-
Kalsarikännit, l’arte finlandese di ‘creare’ la propria felicità, voi lo praticate?
Fa molto freddo, fuori soffia ancora la bora e starsene in casa al calduccio accanto al caminetto, in vestiario comodo, leggings e pile, in compagnia di un bel libro ed un buon bicchiere di vin brulè, senza obblighi sociali e preoccupazioni per la testa, è quello che stasera più mi si addice.
E voi, lo fate mai?
Mi ha giustappunto colpito un articolo de La Repubblica che parla proprio del benessere provato a casa, mentre fuori fa freddo.
Un nuovo anno all’insegna del Kalsarikännit, l’arte finlandese di ‘creare’ la propria felicità
di Stefania Medetti
Il termine in arrivo da profondo Nord celebra il piacere di rinunciare ai “dovrei”, per restarsene in casa al caldo cullandosi nel dolce far niente
09 Gennaio 2025 alle 00:00
2 minuti di lettura
Kalsarikännit, impronunciabile e irresistibile, allunga l’elenco delle parole che arrivano dal Nord Europa e celebrano il piacere di stare a casa quando fuori fa freddo. Dopo il danese e norvegese Hygge, ovvero il comfort dello spazio domestico e lo svedese Lagom, che interpreta l’idea della giusta quantità, tocca alla Finlandia spalancare le porte a una nuova esperienza, ovvero: “Stare a casa, da soli, con indosso l’intimo, sorseggiando bevande calde e senza alcuna intenzione di uscire”.
A differenza di quello che potrebbe sembrare, Kalsarikännit non segna la fine di una notte brava, ma marca piuttosto l’inizio di una serata che sa di casa e cura di sé. Secondo il giornalista finlandese Miska Rantanen, autore di un piccolo libro sull’argomento, il Kalsarikännit è “il percorso finlandese verso la felicità”, perché crea uno spazio in cui trovarci in compagnia di noi stessi nel momento presente. I puristi del genere considerano l’intimo come un must, ma qualsiasi abbigliamento comodo, come un pigiama o una vestaglia che fanno sentire a casa, risponde ai requisiti necessari per l’esperienza.
Quanto alla variabile “drink”, bere a casa propria ha una valenza completamente diversa rispetto a quello che avviene nello spazio pubblico. Lo ha scoperto una recente ricerca condotta in Australia che ha dimostrato come bere da soli, fra le mura del proprio spazio domestico, sia un modo per rallentare, assaporare il momento, al contrario di quanto avviene nello spazio pubblico. Un drink fuori di casa, infatti, viene consumato per sentirci su di giri, per superare l’ansia sociale e, allo stesso tempo, proprio perché avviene in uno spazio dove sono presenti altre persone, ci obbliga a esercitare maggiore auto-controllo, creando quasi una sorta di corto-circuito psicologico. Il Kalsarikännit, inoltre, non richiede di guardare al nostro bicchiere, perse nei nostri pensieri, ma si accompagna alla lettura di un buon libro, alla visione di un film, all’ascolto della musica. Il tutto con misura, perché Kalsarikännit è un termine agli antipodi rispetto a tutto ciò che è eccessivo. Incluso il fatto di passare questo tempo in compagnia del nostro cellulare. Se vogliamo trarre il massimo da un momento di pausa, infatti, dovremmo anche prendere le distanze da uno strumento tanto utile, quanto fonte di distrazione.
Considerato che, ancora una volta, la Finlandia occupa il primo posto della classifica sulla felicità mondiale - il famoso “World Happiness Report” dell’UN Sustainable Development Solutions Network -, vale la pena sperimentare dopo il lavoro o nel weekend la formula del Kalsarikännit, l’alleato perfetto per raccoglierci in un momento intimo di tranquillità. Non è scritto da nessuna parte, inoltre, che il rituale debba includere una bevanda alcolica, ma tra le scelte che includono alcol il tipico sapore “invernale” si trova nel vin brulé - a base di cannella, chiodi di garofano, anice stellato e mela - che aiuta a combattere il freddo grazie all’accoppiata polifenoli anti-ossidanti e alcol (la gradazione, di solito, si aggira attorno ai 7 gradi) che promuove la vasodilatazione, ma contribuisce anche a contrastare le malattie da raffreddamento, in quanto i tannini del vino, antagonisti naturali delle proteine dei virus, esercitano un’azione antivirale.
Quando poi ci sentiamo schiacciate dal peso di troppi impegni sociali, dalla necessità di divertirci a tutti i costi, ecco che il Kalsarikännit appare come una sorta di salvagente. Perché dandoci un’attività da compiere, crea una sorta di barriera naturale ai “dovrei” che ci spingono a presenziare a ogni occasione. Possedere una parola più sexy di “stare a casa a fare niente”, ci autorizza a fare esattamente questo senza sensi di colpa e senza bisogno di giustificazioni. Dunque, benvenuto a Kalsarikännit, la parola che non c’era e che qualcuno, dalla Finlandia, ha provveduto fortunatamente a inventare.
Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum