpi abbondantemente e per tempo l'organigramma sociale con una demografia compatibile, avrai tutti i servizi compressi e, per dire, paesi come Offida o Ripatransone di soli anziani, con necessità di medicalizzazione, che devono andare in Ancona o Ascoli per farsi visitare o fare le analisi, o forse anche per fare la spesa, perché il sistema non può permettersi il costo di servizi decentrati;
quando la coperta è così corta, rischi che un incendio sul S. Vicino si mangia mezzo bosco appenninico fino a Bologna e paesi inclusi, perché non hai più vigili del fuoco in zona di prontezza;

pensa a tutta la manutenzione edilizia, del territorio, altri casi di emergenza come i terremoti, che dovresti affrontare con una popolazione composta da metà ultra60enni e un quarto minori...

per non parlare dell'effetto sul PIL, a fronte di un debito pubblico che comincerebbe a ridursi solo con la morte dei pensionati nati nel 1965, al picco.