Secondo me una sorta di "omessa vigilanza" si può ipotizzare finchè il minore è in una situazione in cui il genitore ne può controllare le azioni, diversamente no.
A meno che si voglia dare ai genitori una sorta di sanzione per la cattiva educazione del pargolo che si sbronza, il che sarebbe peggio ancora.
Per rispondere a Xil: i genitori hanno la responsabilità civile per i danni arrecati a terzi dai figli minori ma non certo la responsabilità per eventuali reati o sanzioni amministrative che sono e rimangono personali, a meno che si voglia andare contro la Costituzione.
Comunque la si giri e la si prenda, sanzionare i genitori perchè il figlio sbevazza è illegittimo, perchè si deve creare una presunzione di responsabilità a carico dei genitori per le azioni del figlio?
Un minore di sedici anni che si ubriaca lo fa volantariamente, non certo per sbaglio, cosa c'entrano i genitori?
E poi a me questa storia della "cattiva educazione" che è la madre di ogni vizio e comportamento (anche criminale) dei minori un po' mi ha stancato, la trovo deresponsabilizzante nei confronti degli adolescenti che sono comunque una categoria di persone "a rischio" a prescindere dalla buona o cattiva educazione, diversamente non si spiegherebbe l'esistenza e lo studio già dalla fine dell'800 del fenomeno della delinquenza minorile e la creazione già nei primi anni del '900 degli istituti di correzione e detenzione per i minori.
Il compito della famiglia è importante ma non è determinante per la creazione di adolescenti "devianti", hanno forse maggiore influenza il gruppo, i luoghi frequentati, gli adulti estranei alla famiglia, i modelli culturali di riferimento.
Questa eccessiva importanza data al ruolo della famiglia la trovo abbastanza ideologica, come un po' un modo di mettere la famiglia (ovviamente quella tradizionale) al centro della società attribuendogli meriti e demeriti che forse non merita.