Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
Beh non è proprio la stessa cosa.
Se parli della tua migliore amica o del tuo migliore amico parli di un rapporto ancora in essere. Se con il suddetto amico avessi rotto, non avresti delle gran belle parole. Eì una dinamica normale. Quando si incrina un rapporto non è che te ne rimangono dei gran bei ricordi. Qualsiasi sia il rapporto.
appunto, ma sta proprio qui il bug che metto in evidenza:
se Eriprando-Maria si mette con Clotilde non smette di essere la bella persona che è per te, e non si incrina nulla, ordinariamente;

se Gino smette di essere innamorato di te e scopa un'altra - procedendo con il dovuto galateo, beninteso - è una colpa ? quanto avresti diritto di provare rancore, e perché ?
E soprattutto molto dipende dal motivo per cui finisce una relazione.
vedi sopra; la sostanza è quella; non ti ama più;
ma, se il rancore prevale e annienta, io ho sempre l'impressione che semplicemente non vi siate mai amati e che si trattava di un comune negozio di prestazione di servizi, magari condito da un po' di romanticismo;

Se uno ti molla per un'altra, non sarai mai obiettivo nei suoi confronti, quantomeno finché non ti passa. E se diventi obiettivo, non è che andresti a dire "No ma guarda quella persona te la consiglio". Cioè, io il mio ex lo potrei consigliare solo a qualcuna che mi sta fortemente sulle palle, per dire
vedi, io capisco benissimo, perché questa è assolutamente la modalità normale e ordinaria;

mi riesce piuttosto difficile da accettare l'idea di una persona che mi abbandona se io sono riuscito a manifestare - provandolo realmente - un sentimento di grande attrazione e stima; se c'è un rimpianto che ho davvero è quello di non aver avuto a suo tempo abbastanza "parole" e presenza a me stesso per comunicare e gratificare con sentimenti autentici;
ma, nella misura in cui ho ricevuto questa cosa a mia volta, per me non c'è possibilità di rinnegare, cancellare, anche perché quell'immagine riflessa diventa il me stesso che sono; chi mai davvero butterebbe nel cesso questa cosa per trombare con un'altra ?

per questo credo che è la consapevolezza dell'acquisto a saldo iniziale a cozzare con la propria identità, che magari evolve;
oh, si capisce, è umano; ci si mette insieme sotto tante spinte, psicologiche, di necessità, pratiche, ecc... uno si setta su quel patto e fatalmente rimuove quella necessità, e magari va avanti decenni; sai quanti ne ho visti ?

poi, a un certo punto s'accende la luce, perché qualcuno risveglia quel bisogno rimosso, ti dà gratis quello che non riesci ad avere sacrificandoti in coppia, perché originariamente eri presa da altro e hai messo da parte;
specularmente, il sentimento di quell'altro è quello del truffato; da un lato privato del servizio, il partner era una fregatura; dall'altro l'umiliazione, nella consapevolezza di aver collaborato alla truffa, come tutte le vittime; era uno stronzo e non l'ho voluto vedere, mi sono accontentata di uno che mi tollerava fino a quando non gli facevo comodo, ma per cui valevo poco; col pre-conscio che ci mette il carico da undici: probabilmente è vero che valgo poco e che spiega perché ti sei tenuto quello, l'inferno;

forse dirò una cazzata, ma mi pare evidente che la svalutazione/incapacità di valorizzare un partner importante a posteriori sia implicitamente l'ammissione umiliante di una propria identità svalutata.