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Discussione: DIO esiste

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  1. #14
    Opinionista L'avatar di Il gatto
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    Forse la cosa è più complessa del credere per accettare, a prescindere dal fatto che il non credere non cancella una cosa che esiste e ciò per semplice constatazione.
    Prendi quanta gente non credeva che la terra fosse rotonda e ciò non l'ha resa piatta, o, all'inverso, che la terra fosse al centro dell'universo e ciò non ce l'ha messa.
    Cosa per cui il credere è un cosa, l'esistere di una situazione ne è un'altra, il decidere una correlazione del proprio atteggiamento con quella realtà, la cui esistenza/non esistenza è da decidere a parte come problema a se stante, un'altra ancora.

    Cosa di cui può essere un esempio la storia del giovane ricco.
    Quello, presente ai fatti di allora, aveva motivi propri, oggettivi in quel contesto, per sapere, era persona presente e informata dei fatti, se cristo era dio e era arrivato alla conclusione che era dio, però a richiesta delle condizioni per rientrare nell'ottica di dio, vendere tutto e donare il ricavato ai poveri, lascioò perdere la cosa, senza che ciò variasse la sua consapevolezza della situazione.

    O, più nell'esoterico, chi più di satana poteva sapere con esattezza dell'esistenza di dio, facendo parte egli stesso della situazione quale elemento di rango, informato esaustivamente di fatti e implicazioni?
    Ciò non spostò tuttavia di una virgola le decisioni successive pigliate con completa informativa, piena avvertenza e deliberato consenso, nonchè firma del consenso informato al trattamento dei dati sensibili

    Ciò per dire che una indagine sull'esistenza di dio è completamente scollegata da una fede di carattere religioso, o comunque di adesione a una volontà di dio, pure questa da definire nel caso nostro, visto che la mera esistenza di dio non lo rende, solo perchè esiste, fatto così come è presentato nelle fonte terrene, ne genera di per se un atteggiamento adorativo.
    Può essere, ma può essere anche di no e, se si, esistono comunque altre implicazioni, per altro intervenute sia nel materiale con il giovane ricco, sia nel trascendentale con le entità diaboliche.

    Satana gli assomigliava anche più di noi in quanto concepito nella dimensione trascendentale, quindi di una natura più assimilabile, ciò non costituì impedimento ad una separazione che, anche se consensuale, con spartizione dei beni, poi fu comunque burrascosa, ne si può dire, nel caso tutto l'amabaradan sia vero e reale, che l'interazione servì molto a sanare l'atavica incompatibilità di carattere e la crudeltà mentale esercitata nel rapporto.
    Ultima modifica di Il gatto; 23-11-2009 alle 13:56

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