Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
Vedi....un giorno hai detto che quello che muove tutto è "il desiderio".
E io ti ho detto: "Questa affermazione è incompleta. Occorre bilanciare il desiderio col senso di responsabilità".
Se non insegni il senso di responsabilità mi spieghi come fai a convincere un bambino a farla nel vasino invece di farsela nei pantaloni?...
e daje con ottomila esempi, dopo aver continuato ad equivocare il punto; ma sai leggere ?

"desiderio" è anche quello di compiacere i genitori, obbedendo loro; è desiderio anche il tuo senso di responsabilità, perché con quello si prova sollievo dall'ansia del giudizio altrui; desiderio non è la gratificazione effimera che fraintendi per il piacere di fare polemica ad minchiam:
Tu hai una visione distorta della realtà.
E il motivo è che non hai mai approfondito - e inquadrato in modo adeguato - il tuo rapporto col desiderio. E il rapporto che esiste tra desiderio e responsabilità.
Vorrei proprio vederti con un figlio.
"Ragazzo mio...quello che muove il mondo è il desiderio, per cui segui il tuo desiderio liberamente"...
infatti, mai detta una castroneria del genere; anzi, nel post sul senso delle religioni ti avrei spiegato - tu avessi avuto la bontà di leggere - quanto il limite - quindi il divieto, il precetto, l'educazione - sia intrinsecamente legato alla possibilità stessa di desiderare, qualsiasi cosa, quindi necessario;
ma tu viaggi sempre con una supposta di 'ndujia nel posteriore e parti alla carica per fare polemica
e ancora...
E per finire...il discorso sulla "società".
I nostri figli vivono in questa società.
Ed è indubbio che il messaggio che proviene dai media e da molte "agenzie educative" sia proprio il tuo: segui i tuoi desideri...vai, tu sei un "dio"....afferma te stesso sopra ogni cosa. Conquista il mondo e fottitene degli altri. Segui solo i tuoi desideri. Il mondo è tuo e tu sei un "dio onnipotente".
ma quando mai ???
E tu non immagini neanche quante camicie dobbiamo sudare noi genitori per dire: "Non è così ragazzo. Non seguire queste stronzate. Non tutto ciò che desideri è un tuo diritto. La realtà è più complessa. Usa il tuo senso critico e sii responsabile. E ricorda sempre: Dio esiste, ma non sei tu! E non sono più nemmeno io! E' vero...per tanti anni io sono stato il tuo "Dio" cioè il tuo riferimento, il tuo orizzonte, il tuo mondo, la tua visione della vita. Ma io sono solo un uomo/donna che ti ha cresciuto con tutti i limiti e gli errori del caso...ora sta a te camminare sulle tue gambe."
idee assolutamente lodevoli, che condivido;

io ho semplicemente scritto che le nevrosi del desiderio dei genitori vengono trasmesse ai figli per emulazione e affetto; cioè, se un genitore non è capace di amministrare il suo stesso desiderio e lo rimuove, lo vive male, nel rapporto affettivo coi figli - e soprattutto se è un genitore buono e affettuoso, come è la norma - finirà per produrre inconsapevolmente una sorta di ricatto emotivo all'emulazione di quelle nevrosi:

solo per fare un esempio: la figlia di separati con madre affettuosa, ma vittima e piagnona che "chiude bottega", si sentirà facilmente in colpa di fronte alla prospettiva di una vita affettiva e sessuale ricca, e per inconscia identificazione e solidarietà si caccerà facilmente in situazioni infelici, perché avverte come colpevole la felicità di coppia di fronte alla madre; il figlio di illetterati può sentirsi in colpa se supera i genitori negli studi, malgrado quelli lo esortino in tal senso e lo vogliono "dottore"; perché al tempo stesso quelli mandano segnali opposti, dato che i sentimenti - e quindi i desideri - son il più delle volte ambivalenti nella realtà;

il mio discorso sul desiderio e il lato "egoistico" di quello serve ad indicare questo aspetto essenziale laddove il costrutto ordinario dei discorsi che descrivono la realtà si limita al precettizio razionale della regola scritta o verbale, mentre i sentimenti viaggiano su diversi binari, e quello più diretto è il sentimento e l'umore:

hai voglia tu a dire a tuo figlio di non bere o fumare, ché fa male: tu lo dici pure in buona fede, ma se quello ha stima di te e ti vede con whisky e sigaretta pensa: voglio essere come papà; se lo fa lui, non deve essere tanto male, ed è una cosa sa adulti... poi, quando, arriva l'età in cui si vuole accelerare l'ingresso nella vita adulta, il tuo messaggio oggettivamente "responsabile" produce l'effetto opposto.