[QUOTE=Il gatto;1074936]Forse la cosa
[QUOTE=Il gatto;1074936]Forse la cosa
Kara
No, solo che ti trovi nella stessa difficoltà di chi crede di dimostrare, sempre nei limiti del ragionevole, la posizione, ovvero il credente deve dimostrare che c'è, il non credente che non c'è, qualora ciò lo si presenti come sapere, altrimenti si, si ravvede una componente fideistica per entrambi, perchè poi degli indizi di esistenza si possono ravvedere salvo definire cosa sia tale entità, soggetto esistente e quali sono le sue prerogative.
Un semplice approccio descrittivo di ciò che c'è, sempre bene da affrontare, se non altro perchè ciò che conosci, a prescindere che ti piaccia o meno, non ti uccide.
Non ti piace la terra piatta, pigliamo l'atomo, nessuno l'ha mai visto eppure c'è, come è fatto lo si è capito piano piano per induzione, ipotizzando modelli e su quella base facendo prove, esplosive.
La bomba scoppiò quindi l'atomo era approssivamente fatto come il modello approssivamente lo descriveva, però l'atomo ancora nessuno l'ha mai visto ed in seguito si è dimostrato diverso da come lo si era pensato agli albori della bomba.
Ciò non toglie che già nell'antica grecia era stato intuito nella sua essenza sostanziale, potevi crederci o non crederci, allora, ora ti si è fatta vedere la bomba e ci credi di più, ma puoi sempre dire io non ci credo, tuttavia senza sapere se tale posizione sia vera o falsa, l'atomo non lo vedi, le bombe scoppiare nemmeno quindi l'atomo non c'è e le bombe sono un falso storico.
La stessa logica fu seguita per le prime esplosioni.
Se gli diciamo della bomba quelli non ci credono, dico no no, non esiste, poi avoglia a dire esiste senza fargliela vedere, si optò per la dimostrazione e ci credettero subito, quelli che videro e quelli che non videro più quelli che videro.
Poi nel tempo la cosa perdeva di presa allora a cadenze regolari a che chi di dovere ricordasse scoppiava una bomba, per test, chi guardava registrava l'onda sismica a pensava si la bomba c'è e loro la hanno, poi faceva scoppiare la bomba propria, per test a che i primi ricordassero, la bomba c'è e ce l'hanno pure loro.
Un tangibile approccio descrittivo di quel che c'era, proprio perchè il sapere è diverso da una certa fede sia che fideisticamente dica c'è, sia che non c'è.
Poi il problema non si esaurisce a questo perchè il c'è o non c'è è parziale e dice solo una stato di fatto, dopo subentra il la tiriamo o non la tiriamo? e questo è più interessante perchè c'è la correlazione interattiva fra la volontà soggettiva e il materiale disponibile oggettivo.
Nel nostro caso il non credente può restare tale anche nella consapevolezza convita dell'esistenza di dio semplicemente pigliandone atto e fregandosene e sta in certo comportamento proprio il vero credere, credi se segui, non se sai, altrimenti prendi solo atto di una cosa e ontinui a fare il tuo, il fatto che una cosa esista non ti limita mica nelle tue azioni possibili.
Possibili perchè se vuoi volare, non voli e la chi ti tiene a terra se non una legge che non è ne energia, ne materia, quindi che è?
Ne puoi dire è la forza di gravità che mi trattiene perchè la gravità è la coseguenza materiale di una logica astratta di azione che dove ci sta le masse fa quello, ma dove non ci stanno fa lo stesso, infatti se ci arrivano le masse ubbidiscono, cosa che dice che quella logica esiste anche senza masse, e opera visibilmente con queste qualora ci siano senza essere un qualcosa proprio del mondo materiale.
Sono un pensiero astratto che nel materiale piglia visibilità, ma non gli è indispensabile per esistere.
Poi ci si potrebbe allargare agli infiniti, altri concetti astratti che pure operano, o all'eternità dove il tempo iniziale concide con quello finale e si esce dal tempo.
Ultima modifica di Il gatto; 23-11-2009 alle 21:28
Beh, se pensi che i credenti stiano sempre assenti con il naso rivolto all'insù rischiando di sbattere contro i muri ti sbagli di grosso Kara; la differenza tra un credente ed un ateo non è nel non vivere o nel vivere l'intensità del mondo e della vita ma nel darle il giusto senso, un senso fraterno e amorevole, un senso che appare come un dono e che di conseguenza spesso ci porta ad essere riconoscenti, non verso il caso ma verso Qualcuno più grande di noi.
In quanto a questo Qualcuno neanche il Papa lo ha mai visto, è per questo che è importante avere fede.
Però nella fede religiosa emerge subito un problema, pigliando già solo le fedi monoteiste più oggetto di fede.
Mi propongono tre dii diversi e un dio parziale, cosa necessaria a farli esistere tutti, è una contraddizione in termini di un dio totalizzante e per forza unico, altrimenti perderebbe la sua prerogativa di essere dio a fronte di una limitazione propria.
Il problema sta nel fatto che a fronte di un dio unico, ci stanno tre fedi diverse, ne deriva che almeno due, ma forse tutte si sbagliano nella loro impostazione e di fatto propongono una fede in un qualcosa che non c'è nella forma che dicono.
Decidere chi si sbaglia e chi ci azzecca è un bel problema e non si può ricorrere alla fede perchè, nel caso ci sia, la fede degli uni non è diversa da quella degli atri e in questa uguaglianza perde di indicatività del vero e del falso.
Ultima modifica di Il gatto; 24-11-2009 alle 09:31
Ma il decidere avviene più su un criterio di preferenza che lega la fede a ciò che più piace in proprio e se, per vari motivi, non piace più si cambia fede e dio.
Nessuno puo' entrare totalmente nel mistero di Dio! Lasciamo che la Beata Visione si realizzi oltre questa vita.....
"Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce e' perche' non ha conosciuto lui. 2Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma cio' che saremo non e' stato ancora rivelato. Sappiamo pero' che quando egli si sara' manifestato, noi saremo simili a lui, perche' lo vedremo cosi' come egli e'." (1.lettera di Giovanni)
amate i vostri nemici
Ma infatti il problema si risolve e ci si investe quando lo ha, ci
[QUOTE=Rettologo;1075292]un Dio personalizzato diventa pi
Kara
Quando i fisici teorici tentano di descrivere i primissimi istanti immediatamente successivi al Big Bang, diciamo 10 alla-43 (cioè 0,0000000000000000000000000000000000000000001) secondi dopo la creazione, si trovarono di fronte all’immagine di un universo privo di esistenza materiale. Quando le teorie sull’universo primordiale si spingono a ritroso fino al principio, descrivono una condizione in cui tutta la materia è concentrata in uno spazio privo di dimensioni e di densità infinita. L’infinito non si può trattare quantitativamente, e quindi i cosmologi non possono descrivere in termini reali le condizioni delle nostre origini. Soltanto lavorando in una dimensione nota come tempo immaginario, un concetto che non si traduce nelle dimensioni del mondo in cui viviamo, è possibile descrivere in termini matematici l’istante stesso del principio. Ma se ci riferiamo alle dimensioni del mondo reale, quell’ora zero del tempo, il principio, è oltre la portata della matematica e della fisica.
Eppure e' la ragione stessa che ci fà dire che la materia non puo', semplicemente, esserci sempre stata....
amate i vostri nemici