Io credo che qualsiasi persona abbia due modi di essere, quello rivolto verso se stesso e quello in relazione ad altri; nel primo caso si può parlare di preferenze ma sono anche valori personali; nel secondo caso è ovvio che ci siano delle regole da rispettare per stare insieme giudicate idonee al buon vivere quotidiano.
Quando il nostro io viene proiettato al nostro interno ci sono i vincoli psicologici di ognuno invece quando il nostro io viene proiettato all'eterno ci sono i vincoli imposti dallo stare insieme.
Detto questo io non riesco a separare così nettamente le preferenze dai valori.
Se io preferisco la pizza napoletana o cono preferisce il matrimonio indissolubile in fin dei conti che cosa c'è di male?
Invece il male c'è se io faccio delle mie scelte un metro di misura per evidenziare chi fa bene e chi fa male, ossia se il giudizio che sorge nella mia mente non è rivolto costruttivamente verso il mio interno ma è rivolto in maniera distruttiva verso l'esterno.
A mio avviso non è la scelta dei valori e o delle preferenze che fa la differenza ma è il giudizio quando viene mal indirizzato.