Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
in generale, se la loro posizione sociale era dello stesso rango del marito, o maggiore, le consuetudini sociali codificavano anche diversivi femminili, purché discreti, ossia non sbandierati; con buona pace anche dei preti; se pensi ai canti trobadorici e alla poesia cortese, beh lì si parlava degli amanti delle gran dame...
i re avevano le favorite, classificate gerarchicamente, ma pure quelle poi non è che aspettassero pettinando le bambole;
Uhm...però secondo me gli uomini erano più liberi e se gli girava si riservavano comunque il diritto di ripudiare la donna, cioè non so se si può proprio considerarla una parità nel consentire i diversivi...

Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
beh, una risposta l'ho data, ed è quella delle nevrosi; non le considero patologia, ma normalità; forse bisogna trovare qualcuno che sopporti senza troppa fatica i tuoi peggiori difetti, dove il punto e riuscire a farli presenti per tempo

mo' penso al prof di diritto civile che alza il sopracciglio: il matrimonio è un negozio giuridico, non un contratto !
Ahhh eccolo là il difetto, tu sei uno coi puntini sulle i!

Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
ecco, no; non si dovrebbero investire risorse e tempo; fai sta cosa se ti piace in quel momento, se ci credi, ma nessuno può promettere niente e non si può mentire a se stessi facendo finta che sia così; chiunque abbia vissuto una separazione importante verosimilmente negli anni è stato un buon partner, quantomeno accettabile; e tutti sanno perfettamente che la rottura non ha nulla a che vedere con quello che si fa o non si fa, ma con ciò che si è o si è diventati ad un determinato momento; è proprio una questione di identità; se ti chiedi cosa avresti fatto di sbagliato, la risposta giusta è: proprio niente; semplicemente, quella persona è cambiata, magari lo sei anche tu, e non c'è nulla che ci si possa fare;

in questi casi, la risposta amorevole è pietà, verso se stessi e verso l'altro; ma non la pietà di Cono, della legge che trattiene, di un preteso perdono a fronte di nessuna colpa, che sottintende un potere; bensì, quella di lasciar andare e non covare rancore, in nome di quello che è stato;
una cosa molto difficile solo se uno aveva investito su un rendimento atteso, e non sul piacere della relazione; se l'altro ti fa sballare il conticino, ti sembra un banchiere che t'abbia venduto titoli spazzatura e ti passa male;

io dico solo: ma se la vicina si porta ogni giorno a casa, non uno, ma due uomini diversi, a me che caxxo me ne frega ? ma beata lei... almeno, quando la incontro al super mi sorride e non ha l'aria scoglionata del 99% delle mogli che si vedono tra gli scaffali;
quelle all'Ikea sono mediamente più felici, e spesso incintissima, tipo undicesimo mese, che ti viene da chiama' l'ambulanza; mettere su casa è ancora un bel momento, fase ottimistica; dopo il parto, il babbino comincia a guarda' le altre
Le due cose (quello che si fa/quello che si è) sono interconnesse, se non ci investi dell'impegno, in termini di tempo dedicato e di risorse emotive, fisiche, economiche (tipo, voglio vedere se non fai mai neanche un regalino-ino a una ragazza quanto dura la storia!) anche perché in fondo quello che si è determina o influisce su quello che si fa, o almeno sul modo in cui lo si fa. Ma concordo se intendi dire che la rottura non ha a che vedere col fatto di essere sbagliati, ma solo di essere incompatibili con quella specifica persona.
Oggettivamente però, fare la spesa non è il massimo del divertimento, perciò trovare donne scocciate al supermercato non è un indicatore sociale del tutto attendibile. Io ci vado apposta in tuta e metto su la faccia torva per difendermi dall'insistenza dei vari questuanti.