giusta domanda; ma non la devi fare a me, bensì a chi pensi di adottare contemporaneamente testi e logica che fanno a pugni
idem;L'investito, oltre la soddisfazione personale di avere Dio dalla sua dovrà pur far qualcosa di testa sua o no? Altrimenti lo farebbe Dio.
Addirittura nella Bibbia si dice pure che Mosè non compi il miracolo di far sgorgare subito, senza pensarci tanto, dell'acqua da una roccia perché dubitò e per questo Dio non lo fece entrare nella terra promessa; quello di Mosè o di altri ispirati da Dio, cos'è secondo te? non è libero dubbio? Non è incertezza?
Oppure, come sosterresti tu, se Dio sapeva che Mosè avrebbe dubitato, perché allora l'ha punito? Dov'è la colpa di Mosè?
non è che sostengo io
se immagini quegli scritti come uniformi e contemporanei, per forza non ti torna;
prima sono stati scritti passi diretti all'obbedienza: se non obbedisci, Dio ti punisce ! come nel paganesimo; poi alla fede: se non credi, Dio ti abbandona;
poi, si doveva spiegare perché Dio punisse anche degli innocenti; e allora hanno scaricato su di loro le colpe dei padri e antenati;
ma capisci bene che già qui era un bel problema nella tua ottica, perché se chiedi della colpa di Mosè, a maggior ragione dovresti questionare su quelle dei discendenti, e in genere di tutti, "colpevoli" per il peccato di Adamo; poi, allo stesso titolo, perché si salva Pietro che pure tradisce, ma non Giuda ? perché così è deciso, punto; altrimenti, sai le difficoltà a convincere popoli non più analfabeti, che leggevano le Scritture e el commentavano in famiglia, in chiesa, ecc...
gli ebrei avevano Torah e rabbini, con tutte quelle formule paradossali per cui valeva una cosa e il suo contrario, proprio come nel modo di parlare di Gesù; quello era un sistema in relativo equilibrio, anche all'alba dell'antropocentrismo, cioè della fine del timore pagano per la natura;
il guaio è iniziato quando l'impero Alessandrino ha portato il pensiero greco ovunque, e allora i sapienti hanno iniziato a leggere quel sistema religioso secondo la logica; e poi quando Paolo si è inventato una nuova religione, col dio incarnato che moriva e poi resuscitava, e dietro i Padri e poi la Scolastica, per circa tredici secoli di diatribe sulle qualità divine, ecc...
per Lutero l'unica soluzione per non buttare alle ortiche tutto, era: sapete che vi dico ? Dio - come diceva già Paolo ai romani, non io - sa tutto e ha deciso tutto, ma nessuno sa cosa; voi potete sperare di essere predestinati al bene ed agire in quel senso, ma senza nessuna certezza, né possibilità di negoziare con Dio - come i pagani - né tantomeno di vantarvi con gli altri per quello che fate, ché non è merito vostro !
mi rendo conto che è una cosa parecchio difficile pure per me da spiegare in breve, ma questa soluzione isola l'evento-Cristo come manifestazione divina definitiva, ma anche estranea ai fatti del mondo, quindi non questionabile; puoi provare un sentimento di fede nel fatto che quell'evento sia la manifestazione di Dio, ma non puoi avere alcuna sicurezza del tuo essere "giusto"; se lo sei, ti sarà rivelato al momento; intanto spera e concorri a cercare manifestazioni di quell'elezione; produci opere buone, ma non pensare che queste possano valere come scambio, comprare la Salvezza; se vanno a buon fine, possono farti sperare nel meglio; ma solo sperare;
è esattamente il contrario di ciò che il cattolico culturale immagina della predestinazione, come un tana libera tutti che esime dalla responsabilità; considera che nel XVI° secolo la gente credeva davvero che al momento della morte si sarebbe trovata al cospetto di Dio; dove "davvero" significa che il 99% delle persone non aveva una mediazione di tipo culturale, concettuale o scientifico, dubbi, ecc... nemmeno i monarchi.