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Desiderium
Ave Cono, eroico legionario di Maria e fedele servitore del Signore, stamane prima di argomentare sul desiderio e dintorni voglio parlarti di un’opera teatrale di William Shakespeare, titolata: “Troilo e Cressida”. E’ una tragedia, con elementi di commedia, ambientata durante la guerra di Troia; ha due intrecci distinti.
In uno c'è la storia d'amore dei troiani Troilo e Cressida, figlia di Calcante, l’indovino che prevedendo la sconfitta, è passato dalla parte degli Achei.
Il principe Troilo giura alla donna il suo eterno amore, ma la loro relazione viene interrotta da un accordo tra Greci e Troiani, che prevede fra l'altro la consegna di Cressida ai Greci in cambio di un prigioniero di guerra troiano.
Troilo, disperato, va nell'accampamento greco per rivedere Cressida, ma la sorprende in intimità con Diomede e si convince che lei è come una prostituta, non degna del suo amore.
L’altro intreccio coinvolge Nestore e Ulisse che tentano l’orgoglioso Achille a tornare a combattere.
La tragedia si conclude con la morte dell’eroe troiano Ettore e la fine del legame sentimentale tra Troilo e Cressida.
Nel primo atto, scena terza del testo teatrale, Ulisse dice ad Agamennone: “La violenza si erige in diritto, il giusto e l’ingiusto perdono i loro nomi, e tutto avrà nome potere e il potere volontà, la volontà passione, e il desiderio, lupo insaziabile, assecondato dal potere e dalla volontà, farà dell’universo la sua preda, per poi, alla fine, divorare sé stesso”.
Invece nell’atto quinto, scena seconda, il greco Tersite, deforme e scurrile, una sorta di grillo (s)parlante, dice: “Lussuria, lussuria, sempre guerra e lussuria: non c’è nient’altro che rimanga di moda”.
A questo punto caro Cono tu speri che io devii verso la religione cristiana e ti parli della lussuria, uno dei sette vizi capitali che t’induce spesso al peccato e alle continue confessioni, invece preferisco argomentare sul desiderio.
Di per sé nella sua etimologia il “desiderio” rimanda al latino desiderium, parola composta dal prefisso “de-“ + “sidus” (= stella): significa “cessare di contemplare le stelle a scopo augurale”, nel senso di trarne gli auspici”.
Ma argomentare sul desiderio e dintorni in questa sezione si può ? Lasciò alle moderatrici l’incombenza.
Il desiderio inteso come pulsione di natura emozionale motiva l’individuo alla ricerca di quanto possa soddisfare un suo bisogno fisico o spirituale.
Nell’ambito della fisiologia il desiderio sessuale può essere incluso tra le motivazioni volte a ricondurre l'organismo a uno stato di benessere; nella prospettiva psicologica, esso è attivato da stimoli che rinviano all'immaginario, alla ricerca del soggetto od oggetto atto a soddisfarlo.
La pulsione desiderante è finalizzata alla esplorazione e realizzazione di tutte le possibili varianti.
Ultima modifica di doxa; 23-10-2024 alle 16:20
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