Caro Cono
Personificazione non è prova di personalità. È vero che Gesù parlò dello spirito santo come di un “soccorritore” e disse che questo soccorritore avrebbe ‘insegnato’, ‘reso testimonianza’, ‘dato prova’, ‘guidato’, ‘parlato’, ‘udito’ e sarebbe stato ‘ricevuto’. In questi casi, secondo il testo greco originale, a volte Gesù si riferiva al “soccorritore” (paracleto) con il pronome personale di genere maschile. (Cfr. Gv 14:16, 17,*26; 15:26; 16:7-15). Tuttavia non è insolito che nelle Scritture una cosa venga personificata. La sapienza è personificata nel libro di Proverbi (1:20-33; 8:1-36), e anche in Matteo 11:19 e Luca 7:35, dove le sono attribuiti sia “opere” che “figli”. L’apostolo Paolo personifica il peccato e la morte e anche l’immeritata benignità dicendo che ‘regnano’. (Ro 5:14, 17,*21; 6:12) Dice che il peccato ‘prende occasione’, ‘produce concupiscenza’, ‘seduce’ e ‘uccide’. (Ro 7:8-11) Eppure è ovvio che Paolo non considerava il peccato una persona.
Lo stesso si può dire delle parole di Gesù sullo spirito santo riportate da Giovanni, che non vanno estrapolate dal contesto. Gesù personificò lo spirito santo parlandone come di un “soccorritore” (gr. paràkletos, un sostantivo maschile). Giustamente perciò Giovanni riporta le parole di Gesù a proposito di questo aspetto dello spirito, quale “soccorritore”, usando pronomi maschili. Viceversa, nello stesso contesto, quando per indicare lo spirito santo viene usato il sostantivo greco pnèuma, Giovanni usa un pronome neutro, poiché pnèuma è neutro. Quindi usando il pronome maschile riferito a paràkletos Giovanni rispettava le regole grammaticali e non enunciava una dottrina. —*Gv 14:16,*17; 16:7,*8.
Non ha identità personale. Dal momento che Dio stesso è uno Spirito ed è santo, e che tutti i suoi fedeli figli angelici sono spiriti e sono santi, è evidente che se lo “spirito santo” fosse una persona le Scritture dovrebbero in qualche modo permettere di identificare e distinguere questa persona spirituale da tutti gli altri ‘spiriti santi’. Ci si aspetterebbe per lo meno che venisse usato l’articolo determinativo in tutti i casi in cui non viene chiamato “spirito santo di Dio” o non è accompagnato da qualche espressione analoga. Questo almeno lo distinguerebbe come LO Spirito Santo. Ma, al contrario, in moltissimi casi nel testo greco originale l’espressione “spirito santo” ricorre senza articolo, indicando così che non è una persona. —*Cfr. At 6:3,*5; 7:55; 8:15, 17,*19; 9:17; 11:24; 13:9,*52; 19:2; Ro 9:1; 14:17; 15:13, 16,*19; 1Co 12:3; Eb 2:4; 6:4; 2Pt 1:21; Gda 20, Int e altre versioni interlineari.